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Mario Monti è il nuovo Presidente del Consiglio:Decreto liberalizzazioni, tutti i vantaggi per i consumatori

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2012 12:03
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Mario Monti nominato senatore a vita
La mossa del Colle nei giorni della crisi
(ansa)
ROMA - Il suo nome circola da settimane. Come premier di un governo che gestisca l'emergenza economica. Saranno i prossimi giorni a dire se l'economista stimato in tutto il mondo sarà davvero chiamato al tentativo - difficile - di formare un governo tecnico. Intanto però entra a Palazzo Madama. Dalla porta più prestigiosa. Quelal che viene aperta dal Quirinale: senatore a vita.

Questo il comunicato del Colle.

"Il presidente della Rpubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato oggi senatore a vita, ai sensi dell'articolo 59, secondo comma, della Costituzione, il professor Mario Monti, che ha illustrato la patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale. Il decreto è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi. Il presidente Napolitano ha informato della nomina il presidente del Senato della Repubblica, senatore Renato Schifani. "Il capo dello stato ha dato personalmente notizia della nomina al neo senatore, porgendogli i più vivi auguri".

Solo pochi giorni fa, in una lettera aperta a Berlusconi pubblicata dal Corriere della Sera, Monti aveva difeso l'euro attaccato più volte dal Cavaliere. "La moneta non è in crisi, è stabile in termini di beni e servizi e in termini di cambio con il dollaro. Se l'Italia non fosse nella zona euro, emettere titoli italiani in lire sarebbe un'impresa ancora più ardua. "Gli attacchi - continuava l'economista - si dirigono contro i titoli di Stato di quei Paesi appartenenti alla zona euro che sono gravati da alto debito pubblico e che hanno seri problemi per quanto riguarda il controllo del disavanzo pubblico o l'incapacità di crescere".

Mario Monti è nato il 19 marzo del 1943 a Varese, dal 1995 al 1999 è stato membro della Commissione Europea, responsabile di mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, dogane e questioni fiscali.
Nel 1965 si laurea in economia presso l'università Bocconi di milano, dove per quattro anni fa l'assistente, fino ad ottenere la cattedra di professore ordinario presso l'università di Trento. Nel 1970 si trasferisce all'università di Torino, che lascia per diventare, nel 1985, professore di economia politica e direttore dell'istituto di economia politica presso la Bocconi. Sempre della Bocconi assume la presidenza, nel 1994, dopo la morte di Giovanni Spadolini.

Nel 1995 diventa membro della Commissione Europea di Santer, assumendo l'incarico di responsabile di mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, dogane e questioni fiscali. Dal '99 e' commissario europeo per la concorrenza.

Editorialista del Corriere della sera, Monti è autore di numerose pubblicazioni, specie su temi di economia monetaria e finanziaria. Anche sul piano internazionale ha partecipato e partecipa ad attività di consulenza ad autorità di politica economica, tra cui il "Macroeconomic policy group", istituito dalla commissione della Cee presso il Ceps (Centre for european policy studies), l'Aspen institute e la Suerf (Societe universitaire europeenne de rechercheursfinanciers.
(09 novembre 2011)


www.repubblica.it/politica/2011/11/09/news/mario_monti_nominato_senatore_a_vita_la_mossa_del_colle_nei_giorni_della_crisi-2...
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IL CASO
Monti: "Italia ha enorme lavoro da fare
Crescita nasca da rimozione privilegi"
Indicazioni chiare dall'ex commissario Ue: "Occorrono riforme strutturali, cancellare il problema italiano di chi protegge la propria circoscrizione elettorale". Le richieste dall'Europa e dalla comunità internazionale sono "giuste". E difende l'euro: "Senza, più inflazione e meno rispetto per generazioni future"
Mario Monti
ROMA - Le richieste dell'Europa e della comunità internazionale all'Italia, in termini di risanamento dei conti e di stimolo allo sviluppo, sono "quello che dovrebbe essere chiesto ad ogni Paese, per una maggiore crescita", che deve avvenire non "da ulteriori prestiti, ma attraverso la rimozione degli ostacoli alla crescita stessa": così si è espresso ieri Mario Monti, 1 a margine di un convegno a Berlino. Secondo quanto riporta il Financial Times, l'ex commissario Ue ha ammesso che l'Italia ha "un lavoro enorme da fare".

Il neo-senatore a vita 2 ha dato indicazioni chiare sulla strada da prendere, convinto che "la crescita richieda riforme strutturali", che tolgano "ogni privilegio" alle categorie sociali che ne hanno, cancellando il problema italiano di chi "protegge la propria circoscrizione elettorale".

Non possono esserci "molte divergenze intellettuali" sulle richieste che arrivano a Roma e su cio che "deve essere fatto", dice Monti. Per quel che riguarda l'euro, l'Italia è ancora in ampio credito, grazie "ai benefici che ha dalla appartenenza". Benefici che costituiranno "un patrimonio nel tempo", aggiunge, difendendo la moneta unica: "Se l'Italia non avesse fatto parte dell'euro ci sarebbe più l'inflazione, politiche meno disciplinate e meno rispetto per le generazioni future", ha affermato.

Il neo-senatore a vita rivendica il ruolo centrale dell'Italia, al centro dell'Europa. "Politicamente e storicamente, l'Italia non può ignorare le sue responsabilità in quanto stato membro fondatore" dell'Ue, aggiunge.

"Mi piacerebbe vedere un maggiore rispetto per la Germania di oggi", ha detto ancora, nel senso di rispetto per l'essere "più rigorosi, più costanti nel tempo, meno a breve termine e più pazienti". E Roma deve fare ogni sforzo per essere più coinvolta nella partnership franco-tedesca: "sarebbe nel comune interesse".
(10 novembre 2011)

www.repubblica.it/economia/2011/11/10/news/monti_a_italia_richieste_giuste-2...
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Possiamo farcela
La nomina, a sorpresa, di Mario Monti a senatore a vita prelude alla sua designazione, appena sarà approvata in tutta fretta la legge di stabilità, alla guida di un esecutivo di emergenza nazionale. Una mossa che sottrae il nome dell'economista milanese alla contesa politica e ne sottolinea le qualità super partes . È significativo che la scelta di Napolitano abbia la controfirma, non necessaria, di Berlusconi. Il premier uscente, è bene ricordarlo, ebbe il merito di proporre, nel '94, il presidente della Bocconi come commissario europeo. Il pensiero di Monti è noto ai lettori del Corriere. Il prestigio internazionale è indiscusso. La sua bussola è l'Europa. Non è un freddo tecnocrate, è un italiano appassionato, disposto a svolgere il ruolo di civil servant senza mire personali. È portatore di idee, non di interessi.

Una svolta clamorosa. Indispensabile e indifferibile dopo quello che è accaduto ieri sui mercati: il crollo della Borsa, lo spread fra i nostri Btp e i Bund tedeschi a 553 punti, lo spettro di un default alla greca. La regia del presidente della Repubblica è stata saggia e ferma, agevolata anche dal senso di responsabilità di parte dell'attuale maggioranza. Ma il cammino è terribilmente in salita. Le incognite numerose, a cominciare dalle forze politiche che potranno appoggiare un eventuale esecutivo tecnico.
Il Paese ha vissuto ieri una giornata drammatica. I mercati hanno mostrato di non avere più fiducia in noi. Oltre il 7 per cento nel rendimento dei titoli pubblici, uno Stato entra in una sorta di inferno del debitore. Nessuno o quasi è più disposto a fargli credito. I mercati hanno sempre ragione? No, speculano e si accaniscono sul più debole. Ma ci puniscono perché non siamo credibili e in più ci fanno pagare anche le colpe degli altri. Dobbiamo smetterla di fare il loro gioco. È ora di pensare, veramente, all'Italia. Uno scatto d'orgoglio.

Il segnale dev'essere forte, immediato, comprensibile agli stranieri infastiditi dalle nostre alchimie e dai nostri ritardi. Un esecutivo di emergenza nazionale, con una guida autorevole, può convincere gli investitori esteri che facciamo sul serio. Ridare fiducia a famiglie e imprese. Restaurare l'immagine di un Paese che è solvibile, ricco di primati, valori e talenti. Le forze politiche più consapevoli possono appoggiarlo nel nome dell'interesse comune, disposte a rinunciare al piccolo cabotaggio dei veti incrociati, alla bassa speculazione elettorale. Un tempo sospeso, o una fase di neutralità, consentirebbe ai partiti di riprendere i termini di una normale contesa politica, avviandosi anche alle elezioni, dopo aver messo in sicurezza il Paese. Non si può minimamente pensare di uscire da una crisi di credibilità finanziaria così profonda senza accettare sacrifici, purché questi siano equi e proporzionali, trasparenti e utili per tornare a crescere, creare lavoro e reddito. Ma a una condizione: l'esempio lo deve dare subito la politica, tagliando i suoi costi. E non per finta.

Ferruccio de Bortoli
10 novembre 2011 09:22

www.corriere.it/editoriali/11_novembre_10/debortoli_possiamo-farcela_5eb5c08c-0b60-11e1-ae33-489d3db243...
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Governo Monti, ipotesi di squadra
Si punta a un governo di tecnici Ugo De Siervo alla Giustizia. Veronesi alla Salute. Walfare a Dell'Arringa. Mentre per l'ex premier Amato il Viminale. Ipotesi di interim sull'economia. In alternativa Bini Smaghi Il conto alla rovescia entra nel vivo. La legge sulla stabilità arriva alla Camera per l’ora di pranzo. Voto scontato come ieri al Senato. Dopodiché l’Italia entrerà in un limbo che il mondo intero ci chiede sia il più breve possibile. Lunedì, infatti, i mercati riaprono. Quello sarà lo spartiacque, la linea di confine per capire quale destino è riservato al nostro paese. A guardar bene la situazione, però, non appare affatto chiara. Sì perché se la road map disegnata giovedì dal Colle aveva una direzione, oggi il futuro di Monti a palazzo Chigi resta in bilico. Tutto si gioca in casa Pdl. Sul fronte opposto, infatti, il Pd segue la strada del Colle, incassa l’ok di Di Pietro e tiene dritta la barra assieme al terzo Polo. Governo Montì sì, ma senza colori politici.

Governo tecnico, dunque. Una sorta di protezione civile per la politica italiana. Questa sembra al direzione giusta. Che se sarà tradirà il piano della Lega. Bossi ancora ieri ha ribadito la volontà di un voto anticipato e in second’ordine un governo con maggioranza allargata ma su base di centrodestra. Tradotto: niente Monti, forse Alfano, forse Dini, forse Schifani. Ma tutto resta fumoso. Poche certezze e molti scenari.

Questa mattina il presidente dell’Fmi Christine Lagarde ha ribadito il gradimento per Mario Monti, dopodiché ha rilanciato l’ennesimo allarme che ormai suona come una litania: accelerare sulle riforme. Per questo, lex commissario Ue da giorni riflette con Napolitano a un governo di alte personalità. Niente colore politico, ma solo personaggi di alto livello.

Sul fronte del totoministro aumentano così le quotazioni di Giuliano Amato al ministero del’Interno. Per gli Esteri, invece, si punta al segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo. Alla difesa quotazioni in salita per il generale Mosca Moschini. Poltrona calda, invece, quella della giustizia. Sul ruolo pesano le tante leggi ad personam volute dal Cavaliere. Ora si punta a Ugo De Siervo, l’ex presidente della Corte Costituzionale. Fresco di dimissioni dalla Bce Bini Smaghi potrebbe sostituire Tremonti all’Economia. Anche se resta in piedi l’ipotesi di un interim per Monti.

Ma si fa anche il nome di Guido Tabellini, professore di economia presso l’universita’ Bocconi. Si punta poi su Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all’Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture. Per Antonio Catricalà, oggi presidente dell’Antitrust, si prepara un ruolo a capo del ministero per le Attività Produttive. Umberto Veronesi risponderebbe sì a un incarico per la Salute. E infine il docente universitario della Cattolica Dell’Aringa andrebbe al Lavoro.

Solo tecnici, nessun politico, d’accordo con il presidente della Repubblica. Anche della squadra dell’esecutivo il presidente della Bocconi parlerà con Silvio Berlusconi. Fonti parlamentari del Pdl riferiscono che il Cavaliere avrebbe aperto al governo Monti. Ponendo un’unica vincolante condizione: la presenza di Gianni Letta nel governo. Sul nome dell’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, però, c’è il no del Pd che vorrebbe solo tecnici. Una soluzione di compromesso potrebbe portare nell’esecutivo sia Gianni Letta che Enrico. Un’altra condizione che, spiegano le stesse fonti, pone il Cavaliere è sul piano programmatico. Ovvero no alla patrimoniale. L’economista, infatti, sostengono fonti di via dell’Umiltà, vorrebbe una larga convergenza anche sul programma. Liberalizzazione delle professioni, piano di dismissioni, reintroduzione dell’Ici: sono alcuni dei punti sui quali il prossimo premier avrebbe fatto sapere di puntare. La Lega ha già fatto capire che non appoggerà Monti, ma che potrebbe sposare alcuni punti del programma. “C’è chi pensa che anche sulla patrimoniale si potrebbe trovare una soluzione: ovvero colpire soltanto una certa fascia di reddito”, osservano fonti ben informate.

Berlusconi, infatti, avrebbe confidato ai suoi di non voler sostenere un esecutivo delle tasse. Berlusconi ieri ha cercato per tutta la giornata di trovare una mediazione nel partito sul nome di Monti. Inizialmente la tentazione era quella di chiedere il voto del Pdl nell’ufficio di presidenza che si terra’ nel tardo pomeriggio a palazzo Grazioli. Le colombe del partito gli hanno sconsigliano questa strada. Il Cavaliere, secondo a quanto apprende l’Agi, ora è pronto a dire sì al governo Monti. Anche per questo motivo il Pdl nel giro di consultazioni che si terranno al Colle dovrebbe recedere dalle intenzioni manifestate ieri: ovvero dall’idea di fare i nomi di Alfano e Dini a Napolitano. Il presidente della Repubblica vorrebbe accelerare, in modo da ‘presentare’ ai mercati il nome di Monti già lunedì (il giuramento potrebbe addirittura esserci tra domenica e lunedì).

www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/12/governo-monti-ipotesi-squadra-punta-governo-tecnici...
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Monti diventa SuperMario






video.corriere.it/monti-diventa-supermario/d9bfd14a-0fd0-11e1-a19b-d568...
[Modificato da angelico 15/11/2011 22:49]
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Governo, dopo oltre due ore al Quirinale
Monti presenta la lista dei ministri Il presidente del Consiglio incaricato Mario Monti Mario Monti, dopo oltre due ore di colloquio con Giorgio Napolitano, ha sciolto la riserva e ha accettato l’incarico di formare il nuovo Governo. Ad annunciarlo è stato il segretario generale del Quirinale, Donato Marra. Il giuramento del nuovo Governo si terrà oggi pomeriggio alle ore 17. Il Presidente del Consiglio ha annunciato i componenti del nuovo esecutivo tra cui si nota l’assenza di politici. L’ex rettore della Bocconi ha spiegato che la scelta “agevolerà piuttosto che ostacolare” il cammino dell’esecutivo perché “toglierà motivo di imbarazzo” ai partiti. Inoltre, ha spiegato Monti, l’ingresso di politici nel Governo non sarà preso in considerazione “neanche in un secondo momento”. E ha espresso la speranza “che governando bene”, con l’aiuto dei partiti, “il mio esecutivo possa dare un contributo al rasserenamento e alla coesione” visto che si sta uscendo da una fase in cui ci sono state “difficoltà esasperate tra le forze politiche”.

Monti ha tenuto ad interim l’Economia, mentre Sviluppo Economico e Infrastrutture sono stati accorpati e assegnati a Corrado Passera. Giampaolo Di Paola alla Difesa, Paola Severino alla Giustizia, Anna Maria Cancellieri agli Interni, Giulio Terzi di Sant’Agata agli esteri, Corrado Clini all’Ambiente, Mario Catania all’Agricoltura, Lorenzo Ornaghi ai beni culturali, Elsa Fornero a Lavoro e Politiche Sociali, Renato Balduzzi alla Salute. Antonio Catricalà sarà indicato come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Inoltre, Monti ha indicato i ministri senza Portafoglio: Enzo Moavero Milanesi, Piero Gnudi, Fabrizio Barca, Piero Giarda e Andrea Riccardi.

Monti ha sottolineato che i tre ministeri affidati a “personalità femminili sono di grande rilievo”, poi ha ringraziato l’ex premier e il Capo dello Stato. “Desidero rivolgere un cordialesaluto al presidente del Consiglio uscente, Silvio Berlusconi, con rispetto ed attenzione per l’opera da lui compiuta”, ha detto. “Un sentito ringraziamento al Capo dello Stato per l’onore che mi ha fatto chiamandomi e per il sostegno avuto da lui in ogni istante”, ha aggiunto Monti. “Desidero ringraziare le forze politiche e sociali per la collaborazione avuta in occasione delle consultazioni”. Inoltre il Presidente del Consiglio, ha annunciato di aver ricevuto “segnali incoraggianti dai partner europei e dal mondo internazionale”. Infine Monti ha annunciato che presenterà il programma domani “quando lo esporrò di fronte alle Camere per ottenere la fiducia”.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/governo-monti-quirinale-presenta-listafinancial-times-lultima-chance...
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Il Governo Monti ha 16 ministri più l'interim dell'Economia. Il Governo Berlusconi IV aveva 23 ministri. Le differenze sono: Passera ha le deleghe di Sviluppo e Infrastrutture (Romani e Matteoli); Fornero ha le deleghe di Lavoro e Pari opportunità (Sacconi e Carfagna). Scompaiono i ministri per l'Attuazione del programma di Governo (Rotondi), Pubblica amministrazione (Brunetta), Riforme per il federalismo (Bossi), Gioventù (Meloni), Semplificazione normativa (Calderoli). Nasce invece il ministro per la coopreazione internazionale e l'integrazione (Riccardi).(AGI)


www.repubblica.it/politica/2011/11/16/dirette/nasce_il_governo_monti_via_libera_dalle_parti_sociali-25078460/?re...
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Il presidente del Consiglio Mario Monti, ha annunciato la nuova squadra di governo composta esclusivamente da esponenti tecnici. Questa la lista dei nuovi ministri: Corrado Passera, ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture; Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa; Anna Maria Cancellieri, ministro dell'Interno; Paola Severino, ministro della Giustizia; Giulio Terzi, ministro degli Esteri; Elsa Fornero, ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità; Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca; Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni culturali; Renato Balduzzi, ministro per la Salute; Mario Catania, ministro delle Politiche Agricole e forestali; Corrado Clini, ministro dell'Ambiente. Monti, che mantiene la delega all'Economia e alle Finanze, ha nominato anche cinque ministri senza portafoglio: Enzo Moavero Milanesi (Affari Europei), Piero Gnudi (Turismo e Sport), Fabrizio Barca (Coesione territoriale), Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento), Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale). Monti proporrà al Cdm la nomina di Antonio Catricalà, attuale presidente dell'Antitrust, a sottosegretario della Presidenza del Consiglio.
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Premier interim all'Economia. Infrastrutture all'ad di Intesa. Welfare alla consigliera di sorveglianza della stessa banca, Elsa Fornero. Interni e Giustizia a Cancellieri e Severino. Catricalà sottosegretario
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Nove esponenti del nuovo governo, a cominciare dal premier che è nato a Varese, sono del Nord: oltre Monti vengono dal settentrione Terzi (Bergamo); Passera (Como); Fornero (San Carlo Canavese, provincia di Torino); Balduzzi (Voghera, provincia di Pavia). Profumo (Savona), Ornaghi (Villasanta, provincia di Monza); Gnudi (Bologna); Giarda (Milano). Cinque i romani (Cancellieri, Catania, Moavero, Barca, Riccardi); uno di Latina (Clini); due napoletani (Severino e Di Paola). Dalle altre regioni del Sud non c'è nessun ministro: l'unica eccezione è il sottosegretario alla presidenza del consiglio Catricalà, nato a Catanzaro.
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"Abbiamo fatto una cosa seria e la sosteniamo seriamente. Così Pier Luigi Bersani, risponde a chi lo interpella sull'eventuale voto anche a misure del nuovo governo che il Pd non condivide pienamente. "Siamo pronti a discutere con generosità sui provvedimenti per affrontare la crisi, sia quando li condivideremo al 101%, sia quando al 50 o 60%. Se ognuno ragionasse che vota solo se è al 100% d'accordo, non saremmo qui a fare tanta fatica. Dobbiamo dare un segnale che è una cosa seria".
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18.55 – De Magistris: “Composizione non mi convince, giudicherò fatti”. Un Governo ”dei poteri forti”, a“trazione nordista” e “se dovessi giudicare dalla composizione avrei più di un motivo di essere preoccupato. Giudicherò, però, dai fatti e dai provvedimenti”. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, esprime la sua posizione sul nuovo Governo Monti, sottolinenando che “è un esecutivo dal quale prendo le distanze”. “Anche la maggioranza che lo sostiene è impraticabile, salvo che non stiano pensando a costruire un nuovo partito popolare, di centro, di massa, ma mi auguro per il Pd che non sia così – ha detto il sindaco – io mi pongo in maniera completamente alternativa a questo governo”. Un segnale “positivo”, a suo avviso, “potrebbe essere rappresentato dal Ministero per la Coesione territoriale”. “Il segnale è che il Paese deve essere unito – ha commentato – e che il federalismo sbandierato negli anni non era quello di Spinelli, ma una secessione mascherata”. “Da quello che si apprende la Lega non sostiene questo Governo – ha aggiunto – Vuole fare un’operazione furbesca, dopo aver contribuito alla macelleria sociale nel Paese ora vuole conquistare credibilità politica ma non ci riuscirà”. “Faccio i miei auguri al presidente del Consiglio e al Governo – ha concluso – Spero che venga seguito il monito di Napolitano, il quale ha detto che senza Sud non c’è sviluppo per l’intero Paese”.
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Dopo questa maratona per il nuovo governo, bisogna fare un break!...

PUBBLICITA!




www.youtube.com/watch?v=xy0mu7p7QU8


Spade lucenti, cavalli al galoppo
carri stridenti, qua e la' qualche schioppo
Lungo la Senna c'è ormai chi combatte,
il Re tentenna, ma la gente si batte.

Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?
Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?

Alla Bastiglia la gran folla si scaglia
E' la vigilia di una nuova battaglia
Lungo la Senna s'arrende il bastione,
il Re tentenna, c'è la rivoluzione!

Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?
Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?

Spade lucenti, cavallo al galoppo
carri stridenti, qua e la' qualche schioppo
Lungo la Senna c'è ormai chi combatte,

il Re tentenna, ma la gente si batte.

Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?
Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?

Alla Bastiglia la gran folla si scaglia
E' la vigilia di una nuova battaglia
Lungo la Senna s'arrende il bastione,
il Re tentenna, c'è la rivoluzione!

Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?
Monti di qua, Monti di là, cosa accadrà, cosa accadrà?
[Modificato da angelico 16/11/2011 23:54]
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"L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali è una anomalia del nostro ordinamento". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, nel discorso programmatico al Senato, dopo aver affermato che sarà necessario "riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare".

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"Il nostro sistema pensionistico rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento". Lo afferma Mario Monti nel suo intervento al Senato, spiegando che il governo interverrà su questo tema.
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"Lotta all'evasione fiscale e all'illegalità". Lo afferma Mario Monti nel suo discorso programmatico al Senato. "L'evasione fiscale continua ad essere un fenomeno rilevante, occorrono interventi incisivi in questo campo. Serve abbassare la soglia dell'uso del contante", dice il presidente del Consiglio.
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"Il riordino delle province può essere disposto con legge ordinaria, la riforma della Costituzione potrà completarne il processo" la cancellazione. Lo afferma il presidente del Consiglio, Mario Monti, al Senato per la presentazione del nuovo governo.
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Clini a favore di nucleare e Tav
Verdi: "Il referendum è stato chiaro"

E' polemica sulle dichiarazioni del neoministro, che parla di nucleare come possibilità e dell'opera in Val di Susa da fare "assolutamente". Il Pd: "E' su un binario morto", Verdi e iDv: "Rispettare il referendum". Anche Greenpeace attacca "Si presenta male"
Corrado Clini, ministro dell'Ambiente (ansa)
ROMA - Le prime dichiarazioni del neoministro dell'ambiente Corrado Clini danno subito il via alle polemiche. Clini ha detto che l'Italia "dovrebbe considerare l'energia nucleare" e che la Tav è da fare "assolutamente".
Sul Ponte dello Stretto, il ministro ha invece affermato che occorre capire "se sia un'opera prioritaria per l'Italia". Il progetto, comunque, "è un'opera di ingegneria bellissima".
Le reazioni negative di Idv, Pd, Verdi e Sel non si sono fatte attendere: "Clini rispetti il referendum" dice l'Italia dei Valori. Stessi concetti espressi dagli altri, compatti nella difesa dell'esito del referendum.

Verdi: "Referendum chiaro". In merito alle dichiarazioni del ministro, il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli dichiara: "Dispiace dover essere noi a ricordare al neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che lo scorso 12 e 13 di giugno 27 milioni di italiani attraverso un referendum hanno detto no al ritorno del nucleare in Italia. Si tratta di una espressione chiara ed inequivocabile, espressa attraverso un istituto costituzionale che non può essere nè ignorato nè aggirato".
Prosegue Bonelli: "Se in materia energetica il neo ministro dell'Ambiente intende riaprire il dibattito 'nucleare si o 'nucleare No' si parte con il piede sbagliato. L'esito del referendum del 12 e 13 novembre va rispettato a partire da chi rappresenta la Repubblica nelle istituzioni". Bonelli conclude: "Invitiamo il ministro Clini a dedicarsi ad un Piano nazionale per l'efficienza ed il risparmio energetico e per riparare ai danni prodotti dal decreto Romani sul Conto energia che hanno affossato il settore delle energie rinnovabili in cui l'Italia deve essere protagonista. Quanto al nucleare non c'è davvero nulla su cui riflettere visto che 27 milioni di italiani lo hanno bocciato senza appello".

Di Pietro: "Si rispetti referendum". Il presidente dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, fa eco a Bonelli."Se il buongiorno si vede dal mattino oggi non è un buon giorno per l'Ambiente. Alla prima dichiarazione pubblica il ministro Corrado Clini ha già sbagliato due volte. In primo luogo perchè ritiene che in Italia bisogna considerare l'opzione nucleare, in secondo luogo perchè, esercitando uno strumento di democrazia diretta, il popolo italiano ha bocciato con il 95% questa tecnologia obsoleta e pericolosa. Mi auguro che questo governo rispetti la volontà dei cittadini. Per questo, l'Italia dei Valori, che ha promosso quel referendum, vigilerà affinchè si tenga conto del responso che è arrivato dalle urne".

Realacci: "Binario morto". Ermete realacci, responsabile green economy del Pd, si aggiunge al coro delle polemiche: "Sul nucleare gli italiani si sono espressi con chiarezza e lo hanno rispedito al mittente senza possibilità di equivoco. Mi auguro che il neo ministro non sprechi un solo attimo del suo tempo su un binario morto come il nucleare. Una scelta sbagliata, insicura e antieconomica per l'italia". Conclude Realacci: "E' solo con un forte investimento sulla green economy che si può essere più competitivi e uscire dalla crisi, che dire, speriamo che Clini oggi sia stato frainteso".

Greenpeace, "il ministro si presenta male". Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, parla delle dichiarazioni del ministro sul nucleare. "Il nuovo ministro dell'Ambiente si presenta male: a parte ogni considerazione sul declino del nucleare in tutto il mondo" Clini "dovrebbe ricordarsi che su questo tema è appena stato tenuto un referendum che ha bocciato l'ipotesi nucleare a larghissima maggioranza".
"Se Clini pensa di riproporre soluzioni vecchie e pericolose, compresi gli Ogm che gli italiani rifiutano quanto il nucleare - conclude il direttore dell'associazione ambientalista - e se continuerà ad ostacolare come ha fatto in questi anni una politica di salvaguardia del clima, confermerà che questo governo ripercorre la stessa ottusa politica del passato".
(17 novembre 2011)

www.repubblica.it/politica/2011/11/17/news/clini_nucleare_e_tav_gi_polemica-2...

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Gli ogm potrebbero essere utili in alcune aree d'Italia. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ospite del programma di radio2 'un giorno da pecora'. "Gli ogm in molti casi fanno bene - ha detto - in altri possono essere pericolosi. Io sono favorevole ad usare ogm nelle zone marginali dove c'è aridità e dove c'è dissesto idrogeologico".
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