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Terremoto Giappone e Nucleare: forte sisma nell'isola di Hokkaido.

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2013 21:45
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La verità su Fukushima, il governo latita I giapponesi fanno da soli e partono dal web
La verità su Fukushima, il governo latita
I giapponesi fanno da soli e partono dal web Associazioni spontanee hanno iniziato le rilevazioni radioattive in alcune zone di Tokyo. In 22 aree della capitale (su 132 esaminate) la radioattività è simile ai livelli di di Chernobyl. I giapponesi hanno deciso di fare da sé. A Tokyo, alcuni cittadini non più disposti ad aspettare le rassicurazioni di governo ed enti locali sui possibili effetti dell’incidente nucleare di Fukushima, hanno attivato via facebook un progetto per misurare autonomamente il livello di radioattività in alcune zone della città. I risultati ottenuti sono scioccanti: in 22 aree della capitale (su 132 esaminate) la radioattività supera, e di molto, i 37mila becquerel al metro quadrato, il livello dei luoghi contaminati dal disastro di Chernobyl. Cifre allarmanti, che si uniscono a quelle ottenute da altri studi indipendenti condotti in questi mesi, secondo cui cesio radioattivo potenzialmente pericoloso può essersi spinto e accumulato in luoghi ben più distanti da Fukushima della stessa Tokyo. Ma soprattutto in aree che il governo nemmeno considera di controllare.

I leader giapponesi sin dall’11 marzo hanno insistito molto sul fatto che le fughe radioattive di Fukushima Daiichi non si siano diffuse in zone lontane dalla centrale, non minacciando così il resto del Paese. Addirittura per Kaoru Noguchi, responsabile della salute e della sicurezza della città di Tokyo, non solo i test già condotti sono più che sufficienti, ma le sostanze radioattive arrivate fino alla capitale si sarebbero depositate più che altro sul cemento, essendo la metropoli estremamente urbanizzata, per poi essere portate via dalla pioggia. Anche le possibili esposizioni, per la Noguchi, sono state molto limitate, perché “nessuno sta nello stesso punto tutto il giorno”.

Il problema è che, come rivela il New York Times, “le fonti ufficiali sono state ripetutamente smentite da esperti indipendenti e da gruppi di cittadini che hanno condotto rilevazioni per proprio conto”. Per il quotidiano newyorkese, “il fallimento del governo nell’agire prontamente, come afferma un crescente coro di scienziati, potrebbe esporre molte più persone di quante si fosse originariamente pensato a radiazioni potenzialmente nocive”.

Una tesi confermata da Kiyoshi Toda, medico ed esperto in radioattività presso la facoltà di Studi ambientali dell’Università di Nagasaki. “Le sostanze radioattive entrano nei corpi delle persone dall’aria, dal cibo, e sono ovunque”, avverte il dottore: “Ma il governo non prova nemmeno a informare il pubblico sulla quantità di radiazioni a cui è esposto”. Accuse pesanti, che però sembra condividere una crescente porzione della popolazione nipponica.

Complice di questa diffusione del dissenso è la rete, di cui i giapponesi sono fra i maggiori utilizzatori mondiali, che ha portato svariati gruppi di cittadini ad unirsi nella “ricerca della verità sull’incidente nucleare di Fukushima”. Un esempio su tutti è quello del Radiation Defense Project, gruppo di persone nato dalla pagina facebook Fukushima Daiichi Genpatsu wo Kangaemasu che, munitosi di dosimetri e forte della collaborazione dell’Istituto per la ricerca sugli isotopi di Yokohama, ha raccolto nella capitale campioni di suolo risultati più radioattivi delle zone contaminate intorno a Chernobyl.

Alcuni di questi campioni sono stati raccolti sotto arbusti molto vicini ai campi da baseball in cui si allenano dei bambini, dove si sono rilevati 138mila becquerel per metro quadrato ed importanti quantità di cesio-137, un sottoprodotto della fissione nucleare dell’uranio altamente tossico e cancerogeno. Ma in alcune zone si è arrivati a misurare più di 1,5 milioni di becquerel al metro quadro.

Risultati che hanno portato Takeo Hayashida, volontario del gruppo autore di queste ricerche e soprattutto padre di un ragazzino undicenne che si allenava in uno di quei campi, a decidere di trasferirsi ad Okoyama, quasi 600 km a sud-est della capitale: “Forse saremmo potuti restare a Tokyo senza problemi”, ha affermato Hayashida: “Ma scelgo un futuro senza paura delle radiazioni”.

In realtà il governo giapponese non sta ignorando del tutto le preoccupazioni della cittadinanza. Recentemente sono stati condotti controlli aerei su tutto il Giappone orientale, inclusa appunto Tokyo. Secondo molti esperti ed attivisti, però, verifiche di questo tipo non possono essere utili e precise come quelle condotte localmente da questi gruppi di cittadini, nati spontaneamente dal web.

Quando si parla di radioattività, “Chiunque vuole credere che questo sia un problema solamente di Fukushima”, dice Kota Kinoshita, membro del Radiation Defense Project ed ex giornalista televisivo: “Ma se il governo non prende seriamente il problema, come possiamo credergli?”.

www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/31/la-verita-su-fukushima-il-governo-latita-i-giapponesi-fanno-da-soli-e-partono-dal-web...
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Giornalisti dentro la centrale nucleare di Fukushima

www.corriere.it/gallery/esteri/11-2011/fukushima/1/giornalisti-dentro-centrale-nucleare-fukushima_25b5be4c-0d0c-11e1-a42a-1562b6741916...













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A Fukushima riso radioattivo
Stop a vendita da aree contaminate
Tracce di cesio radioattivo superiore ai limiti di legge


Controlli alla centrale di Fukushima (Reuters)
MILANO - Il governo giapponese ha deciso di mettere al bando il commercio del riso proveniente da Onami, area della città di Fukushima, a causa delle tracce di cesio radioattivo rilevate, superiori ai limiti legali provvisori. Lo ha reso noto il capo di gabinetto, Osamu Fujimura, che ha chiesto al governatore della prefettura di Fukushima di prendere «i provvedimenti necessari».
BANDO - I campioni testati hanno mostrato livelli di radioattività pari a 630 becquerel al chilo, mentre il limite massimo è di 500 Bq/kg. L'area di Onami, a 60 km dalla centrale, conta 154 fattorie nei cui campi, in base ai controlli fatti a settembre-ottobre, erano state trovate quantità di cesio comprese tra 28 e 136 becquerel. Tuttavia, i test sul raccolto di 840 chilogrammi complessivi di una fattoria hanno portato alla scoperta di una radioattività maggiore, la cui spiegazione è ancora da chiarire. Fujimura ha spiegato in conferenza stampa che il riso contaminato non è stato distribuito sul mercato grazie ai controlli del ministero dell'Agricoltura e degli uffici competenti della prefettura. «Ho informazioni che escludono che il problema possa diventare serio», ha rilevato il capo di gabinetto, aggiungendo che il governo continuerà a fare ogni sforzo «per prevenire» la diffusione di voci infondate sulla contaminazione da sostanze radioattive dei prodotti agricoli giapponesi.

CONTAMINAZIONE - Questa scoperta pone però l'accento sulle difficoltà nel tracciare le radiazioni che si sono diffuse nell'area orientale del Giappone tramite pioggia e vento. Le amministrazioni locali hanno allestito centri di controllo per evitare che prodotti contaminati arrivino nella catena alimentare, mentre la settimana scorsa il governo metropolitano di Tokyo ha iniziato a condurre test sui campioni comprati nei negozi della capitale, nel tentativo di placare le ansie dell'opinione pubblica. In Giappone negli ultimi mesi ci sono stati una serie di allarmi innescati da cibo contaminato - carne, funghi, tè verde - mai però il riso, che ha un enorme significato nella cultura nazionale ed è la base dell'alimentazione giappoense.

Redazione Online
17 novembre 2011 | 14:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA

www.corriere.it/ambiente/11_novembre_17/fukushima-riso-radioattivo_c9ef0bfc-10ff-11e1-b811-fb0a2ca90b...
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Mangiò cibi di Fukushima, ora ha la leucemia
Voleva tranquilizzare la popolazione giapponese e aiutare gli agricoltori locali dopo il grave incidente nucleare di dello scorso marzo, e per questo aveva mangiato davanti alle telecamere, insieme alla sua assistente, delle verdure coltivate nelle vicinanze della centrale danneggiata. Ora però a Otsuka Norikazu (63 anni), famoso presentatore della tv giapponese, i medici hanno diagnosticato una leucemia linfatica acuta. Il servizio del canale tedesco RTL

video.repubblica.it/dossier/giappone-terremoto-tsunami/mangio-cibi-di-fukushima-ora-ha-la-leucemia/815...
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28/11/2011 19:03
 
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Fukushima, lascia il direttore
Riserbo sulla sua malattia
Lo annuncia la Tepco, senza spiegare se le deteriorate condizioni di salute di Masao Yoshida, 56 anni, siano conseguenza dell'altà radioattività presente nell'impianto. Nei giorni dell'emergenza nucleare, il dirigente restò al suo posto lavorando in condizioni estreme. Ai giornalisti aveva confessato di temere per la sua vita
Masao Yoshida (afp)

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TOKYO - Dopo la vicenda di Otsuka Norikazu, il presentatore ammalatosi di leucemia dopo aver mangiato cibi provenienti dall'area di Fukushima per tranquillizzare i telespettatori e aiutare i coltivatori (VIDEO 1), un'altra notizia riporta in primo piano la vicenda della centrale nucleare giapponese che nel marzo scorso tenne il mondo col fiato sospeso.

Masao Yoshida, 56 anni, direttore dell'impianto di Fukushima, presente nei giorni dell'incidente verificatosi l'11 marzo a seguito del terremoto e del successivo tsunami che investirono il nord est del Giappone, lascia il suo posto per ragioni di salute. A partire dal 1 dicembre, Yoshida sarà ufficialmente sostituito alla direzione della centrale di Fukushima da Takeshi Takahashi, 54 anni, che fino ad oggi si è occupato di gestione di installazioni nucleare.

Lo rende noto un comunicato della Tepco, che gestisce la centrale, senza fornire ulteriori dettagli e soprattutto senza rivelare quale tipo di malattia abbia contratto il dirigente. In particolare, se le deteriorate condizioni di salute di Yoshida siano da mettere in relazione con gli elevati livelli di radioattività presenti nell'impianto nucleare, a dispetto degli indumenti di sicurezza e delle altre misure precauzionali adottate per minimizzarne gli effetti sul personale.

Yoshida, attualmente ricoverato in ospedale, continuerà a ricoprire un ruolo nella divisione nucleare della Tepco. Durante l'emergenza nucleare di marzo Yoshida ha vissuto in prima persona momenti terribili, restando sul posto e operando in condizioni estreme. Il 12 novembre scorso, parlando con alcuni giornalisti autorizzati a entrare per la prima volta nella centrale, Yoshida aveva confessato di aver temuto per la propria vita. Ma ha rifiutato di rispondere alle domande sulla quantità di radiazione a cui era stato esposto.

Da parte sua, la compagnia Tepco ha riconosciuto che diverse persone impiegate nel sito nucleare sono state esposte a livelli di radioattività superiori ai limiti autorizzati anche in condizioni di emergenza, ma che nessuna morte è stata ricollegata direttamente a quella situazione. In particolare, tre operai di Fukushima sono deceduti per altre ragioni dopo l'incidente alla centrale, così come due impiegati, morti il giorno del sisma e dello tsunami.
(28 novembre 2011)

www.repubblica.it/esteri/2011/11/28/news/si_dimette_direttore_fukushima-2...
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Il Giappone è già pronto alla rinascita nucleare? Per il primo ministro Yoshihiko Noda la risposta è sì. È necessario fare ripartire subito i reattori 3 e 4 della centrale di Ōi, ha dichiarato il premier: “Senza reattori funzionanti la società giapponese non potrebbe sopravvivere”. Il suo timore principale? I possibili blackout nei periodi di picco estivi, molto dannosi per l’economia. La decisione verrà presa già nei prossimi giorni, ma l’ultima parola spetterà alla prefettura di Fukui, che ospita l’impianto. Gran parte della popolazione giapponese si dice contraria a questa opzione, ma il vero problema è un altro: quasi il 60% delle città vicine ad Ōi sarebbe impreparato ad affrontare un’emergenza come quella di Fukushima. A oltre un anno dalla tragedia del marzo 2011, infatti, in Giappone manca ancora un vero piano di emergenza.

Per Yoshihiko Noda non ci sono dubbi, il suo Paese è diventato eccessivamente dipendente dai combustibili fossili, troppo cari e troppo inquinanti: “Il nucleare è vitale per il Giappone, privo di risorse naturali”. Di conseguenza, con l’atomo “si proteggerebbero l’economia, i posti di lavoro e la stessa società giapponese”. Noda ha ricordato in diverse occasioni le misure di sicurezza prese dal governo per evitare quanto accaduto lo scorso anno a Fukushima, ed ha assicurato che, anche con un terremoto o uno tsunami come quelli dell’11 marzo 2011, i due reattori in questione “non rilascerebbero alcuna radiazione”.

Della necessità è ovviamente convinta anche la Kansai Electric Power, colosso energetico gestore dell’impianto di Ōi, anche se la piena realizzazione dei suoi nuovi piani di sicurezza sarà conclusa solamente fra tre anni. Le modifiche più importanti per evitare quanto visto solo 15 mesi fa a Fukushima sono state fatte, ma oltre un terzo delle migliorie sono ancora da completare, ha ammesso la compagnia. Nel tentativo di persuadere i giapponesi della sua affidabilità, il governo ha anche deciso di estendere la zona in cui migliorare la capacità di risposta ad un eventuale incidente da 10 a 30 km intorno alla centrale in questione. Una scelta rischiosa, dal potenziale effetto boomerang: le municipalità della prefettura di Fukui in cui ci si deve preparare ad un’emergenza nucleare, infatti, sono ora più di 130. Un lavoro immane, da condurre in pochi giorni.

Secondo i risultati di un sondaggio eseguito dall’emittente radiotelevisiva statale NHK, ad oggi la maggior parte delle città coinvolte sarebbero del tutto impreparate a gestire una tale situazione di emergenza: il 57% dei rispondenti ha ammesso che non sarebbe in grado di prendere effettive misure per evacuare efficacemente la sua popolazione, mentre il 29% sarebbe preparato solo parzialmente.

Ciononostante, per il primo ministro il riavvio dei reattori nucleari sarebbe “a protezione della vita delle persone”. Una convinzione che non sembra però contagiare il popolo nipponico. Ancora prima che finisse il suo discorso, infatti, il premier ha visto oltre mille persone fuori dal suo ufficio di Tokyo radunarsi per protestare.

“La stragrande maggioranza del pubblico [giapponese] non vuole che si riavviino i reattori, ed è più che pronta a lavorare insieme e conservare energia durante l’estate per rimanere libera dal nucleare”, afferma Greenpeace Japan: “Ignorandola e continuando la sua spericolata pressione per riavviare Ōi, il primo ministro Noda sta compromettendo la salute e la sicurezza di milioni di persone, e dimostrando quanto il suo governo sia tenuto in pugno dall’industria nucleare”.

In effetti, i giapponesi hanno già dimostrato che è possibile vivere anche usando meno energia, anche grazie a fenomeni come il setsuden(risparmio di elettricità). E hanno già fatto capire negli scorsi mesi che un premier nuclearista ma incapace di gestire le emergenze è destinato a perdere il posto. Neppure un anno fa, infatti, il predecessore di Noda, Naoto Kan, proprio per le sue inadeguate risposte all’incidente atomico di Fukushima era stato costretto a rassegnare le dimissioni.

www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/11/giappone-il-nucleare-e-di-vitale-importanza-parola-del-premier-noda...
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Giappone, forte sisma nell'isola di Hokkaido.
Escluso il rischio tsunami
Secondo l'Agenzia geologica americana l'epicentro della scossa è a 103 chilometri di profondità
Lo leggo dopo
Le crocette indicano il punto, nel Nord del Giappone, in cui è stata localizzata la scossa di terremoto
TOKYO - Un forte sisma di magnitudo 6,9 è stato registrato nell'isola di Hokkaido, nel Giappone del nord, alle ore 23.17 locali (15.17 in Italia). Per la Japan Meteorological Agency, "non c'è alcun rischio tsunami". Secondo la U.S. Geological Survey (l'Agenzia geologica americana), l'epicentro del sisma è in superficie, mentre l'ipocentro è stato individuato a 120 km di profondità. Anche il Pacific tsunami warning center delle isole Hawaii ha rilasciato un bollettino in cui si afferma che non si è registrato alcuno tsunami.

La tv pubblica Nhk, citando la polizia di Hokkaido, ha riferito che non ci sono notizie di danni a persone o cose, mettendo in guardia tuttavia sui rischi legati alla caduta dall'abbondante neve accumulatasi sui tetti delle case.

L'utility Tohoku Electric ha reso noto che non sono state riscontate anomalie alla centrale nucleare di Hiogashidori, nella prefettura di Aomori, molto vicina all'area interessata dal sisma.


(02 febbraio 2013) © RIPRODUZIONE RISERVATA



www.repubblica.it/esteri/2013/02/02/news/giappone_scossa_di_terremoto_di_magnituto_6_4_escluso_il_rischio_tsunami-5...
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