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BERLUSCONI ed il delfino bruciato:Indagato il fratello dell ex ministro Alfano (ora segretario PDL)per esami universitari “comprati”

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2011 20:11
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"E' La fine di uno show. Berlusconi è stato, ed è, un serial tv durato troppo a lungo. Tutto è cominciato su un set televisivo, con la messinscena del tavolo di noce e del contratto con gli italiani. Termina con la tragedia di un Paese eticamente distrutto, economicamente sfiancato, finanziariamente sull'orlo del fallimento". E' quanto afferma l'imprenditore Carlo De Benedetti in un'intervista al Corriere della Sera. L'Ingegnere si dice però anche deluso, almeno in parte, dal Pd. "Non ha corrisposto alle aspettative mie e a quelle di tanti entusiasti alla sua nascita. Bersani - dichiara De Benedetti - si è dimostrato anche in questa circostanza un politico eccellente ma, in un'epoca in cui la comunicazione è così importante, lui è più efficace comunicativamente nella versione Crozza.".
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"Guardate, questo qui stava portando l'Italia veramente molto in basso, era l'incarnazione della disistima internazionale per l'Italia e quando io lo vedevo dentro un vertice internazionale francamente avevo una sensazione quasi patetica, mi faceva pena..". E' quanto avrebbe detto il presidente francese Nicolas Sarkozy di Silvio Berlusconi, stando a Michele Santoro. Il conduttore ha riferito queste parole nell'anteprima del terzo appuntamento con il suo progrtamma 'Servizio Pubblico' dicendo che "questo è quello che ha detto Sarkozy di Berlusconi, riservatamente, in un fuori onda".
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21/11/2011 15:10
 
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Crisi, una class action contro Berlusconi
RadioPop lancia la raccolta firme Obiettivo: presentare un esposto alla Corte dei conti per danno erariale contro l'ex premier Qualche miliardo di euro. E’ quanto sono costate agli italiani alcune delle operazioni partorite dai governi di Silvio Berlusconi. Dalla penale per il ponte sullo stretto di Messina allo smaltimento dei sottomarini nucleari russi. La cifra esatta è sconosciuta, ma qualcuno ha deciso fare i conti con un preciso intento: chiedere i danni al responsabile, il Cavaliere. Così, a Milano Radio Popolare ha cominciato a raccogliere adesioni per presentare un esposto alla Corte dei conti a carico dell’ex premier. E a fare la fila davanti ai banchetti si sono presentate in appena una giornata migliaia di persone.

In tempi di spread è normale fare due conti. Quanto avremmo risparmiato se il Cavaliere si fosse dimesso prima? Difficile dirlo, per ora. Nel frattempo possiamo domandarci quanto ci sono costate alcune scelte del governo uscente. È quanto hanno deciso di fare i promotori dell’esposto alla Corte dei conti per danno erariale contro l’ex premier Berlusconi. “Non si tratta di vendetta”, precisa immediatamente Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori e promotore dell’iniziativa con Radio Popolare, “ma chi ha ricoperto ruoli istituzionali di quel livello non può sottrarsi a certe responsabilità”. Quali in particolare? “Parlo delle responsabilità connesse all’abolizione dell’Ici”, risponde Di Stefano, che spiega: “Era il 2008, e la crisi era già alle porte”.



Secondo Di Stefano l’abolizione dell’imposta sugli immobili avrebbe prodotto un danno di tre miliardi e mezzo per le casse dello Stato. Ma non è finita. Quattrocentocinquanta milioni è quanto pagheremo a titolo di penale per un ponte sullo Stretto che molto probabilmente non vedremo mai. “E altri quattrocento li tireremo fuori per smaltire i sottomarini nucleari russi”, aggiunge ancora il direttore di Valori, “uno strano accordo con l’amico Putin che graverà sul bilancio pubblico”. Insomma, è ora di capire davvero quanto ci è costato Silvio Berlusconi. E a sentire i tanti milanesi che sono accorsi oggi per la presentazione dell’iniziativa, la curiosità è tanta. “A me Berlusconi è costato duemila euro in busta paga”, dice una signora che fa la fila ai banchetti di Radio Popolare per firmare la sua adesione all’esposto. “Ma poi non è solo una questione di soldi”, dice un’altra, “paghiamo in cultura, in servizi, e tanto tanto fegato”.

C’è chi è pronto a giurare che anche il governo di Mario Monti sarà parte del prezzo da pagare per vent’anni di “impero berlusconiano”. Le firme e i contatti raccolti oggi alle spalle del Castello sforzesco di Milano andranno a sommarsi alle adesioni pervenute a Radio Popolare attraverso la mail class@radiopopolare.it. “Contiamo di terminare le nostre ricerche nel giro di due o tre settimane”, promette Andrea Di Stefano, “poi contatteremo tutti per dire loro come sottoscrivere ufficialmente l’esposto alla Corte dei Conti”.E in caso di condanna? “Le disposizioni della Corte si trasformano subito in cause civili”, spiega Di Stefano, “che stabiliscono il risarcimento di danni”.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/20/crisi-class-action-contro-berlusconiradiopop-lancia-raccolta-firme...
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21/11/2011 19:45
 
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"Silvio, salva le aziende e lascia la Lega": la telefonata che ha fatto infuriare Bossi
In una telefonata Ennio Doris avrebbe chiesto a Berlusconi di lasciare l'incarico di governo per il bene delle sue aziende e di non curarsi dell'alleanza con la Lega

Vanity Fair – 6 ore fa

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Articolo: Lega: Maroni, alleanza con Pdl al momento e' finita
Adnkronos - 9 ore fa
Articolo: Governo: Maroni, esordio con solo tasse, da Lega opposizione dura
Adnkronos - 9 ore fa
“Questa crisi è come quel meteorite che ha provocato l’estinzione dei dinosauri. Da questo momento in poi ogni cosa sarà diversa”. Roberto Maroni, nei giorni convulsi della caduta del governo Berlusconi, era stato chiaro. Il sì all'esecutivo Monti, anche da parte del Pdl, avrebbe stravolto le logiche politiche degli ultimi anni. Non è un caso che, in Parlamento, la Lega e il partito di Silvio Berlusconi si trovino adesso su posizioni opposte.

Luisa Corna: “Bossi e quel pettegolezzo che mi ha rovinata”

Del resto, non è un mistero che il Senatùr e tutti i suoi fedelissimi avrebbero preferito un'altra soluzione. E non è un mistero che tra le persone che avrebbero spinto Berlusconi a fare un passo indietro ci sia anche Ennio Doris, amministratore delegato di Mediolanum. Adesso, Repubblica ricostruisce proprio la telefonata di Doris a Berlusconi che avrebbe fatto infuriare Bossi. Tutto sarebbe successo, secondo quanto scrive il quotidiano, mercoledì 9 novembre.

Sarkozy: “Berlusconi? Patetico. Ma l’Italia lo amava”

Quel giorno, il premier aveva convocato gli alleati per fare un punto della difficile situazione politica. A un certo punto, nel mezzo della discussione, arriva la telefonata di Doris. «Il Cavaliere prova a scherzare e aziona il vivavoce» scrive Repubblica. «Doris non capisce (di essere ascoltato da tutti, ndr) ed esplode il dramma: "Silvio, ti supplico: lascia. Se continua così perdiamo tutte le aziende". Il Cavaliere smette di scherzare. Prova a balbettare una risposta: "Ma la Lega non vuole, se lascio si rompe l’alleanza con Bossi" dice. "Che ti importa della Lega” gli risponde Doris “pensa alle aziende"». Questo, sempre secondo Repubblica, è il punto di non ritorno: «A questo punto il Senatùr si alza e se ne va». All'opposizione.

Monti e le escort: le telefonate “impossibili”


it.notizie.yahoo.com/-silvio--salva-le-aziende-e-lascia-la-lega---la-telefonata-che-ha-fatto-infuriare-bo...
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Berlusconi: «Meno tasse? Non conto più nulla»

Berlusconi al Meazza (Photoviews)
MILANO - «Io non conto più niente». Così ha risposto l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, aprendosi in un gran sorriso e tendendogli la mano, a un tifoso che lo aveva fermato chiedendogli di abbassare le tasse. La scena è avvenuta al termine del match di Champions League tra Milan e Barcellona (concluso 3-2 per i catalani), nella sala executive dello stadio Meazza di Milano, mentre l'ex premier si avviava verso il garage. Il patron del Milan, dopo la partita, si è intrattenuto qualche momento per le foto con i tifosi.

www.corriere.it/politica/11_novembre_24/berlusconi-tasse_9fd25358-1675-11e1-a1c0-69f6106d85...
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Palermo, esami universitari “comprati”
Indagato il fratello di Alfano La Procura di Palermo ha consegnato un avviso di proroga delle indagini a 36 persone. Il fratello dell'ex Guardasigilli si difende: "Sono stato studente-lavoratore da 20 anni e ho conseguito regolarmente la laurea" Esami fantasma all’università di Palermo: 32 persone sono indagate per i reati di falso, frode informatica e corruzione. Nell’indagine, partita un anno fa, sono coinvolti tre impiegati dell’ateneo palermitano e alcuni laureati tra cui spunta anche Alessandro Alfano, 36 anni, fratello dell’ex Guardasigilli e attuale segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. Secondo i magistrati alcuni studenti, con l’aiuto di dipendenti degli uffici amministrativi, avrebbero fatto figurare nel loro libretto universitario esami in realtà mai sostenuti. La vicenda venne alla luce nel settembre del 2010, quando il rettore Roberto Lagalla segnalò il caso di una laureanda scoperta poco prima della discussione della tesi. Attraverso alcuni controlli incrociati si capì che la studentessa non aveva superato alcuni esami. Le indagini si concentrarono sopratutto sulla facoltà di Economia e Commercio. Un’impiegato della segreteria fu licenziato, altri due sospesi.

A un anno di distanza, tutti i nomi degli indagati sono saltati fuori. Alessandro Alfano, laureato in Economia nel 2009, attualmente ricopre la carica di segretario generale della Camera di Commercio di Trapani e di Unioncamere Sicilia: a lui la procura di Palermo ha consegnato un avviso di proroga delle indagini. I suoi legali smentiscono qualsiasi irregolarità: “Il nostro cliente ha sostenuto tutti gli esami e ha fiducia in un rapido accertamento della verità”. Anche il diretto interessato replica: “Sono certo che si tratta di un disguido amministrativo. Ricordo perfettamente i professori che mi hanno interrogato, le domande che mi hanno rivolto e persino com’ero vestito. Ho regolarmente sostenuto tutti gli esami il cui corso è stato rallentato in quanto sono stato studente-lavoratore da quando avevo 20 anni. Sono pronto a dare tutte le spiegazioni necessarie alla magistratura” e aggiunge: “Ho una sola riserva: se non fossi stato il fratello minore di Angelino Alfano, non ci sarebbe stato questo clamore esclusivamente mediatico e sicuramente non riconducibile agli ambienti giudiziari. Sono certo che il lavoro attento ed obiettivo del pm farà emergere la verità. Per questo – conclude – sono sereno”.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/02/palermo-esami/174834/
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05/12/2011 20:08
 
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"Considero uno scandalo che Rai e Mediaset non abbiano pagato le frequenze che hanno avuto gratuitamente dallo Stato". L'ex segretario del Pd, Walter Veltroni, a margine della presentazione di un libro di Michele Salvati a Milano. "In un momento come questo - ha sottolineato Veltroni - più che far pagare i pensionati forse sarebbe bene che chi ha avuto gratuitamente delle ulteriori frequenze, sulle quali costruirà ulteriori ricchezze, almeno le paghi"
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05/12/2011 20:11
 
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"Il presidente del Consiglio Berlusconi sa bene...". Lapsus del premier, Mario Monti, parlando in Aula a Montecitorio che si rivolge al Cavaliere chiamandolo presidente del Consiglio.
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