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BERLUSCONI ed il delfino bruciato:Indagato il fratello dell ex ministro Alfano (ora segretario PDL)per esami universitari “comprati”

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2011 20:11
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"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - si legge nel comunicato della Presidenza della Repubblica - ha ricevuto oggi alle ore 21.00 al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Silvio Berlusconi, il quale, essendosi concluso l'iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica, nel ringraziarlo per la collaborazione, si è riservato di decidere ed ha invitato il Governo dimissionario a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni del Capo dello Stato si svolgeranno nella giornata di domani".


qui la diretta web:

www.repubblica.it/politica/2011/11/12/dirette/crisi_12_novembre-24884019/?re...
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"Che vergogna! Tutti antifascisti dopo piazzale Loreto, tutti antisocialisti dopo le monetine dell'hotel Raphael a Craxi e oggi tutti antiberlusconiani dopo le dimissioni del presidente del Consiglio". Lo afferma Viviana Beccalossi, deputato del Pdl. "Non ho mai fatto anticamera ad Arcore o a Palazzo Grazioli e ho sempre espresso le mie idee, a volte anche scomode, lavorando per il bene del Paese e in linea con il mandato affidatoci dagli elettori. Quello che stiamo vivendo oggi davanti ai Palazzi romani è uno spettacolo penoso e vergognoso".

www.repubblica.it/politica/2011/11/12/dirette/crisi_12_novembre-24884019/?re...

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Le Monde: «Berlusconi: il bilancio
del governo presidente uscente è misero»
Scrive il quotidiano: La sua «impotenza» figlia del conflitto di interessi. E si chiede «quanto durerà
l' impronta culturale del Berlusconismo»



MILANO - Dopo «anni di regno» scrive l'autorevole quotidiano francese Le Monde, «Silvio Berlusconi lascia l'Italia come l'ha trovata». Come a dire, nessun significativo cambiamento, nessuna riforma importante, nessuna svolta (a parte quelle relative ai suoi affari e ai suoi processi). E questo, spiega Le Monde, a causa del «conflitto di interessi».
RESPONSABILITA' -Nell'articolo, in evidenza nell'edizione online, Le Monde parla degli accenni fatti martedì scorso da Berlusconi ai temi della «responsabilità» e della «coscienza». Accenni, commenta Le Monde, «troppo tardivi e troppo rari». «Dopo quasi dieci anni di regno nel corso degli ultimi diciassette anni, Berlusconi lascia l'Italia più o meno nello stato in cui l'ha trovata quando è andato al governo per la prima volta nel 1994. Per quanto riguarda invece le sue fortune personali e la sorte dei suoi processi, tutto va meglio di allora». Il «bilancio del presidente uscente», incalza il quotidiano, «è misero. Non è riuscito a effettuare la rivoluzione liberale che aveva promesso. Le tasse, che voleva ridurre, sono aumentate, almeno per quelli che le pagano. La frattura tra il nord, ricco e dinamico, e il sud, povero e assistito, è aumentata. Lo Stato, inefficace, resta frazionato in regioni, province, comuni, con competenze inestricabili. L'esecutivo, sotto la costante pressione del parlamento, è sempre molto debole. La televisione pubblica è sempre nelle mani dei partiti e la crescita continua a stagnare».

IMPOTENZA - Ma perché, si chiede Le Monde, un presidente del Consiglio che ha avuto tanta «popolarità» e ha disposto di «mezzi finanziari e mediatici» mai visti prima non è riuscito a fare (quasi) nulla? «Questa impotenza ha una spiegazione: il conflitto di interessi. Silvio, l'uomo d'affari, ha considerevolmente ridotto il margine di manovra di Berlusconi il presidente del Consiglio».


GLI ALTRI GIORNALI - Ma sono numerose le testate internazionali che «salutano» il premier italiano: «Adesso, Silvio Berlusconi se ne può andare» titola El Pais. Per il quotidiano spagnolo siamo alla fine dell'era Berlusconi e col voto ieri del senato e oggi della camera l'Italia volta pagina. Dimettendosi, dice il quotidiano spagnolo «per una volta con una certa sensatezza» Berlusconi mette fine a «diciassette anni di eccentrica presenza nella vita politica italiana». A succedergli, continua il quotidiano, sarà probabilmente Mario Monti, «un uomo integro» e candidato più autorevole «a formare un governo di ampio consenso». Sempre in Spagna, El Mundo titola sull'incontro Berlusconi-Monti, che «si riuniscono per affrontare la formazione del nuovo governo». Commentando la prevedibile fine del governo Berlusconi, il Washington Post evoca l'eredità di un «politico playboy» e osserva con ironia che in Italia in pochi mesi sono cambiate le parole chiave: mesi fa non si parlava che di «bunga bunga»; adesso gli italiani sembrano ossessionati dalla parola «spread». Nell'articolo il quotidiano americano osserva come la sua «lunga sopravvivenza al vertice della politica italiana ha diviso la nazione e stupefatto il mondo».

Redazione Online
12 novembre 2011 17:11
www.corriere.it/politica/11_novembre_12/le-monde-governo-berlusconi-bilancio-misero-lascia-italia-come-trovata_e782af34-0d35-11e1-a42a-1562b67419...
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La stampa britannica saluta le dimissioni di Silvio Berlusconi e riflette sulla situazione di grave pericolo economico in cui si trovano l'Italia e l'Europa. "Ciao, Bello!", titola in italiano l'Independent on Sunday, che nel suo articolo di cronaca paragona la lunga caduta di Berlusconi a quella del "cattivo di un'opera che dopo essere stato accoltellato impiega un tempo interminabile a smettere di cantare e se ne sta ancora sdraiato sul palco". Saluti in italiano anche dal Sunday Times che nell'editoriale dal titolo "Ciao, Silvio, ora si passa al lavoro più duro", afferma che l'ex premier italiano viene visto "come un clown fallico fuori dal suo paese" ma che è riuscito a restare "sorprendentemente popolare al suo interno" e che "i problemi dell'Europa, è triste dirlo, sono anche i nostri". "Berlusconi punta verso l'uscita mentre l'Italia si sveglia dal suo incantesimo. Sessista, macho, trasformava showgirl in ministri: il premier del Paese era un personaggio pittoresco, ma sarà ricordato per i suoi fallimenti", è il titolo di un articolo di cronaca dell'Observer
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Addio legittimo impedimento
Il deputato Berlusconi va a processo



Con le dimissioni da presidente del Consiglio vengono a cadere molte delle motivazioni che hanno fin qui rimandato il calendario giudiziario dei tre processi in cui il Cavaliere è imputato. Corsa contro il tempo per il caso Mills in cui B. è accusato di corruzione. Attesa per la sfilata di testimoni del Ruby-gate, che potrebbe coincidere con una eventuale campagna elettoraleAddio legittimo impedimento. Con le dimissioni dalla carica di premier cadono molti dei motivi con cui Silvio Berlusconi ha fino ad oggi rallentato l’iter dei processi. E ora il calendario potrebbe intensificarsi. Da oggi, come parlamentare, l’ex premier potrà invocare il legittimo impedimento solo in caso di votazioni in aula e per tutti quei motivi (malattia o viaggi all’estero, ad esempio) per i quali chiunque può chiedere un rinvio. Sono tre a Milano i procedimenti penali che lo vedono imputato e in quarto è stato chiesto il suo rinvio a giudizio: il ‘caso Ruby’, dove deve difendersi dall’accusa di concussione e prostituzione minorile, la gestione dei diritti tv da parte di Mediaset, la presunta corruzione dell’avvocato inglese David Mills e il passaggio di mano dell’intercettazione disposta nel corso dell’indagine sulla mancata scalata alla Bnl tra Piero Fassino e Giovanni Consorte. Intercettazione finita sulle pagine de il Giornale, per la quale il 5 dicembre prossimo il gup di Milano Maria Grazia Domanico deciderà se disporre il rinvio a giudizio anche per il leader del Pdl dopo quello già deciso per il fratello Paolo.

Il procedimento più delicato, quello che ha le ‘settimane contate’ prima della prescrizione è quello sul caso Mills. Il pubblico ministero Fabio De Pasquale potrebbe dare battaglia per chiedere di inserire nuove udienze e arrivare, in tempi stretti, a una sentenza nei confronti dell’imputato accusato di corruzione in atti giudiziari. Il 5 dicembre prossimo è fissato l’interrogatorio di Berlusconi, chiamato a difendersi dall’accusa di aver consegnato 600mila dollari a Mills per fornire testimonianze reticenti, e in quell’occasione l’ex premier, al quale resta lo status di deputato, non potrà far valere impegni governativi di sorta. Per capire quale sarà l’accelerata, se ci sarà, nell’aula del caso Mills bisognerà attendere il 28 novembre quando le parti torneranno a riunirsi per l’interrogatorio, in video conferenza, del legale inglese, già condannato in primo e secondo grado per il reato di corruzione poi prescritto dalla Cassazione.

Ritmi più intensi, probabilmente, anche per il processo sui diritti tv dove Berlusconi è accusato di frode fiscale per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti di film americani da parte di Mediaset, il secondo procedimento che si avvicina alla prescrizione. Anche qui, come nel caso Ruby, pende la spada del conflitto di attribuzione tra poteri dello stato, dopo che la Consulta ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dei legali di Berlusconi contro il diniego della corte di concedere il legittimo impedimento in una udienza del marzo 2010. Ma la Corte Costituzionale non si esprimerà prima della metà del 2012. Procede in attesa della Consulta anche il processo per il Ruby-gate. Il processo è iniziato lo scorso 6 aprile e sembra difficile ipotizzare nuove udienze rispetto a un calendario già fitto e senza rischi temporali, dal momento che la vicenda sarà prescritta solo a partire dal 2025. Ma l’addio di Berlusconi a Palazzo Chigi potrebbe far saltare l’accordo raggiunto tra la Procura di Milano e i legali dell’imputato per mediare tra le esigenze dei giudici e gli impegni del Cavaliere. Una prospettiva che potrebbe tradursi – in tempi di campagna elettorale – in una successione ravvicinata di impegni giudiziari.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/13/addio-legittimo-impedimento-deputato-berlusconi-processi...
[Modificato da angelico 13/11/2011 20:13]
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Videostoria di B, quarta parte: Il governo Berlusconi IQuarta puntata della videostory dedicata alle gesta di B: dagli anni ’80 fino ai giorni nostri. In questa parte il governo Berlusconi I, dall’offerta di un ministero al pm Di Pietro (declinata dall’interessato) alla madre di tutte le leggi ad personam: il decreto Biond iche vietava la custodia in carcere (trasformati al massimo in arresti domiciliari) per i reati finanziari (corruzione e concussione compresi) e contro la pubblica amministrazione, proprio mentre stanno per scattare gli arresti per le tangenti Fininvest della guardia di finanza. A cura di trarcomavaglio1 e ladygroove71b




www.youtube.com/watch?v=UdvyCciEEdI&feature=player_embedded
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Berlusconi saluta i potenti
telefonate con Obama e Medvedev
In vista del trasloco da Palazzo Chigi, il premier ha avuto conversazioni con presidenti e primi ministri di diversi Paesi. "Ringraziato come uno dei politici più autorevoli del mondo". Una chiamata anche al "pensionato" George W. Bush
Silvio Berlusconi con il presidente russo Medvedev (ansa)
ROMA - Il camion dei traslochi in sosta nel vicolo accanto a Palazzo Chigi è il simbolo del cambio imminente di inquilino. Berlusconi si appresta a lasciare e danno un po' il senso del commiato ai vecchi amici le telefonate che il presidente del consiglio ha fatto oggi ai potenti della terra, che ha avuto modo di frequentare nella sua carriera, dagli affollati convegni del G20 alle più intime sedute del G7. Ancor più nel giorno in cui le concitate consultazioni di Mario Monti e il "trasformarsi" della politica lo hanno fatto sparire dai titoli dei telegiornali e dei siti di informazione.

Nella nota ufficiale di Palazzo Chigi si informa che "il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto questa sera una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama"; una telefonata, sottolinea la nota, "giunta al termine di una serie di contatti telefonici che il presidente Berlusconi ha avuto in questi giorni con alcuni dei principali leader internazionali: il cancelliere tedesco Merkel, il presidente francese Sarkozy ed i primi ministri della Gran Bretagna, Cameron, della turchia Erdogan, di Israele Netanyahu e della russia Putin".

Berlusconi, infine, ha parlato con il presidente della federazione russa, Dimitri Medvedev. Questi, riferisce Palazzo Chigi, gli ha anche inviato una lettera nella quale lo ringrazia personalmente "per il prezioso lavoro svolto a favore dello sviluppo delle relazioni bilaterali e per l'apprezzato contributo d'esperienza in ambito internazionale "nella sua qualità di uno dei politici più esperti ed autorevoli del mondo".

In questo giro di saluti, Berlusconi ha chiamato anche un ex potente ormai in pensione, l'ex presidente Usa George W. Bush.
(15 novembre 2011)

www.repubblica.it/politica/2011/11/15/news/berlusconi_saluta_i_potenti-25076833/?ref...
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Opere d'arte via da Palazzo Chigi
dopo Berlusconi, tornano in deposito
Quadri, mobili, manufatti e ornamenti voluti dal premier lasceranno le sale del governo. Tutti pezzi destinati ai magazzini statali, se il premier entrante non rinnoverà il prestito
Un trasloco da Palazzo Chigi
ROMA - Tornerà a palazzo Venezia il candelabro in bronzo dorato e argento con gli angeli musicanti, pezzo forte della collezione Wurtz, considerato da sempre il suo portafortuna. Non ci sarà più il busto in bassorilievo di Nerone, di scuola fiorentina del '400: verrà tolto dall'ingresso della sala delle Galere, dove vengono accolti i giornalisti per seguire le dichiarazioni alla stampa dopo gli incontri internazionali. Quando Mario Monti avrà giurato come premier, non troverà più a palazzo Chigi le numerose opere d'arte volute da Silvio Berlusconi e prese in prestito da vari musei per abbellire la sede del governo. Presto verrà rimosso anche il suo dipinto preferito, 'Bacco e Arianna', attribuito a Nicolas Poussin (copia del Tiziano) e sistemato nel salottino giallo, attiguo alla sala del Consiglio dei ministri.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA 1

Opere in prestito. Secondo fonti del Pdl, in base a un accordo preso dalla segreteria generale della presidenza del Consiglio, quadri, sculture, arazzi, mobili e suppellettili dispersi o venduti agli ultimi eredi dei Chigi (e anche accatastati nei depositi di palazzo Barberini, di palazzo Venezia, nella sede del ministero degli Esteri e nelle ambasciate italiane all'estero) dovranno ritornare in sede appena terminata l'esperienza del Cavaliere a palazzo Chigi. Salvo un nuovo impegno del premier entrante che, per sua volontà, potrà rinnovare il prestito.

Berlusconi di fatto ha già traslocato a palazzo Grazioli, sua residenza romana sin dal '95, portando con sé alcuni effetti personali. Per il passaggio di consegne ufficiale con Monti, infatti, bisognerà aspettare la cerimonia simbolica del campanello prevista nel Salone dei Galeoni.

La passione per l'antiquariato. Da quando tornò a palazzo Chigi nel 2001 il Cavaliere, grande appassionato di antiquariato, ha cambiato gli arredi. Il restyling ha toccato non solo le stanze riservate. Dallo scalone d'onore, la prima sala che si incontra al primo piano, è quella detta delle Galere per i moderni riquadri in stucco bianco sopra le porte risalenti all'inizio del secolo quando l'edificio era la sede del ministero delle Colonie. E' qui che vengono convocati i giornalisti per ascoltare le dichiarazioni del premier dopo gli incontri con i capi di Stato e di governo stranieri. All'ingresso, gli ospiti vengono accolti da due lanterne di parata del Settecento. E' qui che al momento si trova in bella mostra il busto dell'imperatore Nerone.

Nella 'sala delle Galere' sono esposte, inoltre, due coppie di terracotta del '700 intitolate 'Il giorno e la notte' dello scultore Bartolomeo Cavaceppi, appartenenti ad alcuni viaggiatori del 'Grand Tour' (i nobili che aderirono alla moda di intraprendere un lungo viaggio di conoscenza in Europa, che prevedeva immancabilmente un soggiorno italiano). Con il 'cambio della guardia' le 'coppie' torneranno a palazzo Venezia, mentre resteranno alla presidenza del Consiglio, perché di proprietà del palazzo, i due grandi quadri, copie seicentesche di affreschi del cavalier D'Arpino, nella sala dei Galeoni.

Andrà via anche il quadro con Papa Leone Magno che mette in fuga Attila, riproduzione del Raffaello (l'originale si trova ai Musei Vaticani). Stessa sorte per la pendola da tavolo del Settecento di manifattura italiana, decorata con smalto Cloisonnè, che si trova nell'anticamera dell'ufficio del presidente del Consiglio.

Palazzo Chigi rinnovato. Palazzo Chigi è dal 1961 la sede del governo italiano. E' stato proprietà delle famiglie Chigi-Aldobrandini fino al 1917, quando fu ceduto allo Stato. Ha ospitato il ministero delle Colonie fino al 1922, nell'anno successivo Mussolini ne fece la sede del ministero degli Esteri.

In più occasioni il Cavaliere ha confidato ai suoi più stretti collaboratori di voler riportare la presidenza del Consiglio agli antichi splendori. Già nel '94 decise di rinnovare il palazzo, affidando all'architetto Giorgio Pes, arredatore del Gattopardo di Visconti, il rifacimento di stanze, saloni e pavimenti considerati ormai in stato di abbandono. Appena finiti i lavori, però, il leader del centrodestra dovette lasciare il posto al suo successore, Lamberto Dini.

Nel 2001 Berlusconi chiese al conservatore del palazzo Chigi di Ariccia, Francesco Petrucci, di coordinare le operazioni per recuperare e consentire il rientro nella sede del governo di mobili, suppellettili, tele, dipinti di grande valore, sculture, arazzi dispersi o venduti agli ultimi eredi dei Chigi.

Lo studio presidenziale riservato a Berlusconi, che fu scartato da Bettino Craxi perché all'epoca "fatiscente", è nell'area più antica del palazzo, quella degli appartamenti Aldobrandini-Deti, che risalgono al '500. Le finestre si affacciano su piazza Colonna e via del Corso. Non ci sono più le tende di broccato giallo. E nemmeno il divano e le poltrone verdi volute da Prodi.

Sempre al primo piano, ma nell'ala opposta a quella dell'ufficio del presidente del Consiglio, ha trovato sistemazione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, che lavora nello studio che fu di Prodi e di Craxi durante la loro permanenza a palazzo Chigi.

Al terzo piano è a disposizione del premier l'appartamento di servizio che fu ristrutturato da Berlusconi già nel '94 e più di recente abitato da Prodi (il primo a stabilirvisi fu Amintore Fanfani). Si tratta di un appartamento di quasi 300 metri quadrati, che comprende la Sala d'Oro e quella delle Marine (per i pranzi ufficiali con un tavolo da 20 posti), un corridoio-galleria, tre bagni, una sala da pranzo informale, uno spogliatoio, la camera da letto e la cucina.
(15 novembre 2011)

www.repubblica.it/politica/2011/11/15/news/trasloco_berlusconi-2...
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Il premier, durante l'ufficio di presidenza del Pdl, ha invitato i suoi a non mollare: "Ci sono i margini per recuperare e questo tempo dobbiamo utilizzarlo per riorganizzare il partito e rinsaldare il rapporto con gli elettori". Poi ha citato i sondaggi: "Il Pdl è oltre il 27 per cento, la fiducia nei miei confronti oltre il 35 per cento"
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21.10 – Alfano: da oggi comincia campagna elettorale. Un atteggiamento responsabile in Parlamento per contribuire alla ripresa del Paese. Ma, allo stesso tempo, l’inizio di fatto della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche. Questa la linea del Pdl, espressa dal segretario Angelino Alfano all’ufficio di presidenza del partito. Secondo quanto viene riferito, Alfano avrebbe esortato il partito a rimboccarsi le maniche, restare unito, non dar spazio a personalismi e localismi, ma lavorare per preparare la prossima vittoria. Il governo Monti, sarebbe stato il ragionamento, restera’ in carica per varare provvedimenti economici in linea con gli impegni assunti con l’Ue. Terminato il compito si tornera’ al voto, ma la campagna elettorale per noi – sarebbe stato il ragionamento, inizia da subito, fin da oggi. Silvio Berlusconi, parlando all’ufficio di presidenza, avrebbe ricordato che ora prendera’ l’avvio la campagna congressuale che sfocera’ nel congresso nazionale. Per quella data, avrebbe detto, dobbiamo raddoppiare il numero degli iscritti al Pdl.
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20.23 – Berlusconi vuole un esecutivo ombra. Dobbiamo mantenere in piedi un governo ombra, ma non chiamiamolo così, ho usato questa definizione solo per farmi capire. Lo ha detto l’ex premier Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, intervenendo all’ufficio di presidenza del Pdl, sottolineando di non gradire la definizione governo ombra ma di averla usata solo per semplificare quello che ha in mente e cioè, ha aggiunto il Cavaliere, una squadra operativa capace di produrre critiche e di promuovere idee e materiali da sviluppare anche per la futura campagna elettorale del partito.
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20.00 – Pdl pensa a manifestazione per ridare fiducia a elettori. Silvio Berlusconi sta studiando la possibilità di lanciare una grande manifestazione di piazza con tutto il partito riunito attorno a lui per spiegare agli elettori che non c’è nessuna intenzione di abbandonare il campo. Secondo quanto si apprende da fonti Pdl, Berlusconi starebbe ragionando in queste ore – e ne avrebbe parlato oggi con i vertici del Pdl riuniti a pranzo a Palazzo Grazioli – della possibilità di riunire in una grande manifestazione tutto il popolo del Pdl. L’intenzione, viene riferito, è di tornare a parlare con la propria gente per evitare che ci si lasci andare e che si dia spazio alla demoralizzazione. Al contrario, proprio in questo momento – è il ragionamento – bisogna riconquistare i delusi e gli sfiduciati, dare nuovo vigore al partito e mandare un messaggio chiaro che Berlusconi stesso e il Pdl non hanno nessuna intenzione di abbandonare il campo. Il Cavaliere, secondo quanto viene riferito, avrebbe ribadito ai vertici del partito che la sua determinazione a spendersi in prima persona nei prossimi mesi, sia dal punto di vista parlamentare che politico.
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Se si andasse al voto oggi ci sarebbe "L'incognita del terzo polo, l'incognita di casini. Ma non vi preoccupate: faremo ragionare il ragazzo al momento giusto, con le buone o le cattive...". Così silvio berlusconi, incontrando i senatori del pdl al senato. Riunione a cui partecipa anche il gruppo di coesione nazionale.
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"Non possiamo lasciare il paese alla Sinistra. E poi a chi? a Di Pietro, Vendola e Bersani. Gli italiani non sono così cretini da dare il voto a questi qua". Così Silvio Berlusconi, incontrando i senatori del Pdl.
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No a qualsiasi forma di patrimoniale. A ribadire la contrarietà a interventi che introducano una patrimoniale è Silvio Berlusconi, intervenendo alla riunione del gruppo del Pdl al Senato. L'ex premier ha inoltre aggiunto, secondo quanto viene riferito, che il Pdl valuterà nel merito i provvedimenti del nuovo governo volta per volta.
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Il governo di Mario Monti durerà "quello che decideremo noi per quanto sarà utile per il paese, anche in relazione alla nostra campagna elettorale e secondo quello che ci diranno i sondaggi". Lo dice Silvio Berlusconi, parlando ai senatori del Pdl.
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17/11/2011 14:34
 
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Andiamo avanti con la riforma della giustizia e delle intercettazioni. Silvio Berlusconi non cambia programma, per lui occorre subito riformare l'ordinamento giudiziario. Lo ha ripetuto ai senatori del Pdl a palazzo Madama. Serve anche la riforma del fisco, ha sostenuto l'ex premier.
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