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Michael Jackson: i 40 anni di Thriller, il videoclip che ha cambiato le regole

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2023 10:40
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L'iconico cortometraggio di John Landis, il primo "minifilm" della storia del
pop, è stato proiettato per la prima volta il 2 dicembre 1983 su MTV. Un
nuovo documentario, che in Italia sarà trasmesso su Paramount+, racconta
la storia del video più famoso di sempre
Il 2 dicembre 1983 è una data che ha segnato un autentico spartiacque per la
musica pop e, più in generale, per la cultura popolare. Quel giorno fu
trasmesso, per la prima volta su MTV (che aveva anche partecipato alla spese
di produzione), il videoclip diThriller di Michael Jackson, costato allora un
milione di euro: una cifra enorme, all’epoca. Il video scatenò una sorta di
isteria collettiva, tanto che gli spettatori intasarono i centralini della tv
musicale chiedendo di trasmetterlo più volte al giorno (erano ancora lontani i
tempi di Youtube e dello streaming). Curiosamente, l'album Thriller era stato
pubblicato un anno prima, il 30 novembre 1982: da esso erano già stati
estratti come singoli The girl is mine insieme a Paul McCartney, Billie Jean e
Beat It. Il disco, sopratutto dopo l'uscita di Billie Jean (primo video di un
artista nero trasmesso su MTV), stava andando bene, ma il lancio del video di
Thriller ha fatto impennare le vendite a livelli che nessuno, tanto meno la
Sony, aveva mai lontanamente immaginato, se non il solo Jackson, che
voleva realizzare, dopo la delusione di un solo Grammy vinto dall'eccellente
Off The Wall, l'album pop più venduto di sempre. La première del
cortometraggio si tenne a Hollywood il 21 novembre del 1983 in un grande
evento di lancio simile a quelli che si organizzavano per i film ad alto budget,
con star del calibro di Marlon Brando, Elizabeth Taylor, Diana Ross e Cher tra
il pubblico. «Fu una serata incredibile», ha ricordato il regista John Landis. Alla
fine della proiezione ci fu una lunghissima standing ovation e la richiesta di
vedere altri filmati. Landis, visibilmente imbarazzato e incredulo, disse che
non aveva altro da mostrare.
«Allora fateci vedere quella maledetta cosa un'altra volta», urlò un survoltato
Eddie Murphy, grande fan nonché imitatore di Jackson. E così fu, con una
seconda, applauditissima proiezione. Thriller, che originariamente si sarebbe
dovuta chiamare Midnight man o Starlight, è una canzone che suona epica e
drammatica allo stesso tempo, sorretta da un basso persistente, da una
solida chitarra funky e da spettrali tastiere. Il video, il più famoso e celebrato di
sempre, è un vero e proprio film dell’orrore, pur se stemperato da una buona
dose di ironia, della durata di quasi quattordici minuti, girato dallo specialista
John Landis. Il cortometraggio è considerato una pietra miliare del ventesimo
secolo, non solo in campo artistico, ma anche per ciò che riguarda la cultura
pop. «Lavorare con Michael all'epoca fu esaltante - ha dichiarato Landis al
giornalista Joseph Vogel- perché era al suo apice. Era come lavorare con i
Beatles al culmine della Beatlemania o qualcosa del genere. Stare con lui era
qualcosa di straordinario, era famoso in un modo assurdo. Dicevo sempre che
era come stare con Gesù, perché ogni volta che lo vedeva, le gente
impazziva». Il plot del video è semplice, ma efficace: un giovane Michael, in
un'atmosfera tipicamente Anni Cinquanta, va al cinema con la sua ragazza, la
splendida Ola Ray, e le confessa di essere diverso dagli altri, cioè un lupo
mannaro. «Jackson mi disse che amava Un lupo mannaro americano a
Londra e mi fece domande sulla metamorfosi da uomo a lupo -ha dichiarato
Landis al "Corriere della Sera"- Era affascinato dagli effetti speciali creati dal
truccatore Rick Baker. In definitiva, voleva diventare un mostro». Il videoclip è
una parodia dei film horror ma, dietro la facciata del puro intrattenimento,
insinua domande tutt'altro che banali sull'identità, sulla diversità e sulla
pirandelliana sovrapposizione di finzione e realtà.
Michael è sempre stato entusiasta del video di Thriller: «Mi piace tantissimo -
ha dichiarato in un'intervista del 1983- Ti fa evadere dalla realtà, è divertente.
Diventare qualcos'altro, un'altra persona, è un'esperienza fantastica,
soprattutto quando ci credi davvero e non è come se stessi recitando».
Indimenticabile l’inquietante parte vocale recitata da Vincent Price, che
Michael conosceva fin da piccolo, pagato con un forfait di soli 20.000 dollari
(ma probabilmente avrebbe preferito una percentuale sugli incassi-monstre
della canzone), così come la coreografia, una delle più iconiche e imitate di
sempre nelle scuole di danza moderna, grazie anche allo straordinario trucco
del premio Oscar Rick Baker. Il video è un vero e proprio tesoro americano,
tanto da essere inserito nel 2009 nel Registro Nazionale del Film dalla
Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Ha vinto 2 Grammy Awards come
"Best Video Album" per la VHS "Making Michael Jackson's Thriller" e "Best
Video, Long Form" nel 1985, oltre a 3 MTV Awards agli MTV Video Music
Awards 1984 come "Best Overall Performance in a Video", "Best
Choreography in a Video" e "Viewer's Choice". Dagli spettatori di MTV, Thriller
è stato votato nel 1999 alla numero uno dei "100 Greatest Music Videos of all
Time" (i 100 migliori video musicali di tutti i tempi). La ricorrenza dei
quarant'anni del video di Thriller sarà festeggiata in tutto il mondo il 2
dicembre con la prima del nuovo documentario Thriller 40, in streaming
negli Stati Uniti su Showtime e in contemporanea nel resto del mondo (in
Italia sarà disponibile su Paramount+).


Diretto da Nelson George e prodotto con la collaborazione della Michael
Jackson Estate, il docufilm contiene interviste a numerosi personaggi del
mondo della musica e del cinema, tra cui Usher, Mary J. Blige, Will.I.Am,
Mark Ronson, Misty Copeland, Maxwell e, naturalmente, John Landis,
regista difilm cult come Animal House, Blues Brothers e Una poltrona per
due, che ha diretto nel 1983 il videoclip. «Se Thriller uscisse oggi, sarebbe
ancora il più grande album mai realizzato», sostiene nel documentario
Will.I.Am dei Black Eyed Peas, che ha lavorato con Jackson a quello che
sarebbe dovuto essere il suo ultimo disco, prima della prematura scomparsa
nel 2009. «Ci sono solo due cose nel mondo della musica: prima e dopo
Thriller», dichiara nel documentario il critico musicale Steven Ivory. Ecco
perché, ancora oggi, quel video e quella canzone non smettono mai di
regalare emozioni, di farci cantare, di farci ballare, di spaventarci e di divertirci
al tempo stesso.


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