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Matteo Renzi : da Paolo Fresco a David Serra ecco i finanziatori

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2013 12:29
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Matteo Renzi è stato assunto come dirigente dalla società di famiglia, la Chil Srl, undici giorni prima che l’Ulivo lo candidasse a presidente della Provincia di Firenze nel 2004. Ieri abbiamo raccontato che grazie all’assunzione da dirigente (messo in aspettativa dopo l’elezione) da quasi 9 anni i contributi della pensione del dirigente-sindaco sono versati dalla collettività. Oggi si scoprono nuovi particolari sulle manovre che hanno preceduto e seguito l’assunzione. I consiglieri comunali che hanno fatto scoppiare il caso con la loro interrogazione, Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) e Marco Semplici (Lista Galli), non sono soddisfatti della risposta del vice-sindaco di Firenze Stefania Saccardi pubblicata ieri dal Fatto. “Oggi presenteremo una nuova interrogazione – annuncia il consigliere Torselli – per sapere a quanto ammonta esattamente la cifra pagata dalla collettività, prima dalla Provincia e ora dal Comune, per la pensione del sindaco”. La risposta alla prima interrogazione spiegava solo che “alla società presso cui risulta dipendente in aspettativa il dottor Renzi sono erogati i contributi previsti all’art. 86 comma 3 del Testo unico sugli enti locali”, senza cifre.

IL COMUNE di Firenze e prima la Provincia, hanno versato alla società di famiglia i contributi previdenziali per Matteo Renzi, nel rispetto del Testo Unico Enti locali che prevede il rimborso dei contributi alla società presso la quale lavora l’amministratore pubblico collocato in aspettativa non retribuita. Quando l’assunzione è molto vicina alla candidatura però sorge il dubbio che sia motivata più dall’ottenimento del rimborso dei contributi che dalla reale necessità dell’azienda di disporre di un dirigente distratto dalla politica. Nicola Zingaretti a Roma è finito nell’occhio del ciclone perché è stato assunto da un Comitato legato al Pd il giorno prima dell’annuncio della sua candidatura a presidente della Provincia. Ora si scopre che Renzi è stato assunto – non uno ma undici giorni prima dell’annuncio della sua candidatura – dalla società della sua famiglia. Il sindaco è inquadrato dal 27 ottobre 2003 nella Eventi 6 che oggi è intestata alle sorelle Matilde e Benedetta Renzi (36 per cento a testa), alla mamma Laura Bovoli (8 per cento) e al fratello del cognato, Alessandro Conticini, 20 per cento. Come spiega il vice-sindaco Saccardi nella sua risposta all’interrogazione: “Renzi ha avuto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al 24 ottobre 2003 presso la Chil srl. Dal 27 ottobre 2003 è stato inquadrato come dirigente”. Ecco la cronologia degli eventi di nove anni fa, ricostruita sulla base dei documenti camerali: il 17 ottobre 2003 il “libero professionista” Matteo Renzi e la sorella Benedetta cedono le quote della Chil Srl ai genitori; il 27 ottobre 2003, dieci giorni dopo avere ceduto il suo 40 per cento, Renzi diventa dirigente della stessa Chil Srl, amministrata dalla mamma; il 7 novembre 2003, solo 11 giorni dopo l’assunzione, l’Ulivo comunica ufficialmente la candidatura del dirigente alla Provincia; il 13 giugno 2004 Renzi viene eletto presidente e di lì a poco la Chil gli concede l’aspettativa. Da allora Provincia e Comune versano alla società di famiglia una somma pari al rimborso dei suoi contributi. Se Renzi non avesse ceduto le sue quote nel 2004, sarebbe stata una società a lui intestata per il 40 per cento a incassare il rimborso: una situazione ancora più imbarazzante di quella attuale, con le quote intestate a sorelle e mamma.

LA CHIL è una società fondata da papà Tiziano che si occupa di distribuzione di giornali e di campagne pubblicitarie. Dal 1999 al 2004 è intestata a Matteo e alla sorella. Poi, come visto, subentrano i genitori. Nel 2006 Tizia-no Renzi vende il suo 50 per cento alle figlie Matilde e Benedetta. Chil arriva a fatturare 7 milioni di euro nel 2007. Poi cambia nome in Chil Post Srl e nell’ottobre del 2010 cede il suo ramo d’azienda a un’altra società creata dalla famiglia: la Eventi 6 Srl. La vecchia Chil, ormai svuotata, finisce a un imprenditore genovese e fallisce. Mentre la Eventi 6 decolla dai 2,7 milioni di fatturato del 2009 ai 4 milioni di euro del 2011. Dopo il suo collocamento in aspettativa, il dirigente Matteo Renzi segue il destino del ramo d’azienda e oggi è collocato nella Eventi 6, di Rignano sull’Arno, sede storica della famiglia.

Le fonti vicine a Renzi precisano: “L’indicazione della candidatura alla Provincia venne anticipata a novembre per sbloccare la candidatura del sindaco Domenici ma era condizionata all’accordo sui sindaci che si chiuse solo ad aprile. L’accostamento ad altre situazioni ben diverse è sbagliato perché Matteo Renzi lavorava davvero in Chil da molti anni”.

da Il Fatto Quotidiano del 28 marzo 2013


www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/27/firenze-matteo-renzi-assunto-candidato-pensione-undici-giorni...
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"Il tutto puzza per un aspetto particolare, ossia sarà anche vero che Matteo Renzi lavorava nella Società da anni, ma da impiegato però, almeno così sembrerebbe. Per massimizzare i contributi a carico della collettività, l'inquadramento pre-elettorale viene però fatto come Dirigente; quanto meno da furbetto, non lo potrebbe negare."

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Da Paolo Fresco a David Serra
ecco i finanziatori di Renzi
Il finanziere di Algebris gli ha dato 100mila euro. l'ex presidente di Fiat 25mila. Per le primarie, sul sito della fondazione Bigbang l'elenco dei contribuenti. Renzi: "Ho matenuto l'impegno. Abbiamo dimostrato che si può fare politica senza il finanziamento pubblico ai partiti. Prima lo aboliamo e meglio è..."
di MASSIMO VANNI
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TAG matteo renzi, David Serra, finanziatori Un somma finale di 814.502 euro. E' il totale dei finanziamenti resi noti dalla Fondazione 'Big Bang', che fa capo al sindaco Matteo Renzi. E tra questi c'è anche il contributo di 100mila euro versato da David Serra, il fondatore del fondo Algebris che al tempo della campagna delle primarie organizzò la contestata cena milanese con i finanzieri. Un contributo che Serra versò assieme alla moglie Anna Barassi, che sollevò dure critiche da parte di Bersani e dai suoi sostenitori. E a sinistra fecero arricciare molti nasi.

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Scorrendo l'elenco ancora parziale dei contributi, saltano fuori anche i nomi dell'ex presidente Fiat Paolo Fresco e della moglie Marie Edmée Jacquelin in Fresco, che hanno versato 25mila euro ciascuno. Un contributo di 100mila euro invece per Guido Ghisolfi e Ivana Tanzi. Mentre Jacopo Mazzei, esponente della storica famiglia fiorentina, ha versato 10mila euro. I nomi sono stati resi noti dalla stessa Fondazione, guidata dall'avvocato Alberto Bianchi, che ha come scopo statutario quello di supportare le attività di Matteo Renzi.

In totale il 72 per cento dei finanziatori della Fondazione Big Bang ha autorizzato la pubblicazione del proprio nome, "quelli che mancano - spiega l'avvocato Alberto Bianchi, presidente della Fondazione - non sono i più grossi, la media complessiva è di circa 3.800 euro ciascuno". Ci sono invece tutti i nomi delle società, "che non sono soggette alla privacy" aggiunge Bianchi. Tra queste la Isvafim Spa (60.000 euro), società che fa riferimento ad Alfredo Romeo; 25 mila euro dalla Karat; 20 mila euro ciascuna da Simon Fiduciaria e da Blau Meer e Cimis, così come la stessa cifra è stata versata anche da Giancarlo Lippi.

"La trasparenza totale che usiamo per i finanziatori - spiega ancora Bianchi - sarà poi trasferita anche nel resoconto delle spese della Fondazione con il bilancio che sarà pubblicato il 30 aprile e che sarà certificato da una società di revisione. Tutte le spese verranno indicate".
Tra i maggiori finanziatori con 10 mila euro, anche Filippo Landi (top manager di Esaote), Jacopo Mazzei (ex presidente della Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze), Carlo Micheli, Giorgio Colli, Renato Giallombardo (dello studio Gianni Origoni Grippo & partners).

Nell'elenco anche la Simon Fiduciaria spa che fa capo al finanziere milanese Paolo Basilico, fondatore di una delle società indipendenti nel settore del risparmio gestito, la Kairos: è l'imprenditore che con Serra partecipò alla cena milanese rimanendo entusiasta di Renzi, tanto da tornare a casa e inviare una mail a un selezionato gruppo di giovani clienti dal titolo: "Primarie Pd: un'opportunità che non possiamo perdere". La Isvafim spa ha donato 60mila euro, fa capo ad Alfredo Romeo, noto immobiliarista napoletano.

Tra i finanziatori della Fondazione Big Bang inoltre, il Cral del Comune di Napoli che ha versato 1.100 euro, probabilmente frutto di una raccolta comune. Nell'elenco anche qualche politico, come il senatore Andrea Marcucci (5.000 euro) e il consigliere comunale di Firenze Massimo Mattei (1.600 euro). Altri nomi noti, tra gli altri, Guido Roberto Vitale (5.000),
Giovanna Folonari (2.000) e l'ex presidente di Confindustria Firenze Sergio Ceccuzzi (1.000).


Circa settanta nomi di contribuenti non sono stati resi noti perchè, spiega la fondazione "hanno chiesto di tutelare la loro privacy". Si sa però che mediamente ciascuno di loro ha versato 3.800 euro.

Matteo Renzi posta in serata su facebook:"Un impegno che avevo preso e che ho mantenuto. Spero che questo esempio sia seguito da altri. Nel frattempo abbiamo dimostrato che si può fare politica anche senza finanziamento pubblico dei partiti. Prima lo aboliano, rispettando il referendum e dunque il volere dei cittadini e meglio è..."
Ecco nel dettaglio l'elenco completo di chi ci ha messo i soldi nelle primarie renziane:

A) Patrimonio iniziale Euro 20.000 conferito dal Comitato Fondatore
B) Totale finanziamenti ricevuti dai finanziatori, Euro 814.502,23
C) Finanziatori e contributo (importo in Euro):
Fabrizio Landi, 10.000
Guido Roberto Vitale, 5.000
Fausto Boni, 1.000
Carlo Micheli, 10.000
Anthilia Holding S.r.l., 750
Carlo Gentili, 1.000
Tavecchio e Associati, 1.000
Maurizio Baruffi, 1.000
Andrea Vismara, 1.000
Andrea Moneta e Paola Maiello, 1.000
Isvafim s.p.a., 60.000
Francesco Spinoso, 1.000
Calzaturificio Gabriele, 5.000
Davide Serra e Anna Barassi, 100.000
Eva Energie S.p.A., 10.000
Telit Communications S.p.A., 10.000
Sinefin S.p.A., 10.000
Paolo Fresco, 25.000
Marie Edmée Jacquelin in Fresco, 25.000
Jacopo Mazzei, 10.000
Sergio Ceccuzzi, 1.000
Giancarlo Lippi, 20.000
Le Voyage di Vasile s.n.c., 1.200
Alessandro Balp, 500
Giorgio Colli, 10.000
Andrea Marcucci, 5.000
Cimis s.r.l., 20.000
Capaccioli s.r.l., 5.000
Blau Meer S.r.l.., 20.000
Alberto Bianchi, 5.400
Andrea Casalini, 600
Renato Giallombardo, 10.000
Giovanna Folonari, 2.000
Entsorgafin S.p.A., 5.000
Antonio S.n.c. di Padula Rita, 1.100
Simon Fiduciaria S.p.A., 20.000
C.R.A.L. Comune di Napoli, 1.100
Massimo Mattei, 1.600
Guido Ghisolfi e Ivana Tanzi, 100.000
Key2 People Executive Search, 5.000
Karat s.r.l., 25.000
AIOP- Associazione Italiana Ospedalità Privata, 1.000
Martini6 s.p.a., 2.000
Agenzia Yes I Am, 2.000
Comitato per la candidatura di Matteo Renzi, 29.040,73




(02 aprile 2013)


firenze.repubblica.it/cronaca/2013/04/02/news/da_paolo_fresco_a_david_serra_ecco_i_finanziatori_di_renzi-5...
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