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Roberto Straccia : è stato ucciso

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2012 00:01
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BARI - Non è stato possibile riconoscerlo in volto, ma ci sono pochi dubbi. Le chiavi di casa e l'i-Pod sono i suoi. Il cadavere ritrovato stamani sugli scogli del lungomare a nord di Bari sarebbe proprio quello di Roberto Straccia, lo studente 24enne di Pescara scomparso il 14 dicembre scorso mentre correva sul lungomare della città abruzzese. A confermare l'ipotesi che possa trattarsi di Straccia, il particolare dei pantaloncini da jogging di colore rosso con bande bianche e il K-way azzurro e le scarpe da ginnastica grige che il giovane indossava l'ultima volta che uscì di casa, quel pomeriggio del 14 dicembre per correre sul lungomare di Pescara.

FOTO IL LUOGO DEL RITROVAMENTO

VIDEO GIUBBOTTO BLU, CALZONCINI ROSSI, COME NELL'ULTIMO FILMATO

FOTO IL PADRE E LA SORELLA A BARI

Il padre ne è convinto - "è lui", aveva detto - malgrado non sia stato in grado di dirlo con certezza davanti al corpo tirato fuori dall'acqua: è rimasto troppo a lungo in mare e il volto non è riconoscibile. Saranno ora decisivi l'autopsia e l'esame del Dna, anche se la madre arrivata a Bari nel pomeriggio ha riconosciuto le chiavi di casa e l'i-Pod ritrovati sul corpo. La procura di Bari ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, un espediente giudirico che permetterà al procuratore aggiunto Pasquale Drago e il pm che se ne occupa, Baldo Pisani, di andare più a fondo nelle indagini rispetto al fascicolo contro ignoti, per cercare le cause che hanno portato alla morte del giovane marchigiano, origianario di Moresco, in provincia di Fermo. Tutte le ipotesi restano aperte.

Il cadavere è stato portato a riva dal mare in burrasca nella zona a nord di Bari, precisamente sul litorale di Palese. Il padre di Straccia e la sorella Lorena si sono messi in viaggio appena saputa la notizia, in mattinata presto, e sono arrivati a Bari intorno all'una, quando hanno raggiunto l'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari per il riconoscimento della salma. Non sono stati in grado di scorgere il volto del loro caro, ma gli abiti coincidono. La mamma di Roberto, Rita Straccia, ha deciso di raggiungere Bari per provare a identificare lei il cadavere. Attaccato ai pantaloncini da jogging, il ragazzo aveva un mazzo di chiavi che verranno confrontate con la serratura del suo appartamento di Pescara. Nelle tasche aveva ancora i-Pod con cui correva. E la donna, che in mattinata era rimasta a Pescara, dove erano in programma altre manifestazioni volte a sensibilizzare le ricerche, non ha avuto dubbi: sono quelli del figlio.

Sconvolti e in lacrime i familiari. "Ho parlato col padre - racconta il sindaco di Moresco, Amato Mercuri - era abbastanza sicuro che il corpo ritrovato a Palese, a Bari, sia del figlio. l riconoscimento tecnico ancora non c'è, ma a dire la verità le speranze sono esigue: al 99% il corpo è di Roberto". La notizia ha lasciato tutti sconcertati anche nel piccolo centro di Moresco, dove nessuno ha voglia di parlare. Molti tuttavia si chiedono come abbia fatto il corpo a scendere dal mare di Pescara fino a Bari, sia pure trascinato dalle correnti, e come sia caduto in acqua. Pochi invece hanno ancora voglia di credere che il corpo non sia quello di Roberto.

Sarebbe stato un passante a lanciare l'allarme al 113 dopo aver scorto il corpo, intorno alle 8.30 del mattino, tra gli scogli nello specchio d'acqua prospiciente via Tenente Massaro. La salma è stata trasferita nell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. La Procura di Bari ipotizza il reato di istigazione al suicidio: l'apertura di un fascicolo di indagine con una ipotesi ben definita è infatti un fatto tecnico che consente l'effettuazione dell'autopsia. La magistratura barese è in contatto continuo con la Procura di Pescara che indagava sulla scomparsa del giovane. Da una prima ispezione cadaverica da parte del medico legale, Gianfranco Divella, pare non siano evidenti segni di violenza. L'autopsia, che sarà eseguita lunedì mattina, farà più chiarezza. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti delle Volanti della Questura di Bari, oltre al pm di turno Pisani.

Il giallo della scomparsa del ragazzo è stato seguito con apprensione. Gli amici e i familiari non hanno mai creduto all'allontanamento volontario né tanto meno all'ipotesi del suicidio. Qualche tempo fa, Roberto aveva battutto la testa riportando un trauma cranico ed era stata valutata la possibilità che potesse aver avuto un malore. Tante in queste settimane le manifestazioni di affetto e gli appelli per le ricerche che si sono moltiplicati su internet. Oggi sulla pagina web 'Troviamo Roberto Straccia' (3.177 iscritti) si sono lette ancora parole di speranza - "Speriamo non sia lui, aspettiamo conferme, preghiamo per questa famiglia" - e la notizia è rimbalzata in Rete attraverso il tam tam di chi conosceva il ragazzo oppure ha voluto solo unirsi al dolore della famiglia e dei conoscenti.
(07 gennaio 2012)

bari.repubblica.it/cronaca/2012/01/07/news/cadavere_lungomare_bari-2...
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MILANO - «Roberto Straccia è stato ucciso». A questa conclusione sono giunti gli esperti del pool che, per iniziativa dell’associazione Neutro Plurale Onlus, affianca nelle indagini la famiglia dello studente marchigiano scomparso a Pescara il 14 dicembre, mentre faceva jogging, e restituito senza vita dal mare a Bari il 7 gennaio.
FORSE INTIMIDAZIONE - A rivelarlo, dopo essersi consultato con il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, è lo psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi. «Il generale — ha detto Meluzzi al Resto Del Carlino— ha effettuato un lungo sopralluogo ed ha esaminato tutti gli elementi a disposizione. Dopo averli confrontati con quelli in mio possesso, siamo giunti alla conclusione che la morte di Roberto sia da attribuire ad un omicidio». Meluzzi sostiene di essere arrivato a questa convinzione per gradi e per esclusione. «Una volta capito che non poteva essersi trattato di suicidio, abbiamo preso in considerazione le altre due ipotesi: l’incidente o l’omicidio. Visti i primi risultati dell’autopsia secondo cui la vittima è entrata in acqua già in stato d’incoscienza, ne è rimasta in piedi soltanto una, quella della morte provocata da qualcuno». Lo studente potrebbe essere stato oggetto di un tentativo di intimidazione, magari perché era venuto a conoscenza di qualcosa, che poi sarebbe degenerato in qualcosa di ben più grave. Potrebbe essersi trattato, lasciano intendere gli investigatori che affiancano la famiglia, di omicidio preterintenzionale.

UNA TESTIMONE - Il mistero di Roberto Straccia, secondo gli esperti, è racchiuso nei circa duecento metri che separano il punto in cui il giovane sale sul Ponte del mare, dove viene intercettato per l’ultima volta da una telecamera del porto, da quello in cui si perdono le sue tracce (sul lungomare nord un’altra telecamera ha ripreso i corridori che “inseguivano” lo studente ma non lui). Nel tratto in cui non ci sono immagini di telecamere in grado di raccontarci cosa avviene, sarebbe dunque accaduto qualcosa. Il ragazzo comunque non può essere caduto dal ponte, dice Meluzzi. Dato che il fondale è fangoso e basso, infatti, si sarebbe letteralmente piantato a terra. E non sarebbe neanche tornato indietro verso il molo sud, in quanto le telecamere non lo hanno ripreso. «Restano allora quei duecento metri a nord del ponte, dove la videosorveglianza non è in funzione». Ad avvalorare questa tesi ci sarebbe anche la testimonianza di una ragazza, che viene giudicata «molto significativa» ma che al momento il pool preferisce tenere riservata. La tesi dell’omicidio, che attende di essere dimostrata con prove concrete, è in linea con quanto dall’inizio sostengono familiari e amici, i quali escludono categoricamente l’ipotesi del suicidio. I carabinieri, sull’argomento, non hanno rilasciato dichiarazioni, nemmeno per escludere l'ipotesi.

Nicola Catenaro
24 gennaio 2012 | 20:26

www.corriere.it/cronache/12_gennaio_24/straccia-ucciso-pool-esperti-famiglia_0b7eed12-46b6-11e1-90ee-63dee1b6b3...
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