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Neonato in overdose e segni di bruciature fermata la madre tossicodipendente

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2011 22:01
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Neonato in overdose e segni di bruciature
fermata la madre tossicodipendente
Il piccolo Samuele, di 18 mesi, è in Rianimazione all'ospedale Di Cristina a Palermo. Ha ematomi sul viso e ustioni sulle manine. I medici: "Allibiti da tale violenza". La madre: non prendo droga, fatemi l'analisi del sangue
di ROMINA MARCECA
L'ingresso dell'Ospedale dei bambini

PALERMO - Il piccolo Samuele è arrivato all'ospedale Di Cristina in condizioni gravissime e con problemi respiratori. Sulle manine e le braccia aveva delle bruciature, nel sangue è stata trovata una gran quantità di cocaina, sul viso grossi ematomi. I medici del pronto soccorso sono rimasti sbalorditi davanti a quel bimbo di 18 mesi. Lo hanno soccorso immediatamente e per ora sono riusciti a strapparlo alla morte. La prognosi è riservata, il bambino rimane ricoverato nel reparto di Rianimazione.

La Procura sulla vicenda ha aperto un'inchiesta e, dopo un lungo interrogatorio, per la madre del bambino, 25 anni, tossicodipendente, il pm Carlo Marzella ha disposto il fermo per maltrattamenti aggravati. Indagato per lesioni colpose e cessione di droga, invece, il convivente della donna, anche lui tossicodipendente. Il piccolo è stato affidato momentaneamente ai medici dell'ospedale. La madre, però, durante l'interrogatorio ha negato di essere tossicodipendente e ha chiesto di sottoporsi a un prelievo di sangue per fugare i dubbi di polizia e magistrato.

Si sta cercando di ricoscostruire come il bambino ha ingerito la droga. Una prima ipotesi è arrivata solo nella fase finale dell'interrogatorio, quando l'uomo ha detto di aver lasciato per casa un sacchetto con della droga. "Quando sono tornato in camera - avrebbe raccontato - mi sono accorto che la cocaina non c'era più". I conviventi, in un primo momento, hanno anche giustificato i lividi sul viso del figlioletto accusando un altro dei loro figli. "È stato lui a maltrattarlo. Le bruciature sulle manine? Se l'è provocate con l'accendino", hanno detto, ma i medici della Rianimazione non ci hanno creduto. La polizia è arrivata in ospedale dopo una chiamata del personale medico.

"Non vedevamo queste cose da anni. Siamo rimasti allibiti per questa violenza", dicono i medici dell'ospedale Di Cristina che hanno anche eseguito una visita per escludere abusi sessuali. Sette anni fa un neonato della stessa età morì nell'ospedale Di Cristina per overdose. La mamma, in carcere per droga, gli somministrava la cocaina durante i colloqui per provocare malori al figlio e usufruire dei permessi per assisterlo. Purtroppo, dopo l'ennesima somministrazione di droga, il bambino andò in coma e morì poco dopo.

(04 dicembre 2011)

palermo.repubblica.it/cronaca/2011/12/04/news/coca_nel_sangue_e_bruciature_su_un_bimbo-2...
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