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Intervista a -Kaname-chan

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    DarkWalker
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    Coronarie
    00 10/04/2008 10:02
    Sei l'unica donzella in un forum altrimenti solo maschile. La domanda è: qual è il tuo numero di telefono?

    Ok, scherzi a parte:



    E' giusto porre dei dazi a paesi che producono senza rispettare i diritti fondamentali dell'uomo?

    No. Il libero commercio propaga oltre alle merci anche le idee e quindi aiuta i diritti fondamentali ad attecchire anche se apparentemente non sembra. Una nazione con il libero scambio non è mai chiusa, la Cina ad esempio nonostante le apparenze non è chiusa. Sono molto più chiuse dittature che non scambiano o scambiano poco come la Corea del Nord o la Birmania. Lo sviluppo innescato dal libero scambio e la conseguente circolazione delle idee porta ad uno sviluppo dei diritti umani molto maggiore di qualsiasi sanzione: che poi di sanzioni dovremmo parlare più che di dazi.

    Pare che le paghe dei lavoratori cinesi, sopratutto degli operai, siano in rapido aumento. Questo poterà alla rivendicazione di maggiori diritti.
    Questo fa sorgere alcuni dubbi.
    a)E' possibile mantenere una dittatura anche con la presa coscienza delle masse di poter aspirare ad un migliore tenore di vita?
    b)La Cina preferirà mantenere la dittatura, anche se così facendo andrà incontro ad un nuovo declino economico, oppure si aprirà alla democrazia?


    a) difficile. Finora il governo cinese è riuscito a governare la situazione ma la nazione scricchiola da tutte le parti, questa situazione a me non pare più sostenibile e qualcosa accadrà prima o poi. Le rivoluzioni avvengono quando la struttura dello stato non è più adeguata a quella della società. In caso di dittatura la rivoluzione non può che essere violenta, a meno che tale dittatura non abdica a se stessa per tempo, anche fosse sul filo del rasoio come è accaduto nei pesi dell’Est nel 1989: in tal modo le tensioni sfoceranno nella dialettica democratica e la rivoluzione si stempererà in un cambio del paradigma nazionale, come può essere una riforma costituzionale o una nuova visione dei rapporti economici e sociali
    b) si aprirà alla democrazia secondo me. Probabilmente i vertici del partito se ne rendono conto già ora, cercheranno di governare e ritardare il fenomeno il più possibile ma alla fine si arrenderanno e non credo che cederanno il potere in modo violento. Questa opzione potrà esserci solo in caso di accelerazione improvvisa degli eventi politici: in tal caso il PCC preso alla sprovvista non sarà più in grado di gestire il problema e potrebbe allora esserci un bagno di sangue, ma alla fine credo che il governo crollerà comunque

    Il capitalismo si basa su una parte che investe il capitale e una parte che non può investire che il proprio lavoro. Effettivamente si potrebbe dire che ora come ora la borghesia sia l'Occidente, che nella sua storia ha accumulato ricchezza e tecnologia, e il proletariato siano i paesi con manodopera a basso costo. Ma se questi paesi, coem sta facendo la Cina, migliorassero le proprie condizioni, chi prenderebbe il loro posto?
    Dopomanda correlata: è possibile granatire l'attuale tenore di vita occidentale a tutti i "terrestri"?


    secondo me non è necessario che qualcuno prenda il loro posto. Quindi ritengo che in effetti l’attuale tenore di vita sia teoricamente estendibile a tutto il mondo, anche se questo comporterà certamente problemi enormi riguardo alla disponibilità di materie prime, all’inquinamento e così via. La terra subirà un notevole stress, ma io confido che lo sviluppo tecnologico sia in grado di farci superare la “crisi da benessere diffuso”. Il motivo per cui credo che il benessere possa essere diffuso ovunque è che è proprio quanto avvenuto finora. Il capitalismo ha diffuso il benessere dall’Inghilterra all’Europa, dall’Europa agli Usa, dagli Usa al Giappone e ora si sta diffondendo nel sud est asiatico, in Cina e in India.

    Alcuni settori dell'economia sono definiti strategici. per questi settori secondo te è giusto parlare di italianità o, se del caso, andrebbero ceduti al miglior offerente anche straniero senza battere ciglio (ad esempio, l'Inghilterra ha visto utte le sue blasonate case automobilistiche passare a tedeschi o giapponesi)?

    Andrebbero venduti al miglior offerente senza battere ciglio, l’italianità non significa nulla, è solo una scusa messa su dai politici per rimanere seduti sulle loro poltrone e convincerci a pagare i costi del fallimentare stato imprenditore. Lo stesso dicasi in caso di vendita da privato italiano a privato straniero: se si parla di italianità si chiede immancabilmente il denaro pubblico per evitare che il “patrimonio nazionale” sia venduto. Ma cosa significa italianità? Un’impresa non è una bandiera, un’impresa deve servire al meglio i propri clienti, trattare bene i dipendenti e far guadagnare soldi ai propri soci indipendentemente dalla nazionalità del proprietario: vi piace più finanziare un’impresa decotta con i soldi delle tasse o lasciare che qualcuno capace la compri e la rilanci, con beneficio di tutti?

    Il sistema produttivo italiano ha evidentemente bisogno di una svecchiata. Per farlo però servono capitali,però il nostro paese sembra non riuscire a trovarli e nemmeno a farli arrivare dall'estero. A cosa è dovuta questa situazione e come porebbe essere cambiata.


    I capitali non arrivano a causa della scarsa attrattiva che abbiamo: troppi regolamenti, troppa burocrazia, troppe tasse, scarsa trasparenza e scarsa concorrenza. Nel sud si aggiunge la delinquenza. Per cambiare la situazione ovviamente bisogna liberalizzare violentemente tutta l’economia e tagliare drasticamente le imposte e i regolamenti burocratici

    Tra il "sorpasso" spagnolo,la caduta del governo e l'immondizia a Napoli grande parte dei giornali stranieri hanno attaccato a parlare di declino dell'Italia. A tuo avviso è una previsione infondata o un rischio più che probabile?

    È più che probabile, l’Italia è ingovernabile e prigioniera delle sue corporazioni. O ci si dà una scrollata, a cominciare dalla politica, o è finita. Non dimentichiamo che l’Italia era la maggiore potenza economica europea nel medioevo e nel rinascimento. Se poi ci si è ritrovati poveri e si è dovuta intraprendere una rimonta secolare (diciamo dal 1860 al 1960) significa che non è impossibile che una nazione ricca diventi (o torni ad essere) povera, così come accade che una povera possa diventare ricca.

    Come l'Italia, anche gli USA spesso si sono sentiti dare per spacciati. Nei mesi passati dalla borsa è arrivata la stangata della crisi dei mutui: il sistema americano è davvero in pericolo?

    Temo di non avere gli strumenti per dirlo, non lo sanno alla Federal Riserve, temo di non poterlo sapere neanche io. Che la potenza economica Americana finisca qui non lo credo ma che possa innescarsi una crisi grave pare essere molto probabile

    Le crisi economiche dello stato liberale ci hanno insegnato che lo stato ha il dovere di intervenire nell'economia. Il welfare state oggi è in crisi e la spesa sociale sta facendo dei passi indietro. Secondo te quanto dovrebbe essere profondo l'intervento statale in economia?

    Lo stato non dovrebbe possedere, controllare o partecipare nessuna azienda. Lo stato dovrebbe fungere da arbitro tra le contese commerciali e industriali di aziende in concorrenza e non dovrebbe in nessun modo limitare tale concorrenza con i propri regolamenti. Lo stato dovrebbe aiutare i cittadini che perdono il lavoro senza che questo porti quegli stessi cittadini a preferire l’aiuto di stato rispetto alla ricerca di una nuova occupazione

    La crisi dello stato sociale è avvenuto in concomitanza con il venir meno della possibilità anche solo eventuale del comunismo come alternativa e l'avvento della globalizzazione che ha visto formarsi gruppi economici così potenti che si possono ritenere n grado di condizionare i governi dei vari stati del mondo. E' plausibile ritenere che l'indietreggiamento dello stato sociale, che si sostanzia in una perdita di diritti per i lavoratori, sia in realtà causato almeno in parte dall'influenza che il capitale ha sui governi, sopratutto dopo che il paradiso dei lavoratori ha cessato di essere una minaccia/possibilità.

    La crisi dello stato sociale è avvenuta perché era semplicemente troppo costoso per poter essere mantenuto e le spese che generava, sostenute da un’imponente tassazione, impedivano all’economia di svilupparsi e alla fine portava più problemi di quanti asseriva di risolverne. Ma cambio del paradigma di stato sociale non vuol dire che la popolazione debba essere lasciata a se stessa o che debba impoverirsi.
    I diritti dei lavoratori, come quelli stabiliti dal nostro statuto, non sono proprio la stessa cosa dello stato sociale. Lo stato sociale ha a che fare con l’assistenza sanitaria, le pensioni, i sussidi di disoccupazione e altri ammortizzatori sociali che aiutano i più bisognosi.
    La liberalizzazione del mercato del lavoro non significa necessariamente precarizzazione dei lavoratori, i lavoratori scandinavi non sarebbero d’accordo. E anche molti italiani che si dicono precari in realtà sono solo lavoratori flessibili: solo che l’abitudine ultradecennale al posto fisso a vita li fa parlare in questo modo. Ho conosciuto un medico che aveva da poco guadagnato alcune migliaia di euro per un’operazione definirsi precario perché non aveva un contratto fisso presso un ospedale e operava un po’ qua e un po’ là, ma scherziamo? Beninteso ci sono anche lavoratori più sfortunati che non guadagnano così tanto, ma il loro status precario è dovuto anche alle resistenze dei sindacati e dei lavoratori fissi che non vogliono rinunciare ai loro privilegi: quindi la spesa sociale che dovrebbe aiutare a deprecarizzare i precari non li aiuta perché lo stato non spende nulla per loro in quanto spende già troppo per le categorie ipertutelate. Qualcuno lo sa che Marco Biagi nella sua proposta di legge sulla flessibilità del mercato del lavoro aveva proposto tutta una serie di “paracadute sociali” per i lavoratori flessibili che si fossero trovati senza occupazione o con scarsi mezzi?

    quante possibilità ci sono che il partito democratico sia così innovatore come dice di essere (partendo per ipotesi che avrà la maggioranza in entrambe le camere)?


    I nostri politici non sono necessariamente peggio di quelli esteri, è il sistema istituzionale a fare acqua. Io penso che Veltroni voglia veramente innovare, ma anche Berlusconi voleva farlo, quando diceva di voler imitare la Tatcher penso fosse sincero, anche se ovviamente credo anche che volesse ben tutelarsi gli affari suoi. Il punto è che né Berlusconi né Veltroni dispongono dei poteri di un premier inglese. Certo, disporre dei poteri non basta: anche Sarkozy dispone di ampio margine d’intervento eppure si è fatto spaventare dai tassisti parigini peggio del debolissimo Prodi. Bisogna quindi avere anche coraggio. Ma intanto che gli si diano almeno i poteri! Quindi io auspico che dopo le elezioni si mettano d’accordo e la transizione infinita alla II Repubblica abbia una volta per tutte termine



    no mi spiace, niente numero di telefono :-P


    Fine [SM=x751525]



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    però non mi destar; deh, parla basso!

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    -Kaname-chan
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    Ha bruciato la tessera
    00 10/04/2008 18:08
    Dopo due anni! Grazie mille [SM=x751545]



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    DarkWalker
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    Coronarie
    00 10/04/2008 19:29
    Megliot ardi che mai!
    No preoccupatevi prima o poi vi farò tutti^^
    Se avete consigli da darmi o domande da suggerire agli utenti fate pure.
    I prossimi mi sa che sono Caio e Pilbur.



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