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Anziani: la campagna estiva del ministero del Welfare


di Benedetta Verrini (b.verrini@vita.it)
03/08/2006

Uno spot per sollecitare la tenuta dei legami intergenerazionali. Iniziative anche sul fronte dell'indulto, Ferrero convoca lunedì le associazioni


Il ministero della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero e la sottosegretaria Franca Donaggio hanno presentato questa mattina a Roma lo spot radiotelevisivo della campagna in favore degli anziani per l'estate del 2006 intitolata "Non lasciamoli-ci soli".

La campagna, spiega una nota del ministero, sottolinea la necessità del dialogo intergenerazionale con un arricchimento di valore sia per le generazioni più giovani che per quelle più avanti con l'età.
Nello spot un condominio assolato e desolato con le persiane chiuse si trasforma improvvisamente nel tabellone del gioco dell'oca in cui si muovono i personaggi della storia: giovani che aiutano i meno giovani ad affrontare le difficoltà quotidiane e meno giovani che mettono a disposizione dei ragazzi la loro esperienza.

“Di fronte alla crescente frammentazione della società, all'emergere di un senso sempre più forte di isolamento e di solitudine vissuto dalle persone, alla messa in discussione dei legami sociali, vanno sostenute a valorizzate al massimo le esperienze e i momenti di solidarietà tra le generazioni", ha dichiarato il ministro Ferrero. "Si tratta di segnali che vanno nella direzione giusta, quella della ricostruzione di un tessuto civile e di una società solidale, basata sulla partecipazione. In questo senso le politiche del welfare devono integrare e sostenere i comportamenti solidali e valorizzare le forme concrete assunte da ciò nel nostro paese”.

Il ministro ha poi annunciato per lunedì una riunione straordinaria delle maggiori realta' associative e di volontariato, presso il Ministero della Solidarieta' sociale, per studiare i possibili interventi in favore dei detenuti ormai liberi in forza dell'indulto. ''Il nostro incontro - ha ricordato il ministro - seguira' quello di domani con i diversi responsabili dei dicasteri, prima del Consiglio dei Ministri. E' indubbio che molte persone che non avevano alcun punto di riferimento prima di entrare in carcere, ora possono restare senza piu' alcun punto di riferimento''.


Fonte: Vita.it - non profit online (03/08/2006)
Link di riferimento: www.vita.it/articolo/index.php3?newsid=70959


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