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"Canti pisani" di Ezra Pound
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vanni-merlin
Post: 174
Registrato il: 09/08/2004
Utente Junior
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29/01/2006
01:07
segnalo questa opera di uno dei miei poeti preferiti; la trovata pubblicata da Guanda nella serie "poeti della fenice" e da Garzanti ne "Gli elefanti della poesia"
traggo da:
www.garzantilibri.it/default.php?page=visu_libro&CPID=1910
«Pur essendo naturalmente, anzi fatalmente inseriti nell’inarrestabile flusso magmatico del poema [Cantos], pur presentando caratteristiche espositive e stilistiche del tutto analoghe a quelle delle sezioni precedenti e successive, i Canti Pisani ne presentano altre che appartengono solo a essi e che ne fanno qualcosa di assai diverso da un sia pur rilevante segmento dell’opera-madre, qualcosa, rispetto a questa, di ben riconoscibile e isolabile, di insopprimibilmente e quasi violentemente autonomo, qualcosa, insomma, di molto simile a un libro o, per essere precisi, a un poema a sé stante, dotato non solo d’una propria inconfondibile identità, ma anche – cosa, dal nostro punto di vista, ancora più degna d’attenzione – d’una propria specifica e diversa grandezza... Mentre la grandezza dei Cantos può essere concepita ma non percepita, pensata ma non veramente sentita, quella dei Canti Pisani possiede, al contrario, una sorta di immediata e irrecusabile evidenza fisica; di questa siamo certi leggendo, a quella possiamo credere, per così dire, soltanto nel ricordo. Il che comporta, fra l’altro, che se attribuire all’insieme dei Cantos la posizione di tormentata e tormentosa preminenza nella poesia del Novecento... richiede un non lieve sforzo di immaginazione e quasi di fede... infinitamente più agevole è ravvisare nei Canti Pisani il più certo, il più vero, forse l’unico grande libro di poesia scaturito dalla tragedia della seconda guerra mondiale.»
Giovanni Raboni
vanni
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