e questa è la recensione di munnezza:
Da più di cinque anni ormai la Tube Records è garanzia di qualità all'interno del panorama punk e ska italiano: basta citare artisti come Pornoriviste, Bambole di Pezza, Stiliti, Sesto Piano e Rappresaglia che hanno fatto uscire i loro lavori con questa etichetta indipendente della provincia di Varese (che poi è anche la mia!). Ed è per questo che mi sono avvicinato senza esitazioni all'ultimo album prodotto dalla label lombarda, un "triangolare" di musica ska-core al quale partecipano tre bands di cui in futuro sentiremo molto parlare.
A dare il "calcio d'inizio" a questo triangolare sono i Presa Ska, gruppo marchigiano della provincia di Pesaro/Urbino. Il gruppo riesce ad alternare stupendamente il punk rock d'ispirazione Peter Punk allo ska senza fiati che può ricordare i primi Suicide Machines (quelli di "Battle Hymns" per intenderci).
Tra i brani da segnalare sicuramente la prima traccia IRPEF, che è anche uno dei pezzi più belli del cd, Il walzer dell'allegria, dove Raul Casadei incontra l'hardcore (melodico) mentre rolla una canna (per dare una idea della particolarità di questa canzone!) e Rissa, che ha un ritornello molto accattivante da cantare a squarciagola mentre si poga!
Una curiosità: per la registrazione dei loro pezzi, il gruppo si è trasferito a Como e si è avvalso della collaborazione dei Succo Marcio per i cori e del tastierista dei Bassistinti, altra band del gruppo Tube Records.
Con il "secondo tempo" di questa "partita" ci spostiamo da est e ovest dello Stivale. I Maya Desnuda, infatti, arrivano da Asti e ci consegnano uno ska-core più "vero" per la presenza fissa nella formazione della sezione fiati.
Il primo pezzo, Idropulitrice, è il più bello dei sei brani suonati dai nostri, e però si differenzia notevolmente dagli altri cinque: in questo pezzo, infatti, lo ska ha un ruolo secondario rispetto al punk rock, ma lo stacchetto in levare tra le due strofe è davvero azzeccatissimo. Molto belle sono anche Vivisezionato, che ricorda vagamente i Vallanzaska e i Persiana Jones (la voce del cantante è quasi identica a quella di Silvio Carruozzo!) e Babbo, che invece ha una intro alla Mad Caddies.
Se non vi basta una partita giocata in due tempi, ci pensano i Jasp ad allietarci ulteriormente.
Avevamo già avuto l'occasione di ascoltare la band trevigiana sulla compilation "Tre Venezie" con la bella canzone punk rock Benza Roventa. Sinceramente mi ha sorpreso molto la loro presenza in un disco dichiaratamente ska-core, e in effetti il loro ska è per così dire "stradaiolo", tanto che li si può accostare ai Punkreas di "Ultima Notte" o "Vulcani". Ma è appunto questo uno dei pregi del disco, quello di presentare tre gruppi che affrontano lo stesso genere in modo diverso.
Devo ammettere però che i Jasp a mio parere non sono all'altezza dei loro compagni di split: musicalmente non sono molto originali, anche se sono molto apprezzabili Antiglobalizzato e Un passo dopo l'altro.
In definitiva, piuttosto che spendere 20€ per un disco importato di un gruppo americano, il mio vivo consiglio è quello di non farsi scappare questo bel triangolare: ben 52 minuti di musica, 17 tracce e prezzo bloccato a soli 10€! Cosa volete di più dalla vita? Un Lucano?!