Scritto da: DarkWalker 01/03/2007 12.28
1)Ok, e fra l'altro sei fra i pochi che hanno motivato um minimo questo loro parere.
Non posso fare a meno di notare che nel primo romanzo durante il primo giorno sono state scritte 79 righe (seguite da altre 20 precedenti il tuo intervento), nel secondo romanzo vi sono se non erro 66 righe totali (anch'esse nel primo giorno).
A questo punto, mi pare evidente, il secondo romanzo non è quel "mattone" che invece pare risultare da questa conversazione.
Il buon senso ha un parametro di giudizio piuttosto ampio, ma non credevo fino ad andare contro la matematica, oppure a causare reazioni di protesta quando il GAP tra il topic non oggetto di protesta e quello oggetto, invece, si riduce a neanche una dozzina di righe.
2)scusa ma questo non lo capisco: come decidi di ripartire il tuo tempo crea delle conseguenze, se una di queste è non riuscire a leggere il forum...o cambi la ripartizione del tempo "libero" o ne accetti il costo. Insopmma se vado a un esame non avendo studiato non dico al professore di alzarmi il voto xkè invece che studiare ho passato troppo tempo sul forum...
3)infatti quello era l'ultimo romanzo 'anarchico', sarebbe poi seguito un romanzo che prevedesse alcune linee guida -se ne discute proprio in questo topic
4)Beh se la libertà di aprola fosse così brutalmente negata, insomma...
E, come ho già fatto notare al punto 1, pare che ci sia "più buon senso", almeno in relazione alla quantità scritta in un periodo di tempo, nel romanzo tanto criticato proprio per queste caratteristiche che nell'altro.
Poi, mi spiace che Lucio voglia ignorare i topic oltre le dieci righe, tanto più che molte e molte sue (sarebbe meglio dire nostre)discussioni si sviluppavano in dimensioni ben più ciclopiche.
Non so, limitare perchè?E' talmente stupido, uno può spezzare il contenuto del proprio pezzo in due topic, se in mezzo c'è un intervento che non collima, non ci vuole nulla a riprendere il discorso. Anzi spezzettando un discorso lo si rende ancora più faragginoso e difficile da seguire, insomma, se la sintesi sarebbe orientata a maggior chiarezza di fatto questo obbiettivo ha le stesse chances di essere mancato tanto quanto prima.
Infine, sì, rovinata. Naturalmente l'indice è puntato contor il sottoscritto, come le apparenze fanno appunto 'apparire'. E tanto a nulla servirà ribadire che vigeva un principio di anarchia, che la quantità di righe scritte al giorno è nei fatti (e non nelle apparenze) inferiore nel secondo romanzo rispetto al primo.
E pensare che il cattivone di turno ci aveva anche provato a rendere questa discussione utile al fine di sapersi meglio regolare nel proseguimento dei progetti o di un terzo progetto.
Fortunatamente bisognava usare buon senso, invece tutto si è risolto in una critica a me.
E che vi posso dire, è stato imbastito praticamente un processo -e non per mia iniziativa!-, ed è chiaro che alla fine il tutto si risolva in maniera pesante e sproporzionata...un clima che di certo non ispira a contribuire con nulla.
tenterei speranzoso un'ardua diagnosi differenziale della faccenda:
- è vero che il primo post si è ben presto molto allungato ma risalta all'occhio l'alternanza di brevi interventi seppur ravvicinati. cosa cambia, mi chiederai. cambia che aprendo il secondo romanzo e trovandomi di fronte a tre o quattro interventi che da soli coprivano un buon numero di righe in tempi ravvicinati ho osato, come capita in molti casi, tentare un approccio statistico. e così mi son detto: perbacco!
- è possibile che se preferisco passare la mia giornata in ospedale o laboratorio o in camera a studiare, tutti e tre posti in cui non mi è possibile consultare il forum, allora non posso pretendere di avanzare alcuna richiesta, tuttavia esiste, da qualche parte, anche la possibilità (NB forum=comunità) di venire incontro alle esigenze reciproche, ciascuno con un piccolo sforzo personale.
poi come al solito ognuno la pensi come a lui pare.
- Come, non m'avete visto trinciare di mia mano i tacchinotti?
Gli risposi che, non avendo potuto vedere fin allora Roma, Venezia, Siena, il Prado, il museo di Dresda, l'India, Sarah Bernhardt in Phèdre, conoscevo la rassegnazione e avrei aggiunto all'elenco il suo trinciamento dei tacchinotti.