una storia genovese

LA ROSA
Davanti alla casa del grande navigatore Cristoforo Colombo, può ammirare un piccolo giardino, molto curato, con annesso un chiostro bianco ed elegante.
All'interno di questo delizioso e verdeggiante angolino, casa di tutti i gatti randagi, nascevano numerosi alberi di aranci selvatici e delle bellissime rose.

Una mattina, una signora che passava di lì, si fermò ad ammirare una di queste piante di rose, fiorita in anticipo rispetto alle altre. Il cancello era semiaperto e il giardiniere incaricato stava facendo pulizia. Irresistibilmente soggiogata dal profumo emanato dalla rosa, la donna si avvicinò e domandò gentilmente all'uomo di offrirle una talea.
Quando il giardiniere dopo varie insistenze della donna, recise con le cesoie la pianta, i due udirono un grido lacerante che fece loro accapponare la pelle.
Subito dopo, la donna vide per un istante la sagoma di un omone che bloccava l'uscita semichiusa del giardino. Presa da un capogiro, afferrò in fretta la pianta recisa e si allontanò dal luogo del "misfatto".
Giunta nella sua abitazione, sistemò la pianta nell'acqua, ma stava così male che si dimenticò di trapiantarla. Si sentiva molto confusa e un senso di intollerabile oppressione incombeva su di lei.
Quando si distese sul letto e chiuse gli occhi, ebbe la netta sensazione di rivedere la sagoma di quello spaventevole omone. Li riaprì ma continuava a percepirne la presenza accanto a sé.
Semi paralizzata dal terrore, prense il telefono e chiamare il sacerdote della parrocchia che intervenne benedicendo lei e la casa.
A nulla valsero le parole del ministro di Dio che intervenne per ben tre volte, senza esito. Avvolta da disperazione per l'imminente pericolo di morte, la signora chiese ad un'amica di accompagnarla da una medium di nome Medea, che si accorse subito della presenza nefasta che si era abbarbicata nell'aura della signora e le sentenziò: "Tu cara sei perseguitata da un'anima inquieta.
Tu hai rubato qualcosa a lei, qualcosa che ha un significato molto importante per quest'anima ed è per questo che non vuole allontanarsi da te. Non riuscirai a liberarti dalla sua presenza finché non avrai restituito ciò che non è tuo".
La signora non capiva e non ricordava cosa poteva aver rubato, e perlopiù a qualcuno che neanche conosceva.
Medea riceveva nella camera da letto e ciò che maggiormente attirava l'attenzione era un bellissimo copriletto di raso tutto stampato a bellissime rose rosse.
La nostra signora si stava ancora scervellando quando il suo sguardo cadde su quel prezioso tessuto: subito le si illuminò il volto.
Espose lo sconcertante fatto alla medium che di colpo ebbe una visione: " Vedo chiaramente che costui in vita era un individuo malvagio che era convinto d’esser tradito dalla mglie e la strangolò.
La pianta di rose che hai estirpato era stata il pegno del loro amore. L'omone è stato condannato alle fiamme perpetue, ma una volta all'anno, non appena la rosa sboccia, gli è concesso di ricongiungersi alla sua sventurata moglie, finché la rosa non perde il primo petalo.
Non riuscirai a liberarti della sua presenza finché non avrai restituito ciò che non è tuo". La signora così fece e tutto tornò alla tranquillità.
Nel 1987 presero il via i lavori di risistemazione del giardino, e molte piante vennero eliminate. Forse qualche ignara persona raccolse quella rosa, la cui essenza vitale nutriva di conforto il suo macchiato spirito.

Wowwwwwww che bella storia ma dove l'hai trovata che io non l'ho mai sentita? :

: neanche io l'avevo mai sentita...

É bellissima....ma di certo non raccoglieró una rosa se prima non mi sono informata sulla sua storia...