non siamo mica gli americani

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alepunk2
00sabato 21 luglio 2007 12:24
l'angolo del sociologo
torino come los angeles.

serata solitaria, un po' urbiaca e triste. I marocchini tagliano il fumo con l'eroina, l'aria è appiccicosa. tutti sono partiti. Per le ferie? Macchè... a lavorare.
Quattro esami a settembre, una settimana si e no di tempo utile allo studio. Per avere ulteriore tempo occorre scavare in giorni vuoti.

nonostante tutto. Si respira un poco. Si torna a casa non tristi, ma vuoti, perforati.
grida dalla strada. Un rumore penetrante di blando autoparlante. Affaccio la mia faccia. Un marocchino che corre come un pazzo. La volante che lo insegue contromano. Pensavo di essermi lasciato dietro queste scene con il trasloco, e quindi rimando ipnotizzato a guardare. Dove abitavo prima le retate erano ogni sera. ogni notte urla e passi veloci, sirene e grida masticate in un nigeriano stretto ed impenmetrabile.
Qua è diverso. E' più improvvisato, è meno ripetitivo. Forse è un caso.
La volante accosta al fuggitivo, un'ombra vestita di scuro salta fuori al volo dalla macchina, lo afferra per i piedi, lo sbatte a terra. Veloci scendono altre due figure, che si avventano sulla preda catturata.
Iniziano a prenderlo a pugni e calci, lo sollevano per il colletto e gli urlano: - DOV'E' L'ALTRO!?!?
Lui scoppia a piangere. Un rivolo di sangue gli cola dalla testa, gli occhi serrati e i denti sul punto di scoppiare in una smorfia di dolore. Lo buttano a terra e ancora lo prendono a calci. Sono tre. Due giovani e uno di mezza erà. i giovani sono di carnagione scura, e dall'accento del sud, il più anziano è calvo e mite, mentre gli altri due completano il pestaggio, lui guarda sui balconi per intercettare eventuali occhi indiscreti. Spinto da un istinto di codardia, mi nascondo dietro la persiana. Non mi vede. Esco pensando che anche se mi vedessero nbon potrebbero dirmi nulla. Dove è una telecamera quando serve? Penso.

Ricomninciano ad urlare, mentre lo ammanettano faccioa in giù sul marciapiede.
- DICCI DOVE E' L'ALTRO E NON TI FACCIAMO PIU MALE
Ma il marocchino zitto.
Frugano in due o tre portoni. I due giovani.
L'altro sta di guardia alla preda e ai balconi. E' calvo, gobbo e con gli occhiali.
i due giovani salgono in macchina e fanno un giro dell'isolato (rigorosamente contromano, facendo quasi un frontale, scene d'abitudine).

Qui si consuma la cosa più affascinante.
Il poliziotto anziano si guarda intorno con un sorriso furtivo. Non mi nascondo stavolta. Non mi vede, fa finta di non vedermi, è troppo ebbro dal pensiero che lo sta avvolgendo. Dai, dai. Indugia, poi si riguarda intorno. Fa un respiro, sorride nervoso, fa no con la testa, poi si guarda intorno. Continua a non vedermi, o forse mi vede. Si, mi vede. Lui mi ha visto sennò l'avrebbe già fatto. Ed è li combattuto... Dai... dai che te ne frega, fallo lo stesso.
E mentre lontane si sentono le sgommate dei suoi colleghi in avvicinamento, ecco che finalmente l'impeto di coraggio, di mascolinità lo prevale e con tutta la forza che ha in corpo tira un bel calcio sulle costole al marocchino ammanettato ed inerte.

Uno solo. Il marocchino urla e si chiude a piangere in posizione fetale. Lo sbirro si aggiusta il colletto e raddrizza la schiena gobba. Si sente un vero figo.




Torino come los angeles, passo e chiudo.
WalterA
00sabato 21 luglio 2007 13:12
Mh...
marco83p
00sabato 21 luglio 2007 16:01
olè.
-aperegina-
00sabato 21 luglio 2007 16:53
[SM=g27834] Che voglia di vomitare...
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