einstein e la fede

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elghorn84
00martedì 13 maggio 2008 15:26
Per Albert Einstein Dio "non è nient'altro che l'espressione e il prodotto delle debolezze umane" e la Bibbia è "una raccolta di leggende dignitose ma primitive".
In una lettera poco nota del 1954, che sarà messa all'asta a Londra nei prossimi giorni dopo essere stata per mezzo secolo in una collezione privata, lontana da occhi indiscreti, il più grande fisico del ventesimo secolo è molto critico nei confronti delle religioni rivelate e non risparmia nemmeno la sua, quella ebraica.
La lettera fu scritta a mano in tedesco dal teorico della Relatività il 3 gennaio del 1954, quindici mesi e mezzo prima della sua morte avvenuta a Princeton negli Stati Uniti. E' indirizzata al filosofo Eric Gutkind, che gli aveva spedito copia di un suo libro sulla Bibbia. Sarà venduta al miglior offerente giovedì prossimo dalla casa d'aste 'Bloomsbury Auctions'. Secondo gli esperti vale circa diecimila euro.
Sul rapporto di Einstein con la religione e con Dio sono state pubblicate decine di libri, con le tesi più disparate, a sostegno o a confutazione dell'ateismo. Il geniale autore dell'equazione E=mc2 amava il linguaggio teologico e nel 1926 se ne uscì con uno dei suoi più famosi aforismi quando disse per supportare la sua convinzione di una intrinseca razionalità nell'architettura dell'universo: "Dio non gioca a dadi".
Un altro suo stracitato aforisma suona così: "La scienza senza religione zoppica, la religione senza scienza è cieca".
La lettera a Gutkind sembra però portare massicciamente acqua al mulino di chi considera Einstein - educato nella religione ebraica da genitori non credenti e per un certo tempo studente di una scuola elementare cattolica - in piena sintonia con l'ateismo moderno.
Nella missiva il fisico è in effetti tranciante: liquida come infantili le "leggende" della Bibbia e sottolinea che "per quanto sottile sia nessuna interpretazione può modificare quel dato".
"Per me - confida all'amico filosofo - la religione ebraica è al pari di tutte le altre un'incarnazione delle più infantili superstizioni. E per me il popolo ebraico, al quale sono contento di appartenere e con cui sento una profonda affinità mentale, ha le stesse qualità di tutti gli altri popoli. In base alla mia esperienza non sono meglio degli altri gruppi umani anche se la mancanza di potere li protegge dai peggiori cancri. Non vedo in essi nulla di eletto".
Tendenzialmente panteista se si tiene conto del suo desiderio di "sperimentare l'universo come un unico tutto cosmico" e di vivere il "sentimento religioso del cosmo", Einstein si rifiutò sempre in vita di venire monopolizzato dagli ateisti militanti: lo irritavano la loro mancanza di umiltà e la loro incapacità di comprendere "l'eterno mistero del mondo".
Curiosamente, pur essendo stata venduta una prima volta all'asta nel 1955 prima di essere inghiottita dentro un'imprecisata collezione privata, la lettera proposta a Londra da Bloomsbury Auctions non figura sul libro più autorevole pubblicato in argomento, 'Einstein e la religione' di Max Jammer, e molti biografi del fisico sembrano averne ignorato fino ad oggi l'esistenza.(ANSA).
Topsy
00martedì 13 maggio 2008 17:31
Re:
elghorn84, 13/05/2008 15.26:



E per me il popolo ebraico, al quale sono contento di appartenere e con cui sento una profonda affinità mentale, ha le stesse qualità di tutti gli altri popoli. In base alla mia esperienza non sono meglio degli altri gruppi umani anche se la mancanza di potere li protegge dai peggiori cancri. Non vedo in essi nulla di eletto".





Che è praticamente ciò che dichiarono il mio rabbino e il grande rav Elio Toaff. Gli ebrei sono uomini, esattamente come tutti gli altri. Una cosa è l'ebraismo, un'altra cosa sono gli ebrei. L'ebraismo ha come scopo l'elevazione morale , mentre l'uomo è quello che è.
Israele racconta la sua storia come una continua confessione di peccato. Israele ha inciampato? Si, lo dicono i profeti. Se Israele non avesse peccato, dicono i maestri, solo il Pentateuco e il libro di Giosuè sarebbero stati dati loro.

Il popolo ebraico non è stato eletto perchè sia "migliore" degli altri (e le Scritture Ebraiche stanno lì a ricordarcelo ), è stato "scelto" per svolgere una "missione": portare tutti i popoli a credere nel Dio Unico. L'elezione non ti rende "migliore", ti dovrebbe rendere più "responsabile" semmai, nei riguardi dell'impegno che, come ebrei, ci siamo liberamente assunti al Sinai.


Ma che Enstein non ricordasse nulla di tutto ciò, mi rende alquanto perplessa circa l'autenticità di queste dichiarazioni a lui attribuite. Non ha senso mettere in relazione l'elezione del popolo ebraico, con le sue singole qualità dei suoi appartenti (che sono simili a quelle di tutti gli altri popoli della terra). Se non lo si chiarisce si rischia di generare confusione. Il termine "eletto" ed "elezione", non di rado vengono fraintesi.

Shalom!
Trianello
00mercoledì 14 maggio 2008 00:04
E' risaputo che Einstein non era ateo (così come non può esserlo, a detta di nientepopodimenoché P. Odifreddi, nessun vero scienziato), ma il Dio in cui egli credeva era il Deus sive Natura di un altro grande ebreo, B. Spinoza (il quale per le sue idee fu scomunicato sia dagli Ebrei che dai Calvinisti).
Topsy
00mercoledì 14 maggio 2008 01:18
Re:

Ho sempre saputo e letto che Einstein fosse agnostico, ma non ateo.
Shalom!
Polymetis
00mercoledì 14 maggio 2008 11:41
La sua frase più famosa in proposito è:

"Io credo nel Dio di Spinoza che rivela la sua esistenza nell'armonia ordinata dell'esistente, non nel Dio che si preoccupa per il destino e per le azioni degli essereri umani." [Telegram of 1929, in Hoffman and Dukas]

Ergo non un DIo personale ma immanentismo puro
Agabo
00mercoledì 14 maggio 2008 13:12
Una prova esemplare!
Una prova di che?

Che è possibilissimo essere degli emeriti imbecilli acculturati.

Non mi riferisco direttamente a Einstein, ma ad una costatazione: il genio, la cultura ecc., pur avendo il loro valore, non danno la patente di saggezza, di equilibrio, di moralità e di tutti i valori umani più nobili.

Agabo.
www.testimonigeova.com
TAKE IT EASY!
predestinato74
00mercoledì 14 maggio 2008 13:16
Re: Una prova esemplare!
Agabo, 14/05/2008 13.12:

Una prova di che?

Che è possibilissimo essere degli emeriti imbecilli acculturati.

Non mi riferisco direttamente a Einstein, ma ad una costatazione: il genio, la cultura ecc., pur avendo il loro valore, non danno la patente di saggezza, di equilibrio, di moralità e di tutti i valori umani più nobili.

Agabo.
www.testimonigeova.com
TAKE IT EASY!




[SM=x570923]

peccato che in tv spesso si presentano studiosi e scienziati proponendoli come profeti e maestri di vita nelle loro opinioni sulla fede.

ma se uno è esperto di astrofisica, perchè lo si fa passare anche per esperto in moralità, fede e quant'altro? Boh, mistero!
Trianello
00mercoledì 14 maggio 2008 23:34
Re: Re: Una prova esemplare!
predestinato74, 14/05/2008 13.16:




[SM=x570923]

peccato che in tv spesso si presentano studiosi e scienziati proponendoli come profeti e maestri di vita nelle loro opinioni sulla fede.

ma se uno è esperto di astrofisica, perchè lo si fa passare anche per esperto in moralità, fede e quant'altro? Boh, mistero!




La questione è che i grandi "logici" (ogni riferimento a P. Odifreddi non è puramente casuale) fanno leva sulla propria autorità nel loro campo specifico (che nessuno mette in dubbio) per smerciare come “profetiche” le loro opinioni su qualsiasi cosa. Alimentando quella fallacia argomentativa che va sotto il nome di Argumentum ad Verecundiam. Qualcuno nota l’ironia della cosa?
Topsy
00giovedì 15 maggio 2008 00:30
Re: Una prova esemplare!
Agabo, 14/05/2008 13.12:

Una prova di che?

Che è possibilissimo essere degli emeriti imbecilli acculturati.

Non mi riferisco direttamente a Einstein, ma ad una costatazione: il genio, la cultura ecc., pur avendo il loro valore, non danno la patente di saggezza, di equilibrio, di moralità e di tutti i valori umani più nobili.

Agabo.






Perdonami, sono parole molto forti che non mi sento di condivere.
Shalom :-)
Topsy
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