Freddie Mercury, in libreria vent’anni di mito
Il 24 novembre del 1991 moriva il leader dei Queen. Un'icona pop che non è mai tramontata. Quattro volumi celebrano lui e la sua band
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Sul palco, come nessuno
“NON diventerò una stella, diventerò una leggenda. Voglio essere il Nureyev del rock’n'roll”. Freddie Mercury c’è riuscito. E’ morto vent’anni fa, il 24 novembre del 1991 ma la sua potenza come icona pop non accenna a a diminuire. Se n’è andato a 45 anni, morte prematura e dunque passaporto per il mito. E quel mito lui lo portava in scena, cantante straordinario e performer con pochi rivali.
La fama del leader dei Queen è celebrata da oltre cento statue in tutto il mondo. E adesso, in occasione del ventennale della sua morte, arrivano in libreria quattro titoli dedicati a Farrokh Bulsara, questo il vero nome dell’artista nato a Zanzibar nel 1946. “Una biografia intima” (Arcana), ad esempio. L’ha scritto Peter Freestone, assistente personale di Mercury per dodici anni consecutivi, al suo fianco fino alla fine. Una biografia che rivela alcuni aspetti inediti di una vita vissuta insieme a Londra, Monaco di Baviera, New York, e lui che faceva tutto ciò di cui Freddie potesse aver bisogno: il cuoco, il lavapiatti, il valletto, il segretario, l’uomo delle pulizie, il consulente. Freestone lo ha visto all’opera quando la sua capacità creativa era irrefrenabile ed è stato testimone delle sue frustrazioni davanti alle difficoltà. Gli ha fatto anche da guarda del corpo e da infermiere. E ricorda come Mercury amasse trascorrere lunghe notti al Saint, un club di New York noto per ospitare serate trasgressive per un pubblico omosessuale. Sostenendo, Freestone, che siano state anche le droghe a ucciderlo, quelle che si procurava ogni venerdì sera.
E’ uscita invece il 7 novembre – in occasione del quarantennale dalla nascita dei Queen (nel 1971) – la riedizione della celebre “Freddie Mercury – The Biography” di Laura Jackson, per la collana Odoya Cult Music. La scrittrice britannica specializzata in biografie di performer si sofferma sulle donne della vita di Mercury: la madre, l’ex compagna e amica Mary Austin e l’attrice Barbara Valentine, che parlò di lui per la prima volta in questa biografia. La Jackson ha raccolto anche, in esclusiva, le confidenze di Tim Rice, Richard Branson, Bruce Dickinson, dell’eccentrica stilista Zandra Rhodes e di altri che conobbero Freddie condividendone l’avventura professionale.
E ancora, arrivano in libreria altri due volumi sui Queen: “Queen – La biografia ufficiale” (quarta edizione), di Jacky Gunn e Jim Jenkins (Arcana), con una prefazione di Brian May, chitarrista e cuore musicale della formazione. Ventisette capitoli più la discografia e, nella parte centrale, 16 pagine patinate di foto a colori e in bianco e nero. Il ritratto dettagliato di quattro protagonisti dell’epoca d’oro del rock dagli esordi della giovinezza ai trionfli di Wembley. E poi c’è “Queen – We Will Rock You” (Arcana), già pubblicato nel 2005, che contiene tutti i testi delle canzoni della band dal 1971 al 1991, versi che hanno fornito a intere generazioni le parole per esprimere sensualità (Crazy Little Thing Called Love), nostalgia (Radio Gaga), ribellione (I Want To Break Free) e vittorie (We are The Champions). Dall’amore appassionato di A Night At The Opera e A Kind Of Magic agli inni da stadio di News Of The World ai toni operistici del singolo più venduto di tutti i tempi, Bohemian Rhapsody.
Proprio Bohemian Rhapsody è stato l’unico brano lasciato con la voce originale alla reunion organizzata da Brian May e Roger Taylor (il bassista John Deacon non accettò di partecipare) con Paul Rodgers (il cantante dei Free, idolo giovanile di Mercury): se tutti gli altri brani – greatest hits della band – furono eseguiti da Rodgers, quello fu lasciato a Freddie: in video, seduto al pianoforte. Nemmeno il compagno d’avventura ha avuto il coraggio di sostituirsi al mito.
(21 novembre 2011)
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