Vent'anni fa moriva Freddie Mercury

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angelico
00mercoledì 9 novembre 2011 18:44
Vent'anni senza Freddie Mercury, l'icona glam che sognava di essere... Hendrix

di Francesco Prisco
Cronologia articolo7 novembre 2011Commenti (3)
In questo articolo





Freddie Mercury (Olycom)
Quali sono i fattori che trasformano una rock-star in un'icona indistruttibile dell'immaginario collettivo postmoderno? Una buona dose di talento, originalità in studio, carisma sul palco, eccessi nella vita privata. Le doti tecniche, nel canto e/o nel proprio strumento di competenza, se ci sono non guastano. In più occorre andarsene presto in circostanze tragiche e/o misteriose, «bruciare in fretta» come dall'alto dei suoi 66 anni continua a cantare beffardo Neil Young a proposito della sempre più nutrita schiera di colleghi persi per strada.

Il 24 novembre del '91 - esattamente vent'anni fa - se n'è andato con tutti i «requisiti» mister Farrokh Bulsara, meglio noto come Freddie Mercury, l'istrionico leader dei britannici Queen, punto di riferimento imperituro della cultura glam. In più, nel suo caso, le doti tecniche apparivano a dir poco superlative e le cause del decesso tragiche come non lo era nient'altro all'inizio degli anni Novanta: Aids. Comprensibile che in questi giorni, da una parte all'altra del pianeta, si concentri attorno alla sua memoria quella «corsa alle celebrazioni» che tocca solo ai più grandi.

FOTO
Vent'anni senza Freddie Mercury

La «Regina» non muore mai. Proprio in questi giorni a Belfast Brian May, John Deacon e Steven Taylor, ossia i Queen superstiti, in occasione della consegna degli European Music Awards di Mtv, sono stati insigniti di un premio speciale alla carriera dal doppio valore: celebrazione del quarantesimo anniversario della fondazione della band e ventennale della morte di Ready Freddie. Per restare in tema di serate di gala, un altro tributo è arrivato dagli Asian Awards musicali, tanto per ricordarci che il front leader dei Queen era originario di Zanzibar, a galla tra Oriente e Occidente del Sud del mondo. Sempre May ha di recente annunciato che ciò che rimane del gruppo è al lavoro su un nuovo album che conterrà dei demo inediti di Mercury: chitarrista e batterista starebbero già selezionando alcune tracce tra le tante inedite registrate dal cantante prima del decesso, per un'uscita che sa un po' dell'imbalsamato «Made in Heaven» che fu pubblicato nel ‘95. In più ci sarebbe l'intenzione di realizzare un musical sequel del fortunato «We will rock you» che è arrivato anche nei teatri italiani.

Una biografia «revisionista». Intanto, nei Paesi di lingua inglese arriva la nuova versione della monumentale biografia definitiva di Lesley-Ann Jones che non manca di svelare particolari poco noti dell'infanzia di Freddie. Uno su tutti: da giovanissimo comprò una chitarra a buon mercato nella speranza di riuscire a emulare il suo idolo… Jimi Hendrix! Velleità presto abbandonata, da buon pianista e virtuoso del canto quale si sarebbe rivelato.

I conti in tasca al mito. Quando uno è morto da vent'anni e c'è chi va a rovistare con tutto questo scrupolo in particolari tutt'altro che decisivi della sua, allora significa che questo qualcuno ha veramente segnato i tempi. Se poi siete meno sentimentali e preferite ragionare in termini numerici, sappiate che secondo le stime del «Times», il vecchio Freddie ha messo su tra proventi da diritti d'autore e merchandising un patrimonio da 50 milioni di sterline, di cui 30 a seguito della sua scomparsa. E che, a livello complessivo, i Queen hanno venduto 300 milioni di dischi, per 18 album e altrettanti singoli che hanno raggiunto la testa delle relative top ten, più 10 Dvd al primo posto. Con numeri del genere non si muore mai: ha ancora senso chiedersi «Who wants to live forever»?

www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-11-07/ventanni-senza-freddie-mercury-164848.shtml?uuid=...

angelico
00lunedì 21 novembre 2011 23:55




Freddie Mercury, in libreria vent’anni di mito
Il 24 novembre del 1991 moriva il leader dei Queen. Un'icona pop che non è mai tramontata. Quattro volumi celebrano lui e la sua band

APPROFONDIMENTI
Sul palco, come nessuno
“NON diventerò una stella, diventerò una leggenda. Voglio essere il Nureyev del rock’n'roll”. Freddie Mercury c’è riuscito. E’ morto vent’anni fa, il 24 novembre del 1991 ma la sua potenza come icona pop non accenna a a diminuire. Se n’è andato a 45 anni, morte prematura e dunque passaporto per il mito. E quel mito lui lo portava in scena, cantante straordinario e performer con pochi rivali.

La fama del leader dei Queen è celebrata da oltre cento statue in tutto il mondo. E adesso, in occasione del ventennale della sua morte, arrivano in libreria quattro titoli dedicati a Farrokh Bulsara, questo il vero nome dell’artista nato a Zanzibar nel 1946. “Una biografia intima” (Arcana), ad esempio. L’ha scritto Peter Freestone, assistente personale di Mercury per dodici anni consecutivi, al suo fianco fino alla fine. Una biografia che rivela alcuni aspetti inediti di una vita vissuta insieme a Londra, Monaco di Baviera, New York, e lui che faceva tutto ciò di cui Freddie potesse aver bisogno: il cuoco, il lavapiatti, il valletto, il segretario, l’uomo delle pulizie, il consulente. Freestone lo ha visto all’opera quando la sua capacità creativa era irrefrenabile ed è stato testimone delle sue frustrazioni davanti alle difficoltà. Gli ha fatto anche da guarda del corpo e da infermiere. E ricorda come Mercury amasse trascorrere lunghe notti al Saint, un club di New York noto per ospitare serate trasgressive per un pubblico omosessuale. Sostenendo, Freestone, che siano state anche le droghe a ucciderlo, quelle che si procurava ogni venerdì sera.

E’ uscita invece il 7 novembre – in occasione del quarantennale dalla nascita dei Queen (nel 1971) – la riedizione della celebre “Freddie Mercury – The Biography” di Laura Jackson, per la collana Odoya Cult Music. La scrittrice britannica specializzata in biografie di performer si sofferma sulle donne della vita di Mercury: la madre, l’ex compagna e amica Mary Austin e l’attrice Barbara Valentine, che parlò di lui per la prima volta in questa biografia. La Jackson ha raccolto anche, in esclusiva, le confidenze di Tim Rice, Richard Branson, Bruce Dickinson, dell’eccentrica stilista Zandra Rhodes e di altri che conobbero Freddie condividendone l’avventura professionale.
E ancora, arrivano in libreria altri due volumi sui Queen: “Queen – La biografia ufficiale” (quarta edizione), di Jacky Gunn e Jim Jenkins (Arcana), con una prefazione di Brian May, chitarrista e cuore musicale della formazione. Ventisette capitoli più la discografia e, nella parte centrale, 16 pagine patinate di foto a colori e in bianco e nero. Il ritratto dettagliato di quattro protagonisti dell’epoca d’oro del rock dagli esordi della giovinezza ai trionfli di Wembley. E poi c’è “Queen – We Will Rock You” (Arcana), già pubblicato nel 2005, che contiene tutti i testi delle canzoni della band dal 1971 al 1991, versi che hanno fornito a intere generazioni le parole per esprimere sensualità (Crazy Little Thing Called Love), nostalgia (Radio Gaga), ribellione (I Want To Break Free) e vittorie (We are The Champions). Dall’amore appassionato di A Night At The Opera e A Kind Of Magic agli inni da stadio di News Of The World ai toni operistici del singolo più venduto di tutti i tempi, Bohemian Rhapsody.

Proprio Bohemian Rhapsody è stato l’unico brano lasciato con la voce originale alla reunion organizzata da Brian May e Roger Taylor (il bassista John Deacon non accettò di partecipare) con Paul Rodgers (il cantante dei Free, idolo giovanile di Mercury): se tutti gli altri brani – greatest hits della band – furono eseguiti da Rodgers, quello fu lasciato a Freddie: in video, seduto al pianoforte. Nemmeno il compagno d’avventura ha avuto il coraggio di sostituirsi al mito.

(21 novembre 2011)


www.kataweb.it/tvzap/2011/11/21/freddie-mercury-in-libreria-ventanni-di-mito-338195/?ref=...
Dayna87
00martedì 22 novembre 2011 21:45
“NON diventerò una stella, diventerò una leggenda"
Una leggenda che ancora adesso, ispira tanti artisti!!
Grande Freddie!!!
badgirl.
00venerdì 25 novembre 2011 08:48
Per l'occasione ho scannerizzato ciò che rimane della cover di un mio vinile......

Però, pur riconoscendo il talento, devo ammettere che non sono mai stati fra i miei gruppi preferiti....







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