The Twilight Saga: Breaking Dawn (Parte I) - Recensione in Anteprima

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angelico
00mercoledì 16 novembre 2011 11:32
Attenzione possibili SPOILER!




Come fare ancora più soldi, dopo aver sbancato il box office con i tre titoli precedenti? Facile, dividendo l’ultimo capitolo della saga in due parti, finendo così per raddoppiare gli incassi ed allungare all’estremo accettabile il brodo. Questo è The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte I (pen)ultimo capitolo di un franchise che nel giro di 4 anni ha frantumato record su record. Diventata improvvisamente fenomeno di costume, la Saga Twilight non ha arricchito solo la sua autrice, ovvero la casalinga mormone Stephenie Meyer, bensì anche la Summit Entertainment e i giovani protagonisti che l’hanno resa possibile. Il mondo del Cinema, dal canto suo, è andato incontro più che ad un arricchimento, qualitativamente parlando mai raggiunto nei 4 ‘episodi’ visti fino ad oggi in sala, ad un vero e proprio imbarbarimento, con l’ormone brandito come clava in fase di sceneggiatura.
Perché se con Potter la magia del ’salto’ autoriale era diventata realtà, con le ultime due parti firmate David Yates innegabilmente notevoli, con The Twilight Saga l’impresa non solo non si è verificata, ma è addirittura riuscita ad indietreggiare, in un’ipotetica scala di valori. Dividendo in due parti un ultimo capitolo già lento e noioso di suo, con quasi 700 interminabili pagine, i produttori hanno automaticamente ‘giustiziato’ le due attese trasposizione cinematografiche, finendo per dar vita ad una prima parte che è l’apoteosi della noia, ingigantita e alimentata per 115 minuti in cui non succede praticamente nulla.
Se con Eclipse l’azione si era finalmente fatta vedere all’uscio di casa Twilight, con Breaking Dawn (Parte I) rasentiamo il fondo della telenovela, tra matrimoni infiniti, viaggi di nozze talmente vuoti da reggersi su lunghe partite a scacchi, e un parto finale che finalmente, negli ultimissimi 10 minuti, torna a far svegliare lo spettatore, oggettivamente narcotizzato da una storia d’amore talmente stucchevole da non meritare consensi. Di nessun tipo.
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Cosa c’entra Bill Condon, regista di gioielli come Demoni e Dei, Kinsey e Dreamgirls, film che l’ha portato a vincere un Oscar per la Sceneggiatura non Originale, con vampiri e licantropi aitanti, sexy, muscolosi e adolescenti? Nulla, apparentemente nulla. Se non fosse che Condon abbia accettato di dirigere l’ultimo capitolo di Breaking Dawn, sdoppiato dalla Summit per far ancora più cassa. Con tutte le ovvie conseguenze del caso. Se in casa Potter l’operazione era riuscita, grazie ad uno script comunque denso di avvenimenti e ad una storia di tutt’altro peso, con l’ultimo melenso capitolo della Meyer la ‘divisione’ del librone ha semplicemente causato un terremoto contenutistico, dando vita ad una prima parte sinceramente indigeribile.
Perché in Breaking Dawn - Parte 1 tutto appare forzatamente ‘rallentato’, allungato, per riuscire a giustificare 2 ore che potevano tranquillamente andare incontro ad un dimezzamento secco, in modo da far rientrare l’intero capitolo conclusivo della Meyer in un unico film. Ma in casa Summit hanno deciso diversamente, senza riuscire a rendere il ‘nulla’ della trama minimamente commestibile. Lo script della Rosenberg, responsabile dell’intera trasposizione cinematografica della saga, non ha saputo sopportare l’onere della responsabilità, annaspando in una scrittura con il freno a mano tirato e priva di ritmo, stucchevole tanto nei dialoghi quanto nei momenti clou, così attesi dai fan da risultare a dir poco deludenti.
Escluso il matrimonio ‘del Secolo’, da guiness per l’insostenibile lunghezza, Bill Condon finisce per non osare neanche con la tanto reclamizzata scena di sesso tra Kristen Stewart, spaventosamente dimagrita per interpretare il ruolo della donna incinta di un ‘mostro’, e Robert Pattinson, senza andare mai oltre a dei semplici e appassionati baci. Tanto teneri quanto stancamente e banalmente ripetuti. Non pervenuto il supporto di Guillermo Navarro, storico direttore della fotografia di Guillermo Del Toro, qui ‘costretto’ ad illuminare corpetti e bagni con tintarella di luna, Breaking Dawn dal punto di vista prettamente registico non va oltre il livello medio di un qualsiasi prodotto televisivo, fino a 15 minuti dalla fine.
Perché una volta giunti ad un passo dal traguardo Bill Condon e Melissa Rosenberg si sono probabilmente resi conto della necessità di svegliare un’intera sala dormiente, facendo Cinema. Con un finale ovviamente ‘aperto’ alla parte conclusiva del capitolo, Breaking Dawn (Parte I) sembra finalmente ingranare la marcia, con ’solo’ 105 minuti di ritardo. Perché ciò che si vede prima rasenta non tanto la follia autoriale, di cui è responsabile solo e soltanto Stephenie Meyer (il sesso? Solo dopo il matrimonio. L’aborto? Giammai, meglio rischiare la morte anche se stai per partorire il Diavolo), quanto la povertà di una saga che con quest’ultimo assurdo sdoppiamento ha finito per ridare forza ai capitoli precedenti, sicuramente più ‘vivi’, commestibili e per questo sopportabili.
Se tra i tre attori l’insieme recitativo raschia sempre più il fondo del minimo sindacale, con un ridicolo Taylor Lautner da Razzies Awards, dopo 5 secondi 5 già senza t-shirt e nel finale ‘fulminato’ dall’imprinting con gli occhioni computerizzati della bimba appena nata da indimenticabile stracult, Breaking Dawn riesce comunque nel suo intento. Quale? Continuare sfacciatamente a battere il ferro della scarsa qualità cinematografica finché caldo. Ovvero per un altro anno ancora, fino all’arrivo di Breaking Dawn - Parte 2. Poi sarà ufficialmente finita. Finalmente.
Voto Federico: 4
Uscita in Sala: mercoledì 16 novembre

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www.youtube.com/watch?v=P1hogLH5d9I&feature=player_embed...
angelico
00venerdì 18 novembre 2011 23:22
Recensione Breaking Dawn Part 1 – The Twilight Saga
Scritto da AG - Yahoo! Italia | Recensioni – gio 17 nov 2011 11:56 CET

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Robert Pattinson e Kristen Stewart
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Ed eccoci giunti alla fine. O quasi. Si perché ora il trend a Hollywood è questo: ti servo l'ultima puntata della saga, ma te la dilato in due tranche a un anno di distanza. La formula funziona, a quanto pare: "Harry Potter" ieri e "The Hobbit" domani, "Breaking Dawn" oggi. La Part 1 della conclusione di "The Twilight Saga" viene affidata alla regia di Bill Condon, lo stesso che diresse il pregevole, romantico e cinefilo "Demoni e Dei", film del 1998 colpevolmente passato in silenzio nelle sale italiane.

Colpa del pubblico, ovvio, non del film che — comunque — viene di riflesso citato in questa puntata di Edward, Bella & co. Infatti, in una scena, Condon non manca di far apparire sullo schermo di un televisore scene tratte da uno dei film di "Frankenstein" diretti da quel James Whale la cui vita raccontava per lo più in "Demoni e Dei".

GUARDA LO SPECIALE SU BREAKING DAWN PARTE 1 - THE TWILIGHT SAGA
Questa ventina di righe scritte finora però, lo sappiamo, interesseranno ai fan di "Twilight" quanto un trattato di ingegneria aerospaziale enunciato al centro di una discoteca, di sabato sera. Il passato, all'entusiasta popolo cresciuto vedendo gli amori difficili tra Edward, Bella e Jacob (il terzetto interpretato dalla premiata ditta Pattinson, Stewart & Lautner), interessa decisamente poco. Ciò che conta è il "qui e ora" della coppia bel vampiro/bella umana che — è storia di "Breaking Dawn" - finalmente convola a nozze. E se per caso non lo sapeste che i due innamorati intendono dirsi sì per sempre, ci pensa il film, scandendo ogni microsecondo delle nozze per quasi un'ora di film.

Un'ora di patemi d'animo dei genitori, di organizzazione dell'evento, di esibizione del vestito della sposa, di addii al celibato, di lacrimucce e sospiri. E ovviamente promesse solenni. Insomma, innumerevoli squarci di soap opera serviti per il giovane pubblico femminile, mentre quello maschile attende il sangue e l'azione. Dopo una colata di zucchero, questo infatti arriverà. Non prima che Edward abbia finalmente posseduto Bella con tanto ardore da sfasciare la testata del talamo in cui gli sposini dovranno passare la notte. Lui, da buon vampiro, ha infatti più di un secolo di età ma è giovane e forte.

E dovrà difendere Bella anche dopo la luna di miele (passata su un'isola esotica): perché Bella rimane incinta e la creatura che le cresce dentro è protagonista di qualcosa di diverso da una "dolce attesa". Ciò che abita in Bella è decisamente affamato, e visto che ha intorno a sé un essere umano, che è incidentalmente sua madre, prevede di consumarla a proprio vantaggio. E si comincia con l'horror, per il diletto dei boys seduti in sala: l'ardua scelta tra un aborto o un parto è pressoché scontata. E non pensiate che la sfida tra vampiri e licantropi si plachi, perché anche "Breaking Dawn Part 1" ne ha per tutti.

it.cinema.yahoo.com/blog/recensione/breaking-dawn-part-1-twilight-saga-165315924.htm...
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