Re:
Zahk, 07/10/2007 20.39:
Il fatto che persino Grillo si scagli contro i rom mi sembra vagamente indicativo... poi siete liberi di pensarla come volete
Introduzione: stilare questo post non è stato facile, ho cercato di evitare di cadere in due stereotipi l'uno opposto all'altro, quello razzista da una parte, quello buonista dall'altra.
Ho letto il post di grillo spinta dalla curiosità di ciò che hai scritto, ma francamente ci ho letto altro. Dice sì che il problema Rom è una bomba pronta ad esplodere, ma secondo me la sua invettiva è diretta contro il problema (solito) dell'immigrazione da paesi del terzo e quarto mondo in generale e per come questo venga gestito in Italia, contro i Rom e i rumeni nello specifico solo perchè sono gli ultimi della lista oltretutto con l'aggravante di essere entrati in Europa di recente, venendo quindi meno questioni di immigrazione legale o clandestina.
Fatta questa premessa, e premettendo anche che mio padre lavora in Romania da 6 mesi, non è razzista ed è una persona parecchio piantata coi piedi per terra, sulla situazione in Romania parlo per quello che ho sentito dire da lui.
Ho già detto qualche post fa che l'etnia Rom è una delle 5 etnie presenti in Romania, e che non tutti i rumeni che vengono in Italia sono Rom, nè tutti i Rom sono rumeni. Mi sembra di avere già anche detto che ci sono diversi corpi di polizia in Romania, e praticamente ognuno di essi si occupa di sorvegliare ognuna di queste etnie. A detta degli stessi rumeni conosciuti per lavoro da mio padre, quelli che si spostano in altri paesi, non solo in Italia, sono quelli che vanno a delinquere all'estero perchè da loro sono così controllati da riuscire a farlo solo raramente e ad alto prezzo. C'è la delinquenza come stile di vita, e c'è la delinquenza per disperazione. I disperati in Romania sono moltissimi, ma principalmente quando vengono in Italia trovano un lavoro che per quanto scarso e sottopagato permette loro di guadagnare più del doppio di quanto guadagnerebbero al loro paese.
Ci sono da fare una serie di specificazioni su come vivono i Rumeni in Romania. Anzitutto, sono ancora in silenzioso vigore molte delle regole stabilite dal regime di Ceausescu come "un'auto per ogni famiglia" "una casa per ogni famiglia" e simili. Principalmente ciò avviene non perchè contravvenire a tali regole costituirebbe un reato come fu fino all'89, ma perchè il costo della vita in Romania da diversi anni è ormai alle stelle, mentre gli stipendi sono ancora da fame. Le automobili costano come da noi, cioè care, la benzina costa poco meno di un euro al litro, le case idem, hanno prezzi esorbitanti, ed è ormai usanza comune pagare a rate la spesa fatta nel negozio sotto casa. Il governo impone ancora un controllo fortissimo sugli stipendi anche e soprattutto verso le aziende provenienti dall'estero. Un rumeno che inizia a lavorare - come operaio, ma mi è stato detto che è così per qualsiasi lavoro - prende per i primi 6 mesi 80 euro, poi nei secondi 6 mesi ne prende 100, arrivando poi al tempo indeterminato dopo un anno con uno stipendio di 120 euro al mese. Sembra che il governo rumeno abbia deciso di modificare i salari minimi e massimi per i suoi cittadini a partire dal 2008 sia per arginare il problema della fuga di massa che si sta avendo ormai da anni, sia per cercare di aiutare le famiglie che decidono di rimanere e che ovviamente non riescono più a campare con degli stipendi simili.
Molti dei rumeni "non delinquenti" si sono chiesti secondo che standard l'UE abbia deciso di far entrare il loro paese in Europa dato che è palese date tutte queste informazioni che essa non rispetta assolutamente i canoni minimi per entrare a far parte del circuito economico dell'Europa. Attualmente la Romania non fa altro che ritrovarsi letteralmente colonizzata da centinaia, se non migliaia di aziende straniere che oltre ad impedire lo sviluppo di quelle indigene non permettono nemmeno un incremento dello status di vita della popolazione locale dovendo esse sottostare a delle condizioni economiche terzomondiste - che va comunque a tutto vantaggio delle aziende perchè l'operaio costa un grano di polvere.
In Romania sono poveri, se paragoniamo il loro stile di vita col nostro. Sono un paese del terzo mondo il cui sviluppo metto francamente in discussione per una serie di motivi che possono essere tranquillamente dedotti da quello che ho scritto fin qui.
Ora riprendiamo il discorso su cosa dovremmo fare con tutti 'sti rumeni.
Del fatto che 6 su 10 di quelli presenti in Italia siano delinquenti, dico tutto ciò che dico sempre riguardo alle statistiche, cioè che è un dato inutile. Fa il gioco di alcuni e non aiuta nessuno. Sono gli stessi rumeni a dire che molti di quelli che si muovono verso paesi esteri lo fanno per delinquere, ma quantificarli è superfluo e stupido, perchè dal mio canto ad essere difesi e tutelati da qualsiasi tipo di discriminazione devono essere quelli che sono e si mantengono onesti. Creare delle categorie il cui unico scopo è generalizzare e creare l'ennesimo mostro da combattere mi fa una gran pena. Se ci addentriamo nella categoria Rom, poi, il discorso si fa assai più complicato in quanto i Rom hanno per cultura sia il nomadismo che l'essere apolidi, sia il mendicare che il rubare. Per quanto sia fastidioso il fatto che rubino, non si può fare niente. In ogni paese sono in vigore delle leggi contro il furto, andrebbero solo fatte rispettare. E questo vale per una marea di altri casi. Ma il problema in realtà non sono loro, ma noi e le nostre leggi troppo permissive e che vengono applicate troppo alla bene meglio con risultati disastrosi e che spesso mettono in pericolo la cittadinanza comune. Il problema dei campi nomadi sarebbe facilmente arginato se ci fossero delle politiche di distribuzione di case popolari, o di ridistribuzione comunale di stabili in disuso un attimo più funzionali e appartenenti a un sistema meno corrotto. Per me per ovvie ragioni in questo senso andrebbe data la precedenza ad anziani, disabili, indigenti di cittadinanza italiana, poi a cittadini stranieri con permesso di soggiorno e poi a tutti gli altri che ne facciano richiesta. Oggi è tutto un casino. Le abitazioni popolari vengono assegnate alla rinfusa e spesso a persone che non ne hanno nessun diritto. Nel frattempo che i Rom sono in attesa di assegnazione, dovrebbero essere liberi di vivere in campi appositamente destinati ma a certe condizioni. Se sgarrano, vengono estradati. Non dico che debbano vivere col fiato sul collo, ma con un giusto controllo. E quei mille euro al mese destinarli ad altri scopi.
Ho toccato vari punti a casaccio e spero si riesca a capire qualcosa. Non ho niente contro nessuno ma sono anche in grado di comprendere l'esasperazione di certe persone. Solo che purtroppo se la dovrebbero prendere con altre persone e non con i rom o coi rumeni nello specifico.