Sogni ristoratori e terapeutici così mitigano i ricordi dolorosi

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angelico
00mercoledì 23 novembre 2011 21:33
Sogni ristoratori e terapeutici
così mitigano i ricordi dolorosi
Studio dell'università di Berkeley: durante la fase REM, in particolare, si riducono livelli di neurotrasmettitori legati allo stress e il cervello riesce ad addolcire memorie ed esperienze emotive traumatiche
di ALESSIA MANFREDI

DORMIRCI sopra, per stemperare il dolore di un'esperienza emotiva particolarmente spiacevole. Tra i numerosi effetti benefici del sonno c'è anche la facoltà di alleviare, in particolare durante la fase REM - quella in cui si sogna - ricordi dolorosi, permettendoci di riviverli in un contesto privo di stress che li rende meno difficili da affrontare.

Ad indicare questa funzione emotiva del sonno paradosso, che riguarda una specifica fase del riposo notturno, dagli aspetti contrastanti, è una ricerca coordinata dal professor Matthew Walker, dell'università di americana di Berkeley. Che, insieme ai suoi colleghi dell'ateneo californiano, ha osservato come nel sonno REM i circuiti chimici dello stress si spengano e si riesca a cancellare la parte più dolorosa delle esperienze più difficili.

Una scoperta che aiuta anche a comprendere perché chi soffre di disturbo post- traumatico da stress, come i veterani di guerra, abbia più difficoltà a liberarsi da incubi ricorrenti e dal ricordo di esperienze drammatiche.

La fase REM del sonno, una delle più misteriose, occupa circa il 20 per cento del riposo totale di una persona in salute; è caratterizzata da movimenti oculari rapidi e da un'elevata attività cerebrale. E sembra funzionare come una terapia notturna, "una sorta di balsamo che smussa gli aspetti più acuti delle esperienze emotive vissute in precedenza", ha spiegato Walzer, professore associato di psicologia e neuroscienze nell'ateneo californiano, coordinatore dello studio uscito su Current Biology 1.

Chi soffre di disturbo post-traumatico da stress, che, come in altri tipi di disturbi fra cui la depressione, ha un ciclo alterato del sonno, non ne beneficia: in questo caso, i ricordi drammatici, scatenati da eventi diversi, anche banali, vengono rivissuti con la stessa intensità proprio perché manca questa "pulizia notturna" delle esperienze emotive.

Mentre dormiamo - lo facciamo per un terzo della nostra vita - ci troviamo in uno stato unico, in cui il cervello funziona in maniera diversa, alternando stadi di profondo rilassamento ad altri di agitazione. E' un viaggio per molti aspetti ancora oscuro, fondamentale per il nostro benessere e per la salute. Ed è stato osservato che il sonno è fondamentale per consolidare la memoria, per l'apprendimento e per la regolazione dell'umore.

"Che il sogno sia un momento chiave per l'elaborazione dei conflitti inconsci e delle emozioni è la base della psicoanalisi", ricorda il professor Luigi Ferini Strambi, direttore del centro di medicina del sonno dell'ospedale San Raffaele Turro, di Milano. "Ultimamente, la ricerca si sta concentrando sul ruolo del sonno REM, cui si cerca di dare un significato più preciso, mentre gli aspetti positivi del sonno profondo, non REM, sono già noti".

Durante la fase REM "vengono riattivati i ricordi, ma in prospettiva e in uno stato in cui le sostanze neurochimiche legate allo stress sono soppresse, con tutti i benefici del caso", riassume Els van der Helm, primo autore dello studio.

Alla ricerca hanno partecipato 35 giovani, cui state mostrate immagini fortemente emotive, per due volte, a distanza di 12 ore l'una dall'altra, mentre la loro attività cerebrale veniva misurata con la risonanza magnetica.

Un gruppo ha visto le immagini di mattina e di sera, l'altro la sera e la mattina dopo, dormendo fra i due intervalli, a differenza del primo gruppo. Risultato? Chi aveva dormito fra le due fasi, ha mostrato una reazione emotiva di fronte alle immagini molto più attenuata. E la risonanza magnetica ha evidenziato una riduzione significativa nell'attività dell'amigdala, la parte del cervello che gestisce le emozioni, permettendo così alla corteccia prefrontale - la parte del cervello "razionale" - di riacquisire il controllo delle reazioni emotive. "Non necessariamente l'effetto è da attribuire alla fase REM" sottolinea però Ferini Strambi. "Possono contribuirvi anche altre fasi del sonno", avverte l'esperto.

Quando ci troviamo nella fase dei sogni, spiegano i ricercatori, c'è un brusco calo nei livelli di norepinefrina, neurotrasmettitore del cervello associato allo stress. "Riprocessando, quindi, le esperienze emotive del giorno precedente in un ambiente 'sicuro', data la sua mancanza, ci svegliamo il giorno dopo e queste risultano ammorbidite nella loro forza emotiva. Ci sentiamo meglio, in grado di gestirle", spiega il professor Walker.

L'intuizione è venuta quasi per caso, quando un collega medico gli ha riferito degli effetti benefici di un farmaco generico per il controllo della pressione sanguigna che, inavvertitamente, preveniva anche gli incubi in pazienti affetti da disturbo post-traumatico da stress. Uno degli effetti collaterali del farmaco è proprio quello di sopprimere la norepinefrina nel cervello, creando quindi una condizione di maggiore rilassamento durante il sonno REM, riducendo incubi e favorendo un sonno maggiormente ristoratore.

"Questo studio ribadisce l'importanza del sistema nervoso vegetativo che è in grado di influire in modo rilevante sul funzionamento biologico del cervello", aggiunge Ferini Strambi. "Per questo adottare già un'ora prima di andare a dormire comportamenti rilassanti fa la differenza: la pressione cala, il cuore rallenta e ci si prepara a scivolare nel sonno in condizioni ottimali", conclude.
(23 novembre 2011)

www.repubblica.it/scienze/2011/11/23/news/sonno_rem_aiuta_dimenticare_dolore-2...
badgirl.
00mercoledì 23 novembre 2011 22:07
"Che il sogno sia un momento chiave per l'elaborazione dei conflitti inconsci e delle emozioni è la base della psicoanalisi"

L'argomento è molto interessante, mi ha sempre affascinata moltissimo......

Chi soffre di disturbo post-traumatico da stress, che, come in altri tipi di disturbi fra cui la depressione, ha un ciclo alterato del sonno, non ne beneficia: in questo caso, i ricordi drammatici, scatenati da eventi diversi, anche banali, vengono rivissuti con la stessa intensità proprio perché manca questa "pulizia notturna" delle esperienze emotive.

E quindi?...cioè in poche parole chi è veramente stressato, dormendo male a causa dello stress, rimane stressato

"Per questo adottare già un'ora prima di andare a dormire comportamenti rilassanti fa la differenza: la pressione cala, il cuore rallenta e ci si prepara a scivolare nel sonno in condizioni ottimali"

Seeeee, fosse così facile....
angelico
00mercoledì 23 novembre 2011 23:37
dorme male chi appunto nn stacca dallo stress....

se uno studia fino a mezzanotte e a mezzanotte e uno va a letto nn prende sono dopo pochi minuti da dopo qlk quarto d ora abbondante....

ma se studia fino alle 23 e alle 23 e uno va a letto....per mezzanotte inizia a dormire e si rilassa...


peggio per chi fa passare il sonno....ci vorranno molti quarti d ora prima di prendere il sonno...e quel sonno preso non e un sonno "pulito" , ma "sporco"....

un sonno pulito e dormire di file 7.8 senza svegliarsi....

un sonno sporco e svegliarsi molte volte durante il sonno...o dormire una dormiveglia...

badgirl.
00giovedì 24 novembre 2011 08:19
dorme male chi appunto nn stacca dallo stress....

OK, e fino qua ci siamo....

se uno studia fino a mezzanotte e a mezzanotte e uno va a letto nn prende sono dopo pochi minuti da dopo qlk quarto d ora abbondante....

perfetto....ed è così anche per l’attività fisica, ad esempio.....

ma se studia fino alle 23 e alle 23 e uno va a letto....per mezzanotte inizia a dormire e si rilassa...

secondo me, invece, quando smette di studiare alle 23, non deve andare a letto subito, ma deve fare qualcosa di rilassante, di piacevole.....perchè è proprio stare a letto senza prendere sonno che innervosisce ulteriormente.....contare le pecore rilassa?.....non credo, non avviene lì il rilassamento.....
a letto ci si deve andare quando si sta crollando dal sonno o è calata un po’ la tensione....


peggio per chi fa passare il sonno....ci vorranno molti quarti d ora prima di prendere il sonno...e quel sonno preso non e un sonno "pulito" , ma "sporco"....

soprattutto se quei quarti d’ora li passi a letto, sempre secondo me eh.....visto che non dormi, tanto vale fare qualcosa di piacevole e di rilassante, no?
Molta musica concilia il sonno, ad esempio.......anche molti cibi, così come molti altri lo inibiscono...(la spaghettata di mezzanotte va mica bene eh....ahahahaha)
.......e poi il mistero.....la magia della notte trasforma anche le piccole cose......


un sonno pulito e dormire di file 7.8 senza svegliarsi....

seeeee............anche meno, l’importante però è appunto non svegliarsi, oppure svegliarsi, ma riaddormentarsi subito.....per me (intendo proprio per la mia persona) è più una questione di qualità che di quantità......ovvio poi che per tanti altri è anche una questione di quantità, dipende infatti anche da quello che devi fare il giorno dopo.....

un sonno sporco e svegliarsi molte volte durante il sonno...o dormire una dormiveglia...

già, questa è la situazione peggiore.......e tornando al discorso iniziale, la persona veramente stressata, pur sapendo tutto ciò, non riesce (o cmq non gli basta) mettere in pratica il rilassamento prima di dormire, per dormire come si deve.......sarebbe troppo facile, no?........
per tutti gli altri, invece, quelle tecniche possono aiutare eccome....
angelico
00giovedì 24 novembre 2011 14:28
vedo che ti piace molto il rilassamento pre-letto...:D

anche stare aletto e vedere la tv e rilassante...o bere latte prima di andare a dormire....

oppure, c e sempre una fiala di propofol.....e quelle si che funziona!...abbiamo esempi a go go!

badgirl.
00giovedì 24 novembre 2011 18:52
Re:
angelico, 24/11/2011 14.28:

vedo che ti piace molto il rilassamento pre-letto...:D

il “rilassamento pre-letto” è fantastico eh....ahahahaha...sì, effettivamente adoro il mistero della notte....

anche stare aletto e vedere la tv e rilassante...o bere latte prima di andare a dormire....

ma che tv e latte oh!!

oppure, c e sempre una fiala di propofol.....e quelle si che funziona!...abbiamo esempi a go go!







angelico
00venerdì 25 novembre 2011 20:40
I sogni «spazzano via» i brutti ricordi
Durante la fase Rem l’attività onirica smaltisce le sostanze chimiche dannose e «ripulisce» la memoria dal dolore


Dormire aiuta a dimenticare i cattivi ricordi
MILANO – Il tempo è la miglior cura e anche quello trascorso tra le braccia di Morfeo, sognando, ha il suo valore terapeutico e la sua funzione purificatrice. Lo sostengono da tempo gli esperti del sonno e un recente studio ne fornisce una spiegazione empirica e particolareggiata.
LO STUDIO - Gli esperti della dell’University of California a Berkeley hanno condotto un esperimento su un campione di 35 volontari sani: dopo aver mostrato loro per due volte 150 immagini ad alto impatto emotivo a distanza di un intervallo temporale di 12 ore (durante il quale metà del campione aveva riposato e metà no) hanno analizzato con uno scanner la loro attività cerebrale. E’ risultato che coloro che avevano rivisto le immagini in seguito a un periodo di riposo notturno reagivano in modo meno traumatico alla seconda vista delle istantanee. In sostanza i sogni della fase REM (quella che elabora la memoria relativa ed inconscia), ripulirebbero la memoria dai ricordi dolorosi, smaltirebbero le sostanze chimiche legate allo stress, come la norepinefrina, e regalerebbero una sorta di terapia spontanea.

L’AMIGDALA – Attraverso lo scanner gli scienziati hanno potuto osservare nei partecipanti che avevano sognato tra un test e l’altro una sensibile riduzione della reattività dell’amigdala, la porzione cerebrale deputata all’elaborazione delle emozioni. Questo ha permesso alla corteccia prefrontale, incaricata della gestione della razionalità, di tornare a guidare le risposte dei volontari, consentendo loro dunque di ridimensionare il vissuto. Nel caso della memoria più traumatica a volte però non funziona la terapia dei sogni, proprio perché i ricordi sono troppo forti e violenti e durante l’attività onirica si rivive l’intera esperienza.

FREUD E I SOGNI – L’effetto benefico e necessario del sonno è noto da tempo e in particolare l’esperienza onirica funziona come una sorta di terapia fondamentale per l’elaborazione dei ricordi e lo smaltimento dei traumi, grazie al suo valore di rappresentazione teatrale della realtà. L’aspetto interessante della ricerca consiste però nella differenza plateale tra i volontari sottoposti alla visione delle immagini dopo il riposo e coloro che hanno visto le istantanee alla mattina e alla sera, senza che tra le due visioni si frapponesse il sonno e i sogni. Come ha dichiarato il professore associato Matthew Walker l’intuizione potrebbe essere molto utile nella cura delle malattie mentali e dei disordini post-traumatici. «Nel sonno profondo i ricordi sono riattivati - commenta invece Els van der Helm (che ha guidato lo studio) - e vengono rivissuti in modo inedito, messi in prospettiva, integrati, ma la conditio sine qua non è l’espulsione delle sostanze chimiche delle quali è foriero lo stress, come la norepinefrina . Una bella dormita aiuta a vedere le cose in un’altra prospettiva: i ricordi brutti evaporano e si sta meglio. E’ esattamente ciò che è successo ai volontari di Berkeley. E’ come rivedere la realtà una seconda volta, da un punto di vista più razionale e meno emotivo.

Emanuela Di Pasqua
25 novembre 2011 | 11:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA

www.corriere.it/salute/11_novembre_25/sogni-ricordi-memoria-di-pasqua_666e7d84-174d-11e1-8448-ba9de42f6f...
badgirl.
00sabato 26 novembre 2011 13:34
Molto interessante..davvero

Ora passiamo all'interpretazione dei sogni?.....altra cosa che mi appassiona parecchio.....
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