Re:
faustweb91, 29/09/2012 02.34:
speriamo sia la volta buona per reperire quello che mi serve per il mio tanto amato e desiderato substrato: Franco ho trovato questo sul web mettendomi a cercare un po tutti i parchi e riserve e alberi che potevano esserci in sicilia e guarda un po vicino al mio paese (nemmeno un'oretta di macchina c'è la riserva naturale di niscemi (ag), sotto la voce flora vediamo scritto: la pianta simbolo della riserva, la quercia da sughero (Quercus suber), è tutt'ora abbastanza diffusa, con esemplari anche di notevoli dimensioni, e da vita, insieme a lecci (Quercus ilex) e roverelle (Quercus pubescens....
potrebbero andar bene per il mio scopo? grazie 1000 cosi smetterò di tormentarvi..
Ero a conoscenza della riserva ma visto quello che siete stati capaci di fare nella valle dei templi....
Delle tre querce , quella che marcisce per prima è la sughera ( mentre lo strato esterno suberificato è in pratica imputrescibile ) ,
viene poi la roverella e per ultimo il leccio ; la qualità del prodotto è nella identica sequenza ,
quindi se puoi scarta foglie e legno del leccio . La sughera , in particolare lascia seccare intere branchie
ed addentrandoti in un bosco ti sarà possibile notare a terra rami di questa essenza apparentemente integri ma
che alla minima torsione si sbricioleranno ; chiedendo il permesso raccogli un po' di questo materiale
( la corteccia potrai usarla in superficie per evitare eccessiva evaporazione , come rifugio per gli insetti e come abbellimento ).
Il legno di castagno è una scelta non presa in considerazione neppure dagli insetti che alleviamo
( in un BOSCO MISTO NON TROVERAI MAI UNA LARVA DI CETONINO , DI DINASTINO O DI LUCANIDE nei suoi paraggi
od intenta a nutrirsi dei suoi resti : non per nulla la sua paleria viene utilizzata anche senza alcun trattamento
per steccati et similia perché praticamente non attaccata da marciume od insetti ; le ceppaie di questa essenza rimangono
saldamente ancorate a terra anche dopo 30 anni dal taglio ) . Quella che i vivaisti chiamano terra di castagno ,
non ha nulla a che vedere con la terra ma si tratta semplicemente del durame del castagno cariato :
ti macchia le mani di un bel rosso mogano , ed in esso non troverai nulla ( credo di averne vagliato qualche metro cubo
prima della resa all'evidenza ) , nemmeno i lombrichi , per la sua acidità , non per niente utilizzato
per preparare substrati per azalee-rododendri ed altre acidofile.
Riguardo alle carrube secche ( dalle mie parti i vecchi le chiamano "sciuscelle" e raccontano che da bambini ne mangiavano ) ,
pur pensando che non dovrebbero esserci problemi , ti sconsiglio di utilizzarle e di ripiegare sulle molte
e collaudate altre essenze fin qui analizzate .
Franco
P.S. Mi piacerebbe conoscere la fonte dell'informazione circa l'utilizzo del legno di castagno
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