SUBSTRATO carrube e foglie di albicocco

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faustweb91
00venerdì 28 settembre 2012 12:13
per chalcosoma caucasus
Salve a tutti, vedo poco movimento nel forum ma spero di ricevere qualche consiglio interessante.
Mi è stata regalata una coppia adulta di chalcosoma caucasus di un mese di vita,cercherò di farli accoppiare, se dovessi riuscirci proverò a interrare le uova-larve facendo un esperimento:
visto che non riesco a procurarmi legno di quercus e foglie dello stesso o di faggio o pioppo poichè dove sto io non ce ne sono, proverò mi sa per la prima volta al mondo a macinare carrubbe secche e legno di carrubbo e albicocco e foglie secche di albicocco (macinando pure il legno delle canne che sono ai lati del fiume del mio paese come suggerito da LOBIVIA) creando un substrato per le future larve ( sperando che possa andar bene ).
Annoterò il tutto e se dovesse andar bene sarebbe una bella scoperta per chi come me non riuscisse a reperire legna di faggio o quercia o pioppo..
ugandensis!
00venerdì 28 settembre 2012 17:43
Può darsi che ti vada bene, così come può darsi che tu stia per fare una cazzata. Il Carrubo è parente della magnolia, che viene usata in acquariofila quindi non è da escludere a priori, però... fra il sapere e il non sapere ti suggerirei di farti un giro a cercare quercia. Vedrai che la trovi.
faustweb91
00venerdì 28 settembre 2012 18:15
Re:
ugandensis!, 28/09/2012 17.43:

Può darsi che ti vada bene, così come può darsi che tu stia per fare una cazzata. Il Carrubo è parente della magnolia, che viene usata in acquariofila quindi non è da escludere a priori, però... fra il sapere e il non sapere ti suggerirei di farti un giro a cercare quercia. Vedrai che la trovi.

sto nell'incertezza come hai detto tu, ma c'è un motivo, ovvero proprio quello di mancanza di alberi come querce,pioppi, faggi e latifogli del genere, credimi in sicilia è impossibile trovarne, la terra non è come quella del resto d'italia, comunque ripeto spero di sentire l'opinione di qualche esperto, e ripeto non ho modo di reperire legno di quercia faggio pioppo e via dicendo, c'è solo eucalipto ma a 2 ore dal mio paese, ho chiesto e alberi del genere i sicilia non ce ne sono... quindi provo con quello che ho, oggi ho raccolto tante foglie secche di albicocco dal mio giardino e delle carrubbe secche, ho messo il tutto in acqua e domani lascio al sole, poi procederò con triturarle e mischiarle al terriccio..



lobivia
00venerdì 28 settembre 2012 20:30
Il legno e le foglie delle comuni piante da frutto ( Malus sp , Pyrus sp e Prunus sp ) sono ottimi par preparare il pabulum ;
in mancanza anche di queste puoi ripiegare sulle palme ( soprattutto Chamaerops humilis e Phoenix canariensis ) :
lì dove dal tronco si dipartono le foglie , si formano delle "pozzette" in cui si depositano particelle vegetali
in decomposizione e particelle di terreno portate dal vento ; in questi ambienti relativamente umidi
si rinvengono comunemente larve di cetonidi; se invece la palma è morta ( vedi punteruolo rosso )
e nessuno ha provveduto a bruciarla , puoi tranquillamente utilizzarne la parte più interna e spugnosa ;
francamente non credo poi che il bosco a te più vicino disti centinaia di km ed una gita magari insieme ad amici
con la stessa passione , fatta una volta l'anno , potrebbe risolvere con poca spesa definitivamente il problema .

Franco

P.S. Non capisco come tu possa pensare di interrare le uova ; è la femmina che le depone sotto terra e tu
non devi far altro che lasciarle stare senza toccarle , o meglio , senza neppure cercarle : l'unica tua incombenza
sarà il solo controllo dell'umidità ; dopo un paio di mesi potrai svuotare il tuo contenitore e vedere se ci sono larve

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faustweb91
00venerdì 28 settembre 2012 22:38
Re:
lobivia, 28/09/2012 20.30:

Il legno e le foglie delle comuni piante da frutto ( Malus sp , Pyrus sp e Prunus sp ) sono ottimi par preparare il pabulum ;
in mancanza anche di queste puoi ripiegare sulle palme ( soprattutto Chamaerops humilis e Phoenix canariensis ) :
lì dove dal tronco si dipartono le foglie , si formano delle "pozzette" in cui si depositano particelle vegetali
in decomposizione e particelle di terreno portate dal vento ; in questi ambienti relativamente umidi
si rinvengono comunemente larve di cetonidi; se invece la palma è morta ( vedi punteruolo rosso )
e nessuno ha provveduto a bruciarla , puoi tranquillamente utilizzarne la parte più interna e spugnosa ;
francamente non credo poi che il bosco a te più vicino disti centinaia di km ed una gita magari insieme ad amici
con la stessa passione , fatta una volta l'anno , potrebbe risolvere con poca spesa definitivamente il problema .

Franco

P.S. Non capisco come tu possa pensare di interrare le uova ; è la femmina che le depone sotto terra e tu
non devi far altro che lasciarle stare senza toccarle , o meglio , senza neppure cercarle : l'unica tua incombenza
sarà il solo controllo dell'umidità ; dopo un paio di mesi potrai svuotare il tuo contenitore e vedere se ci sono larve

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:D aspettavo il suo intervento sinceramente sono felice di averlo ottenuto. Ma invece per quanto riguarda le carrubbe secche? Mi sa che mi sono espresso male dicendo di voler interrare le uova, so che il minimo stress o tocco potrebbe danneggiarle mortalmente, intendevo di spostare le larve una volta diventare l1 con un metodo citato proprio da lei ovvero come fanno le braccia meccaniche per prendere rifiuti o terra cioè allargando la mano il più possibile e richiuderla non a pugno..
volevo spostare le larve perchè ho sentito che i chalcosoma possono avere tendenze cannibali..



faustweb91
00sabato 29 settembre 2012 01:39
mi è stato riferito che il legno di castagno è il top per l'allevamento di questa specie? no perchè riuscirei a trovarlo..
faustweb91
00sabato 29 settembre 2012 02:34
speriamo sia la volta buona per reperire quello che mi serve per il mio tanto amato e desiderato substrato: Franco ho trovato questo sul web mettendomi a cercare un po tutti i parchi e riserve e alberi che potevano esserci in sicilia e guarda un po vicino al mio paese (nemmeno un'oretta di macchina c'è la riserva naturale di niscemi (ag), sotto la voce flora vediamo scritto: la pianta simbolo della riserva, la quercia da sughero (Quercus suber), è tutt'ora abbastanza diffusa, con esemplari anche di notevoli dimensioni, e da vita, insieme a lecci (Quercus ilex) e roverelle (Quercus pubescens....

potrebbero andar bene per il mio scopo? grazie 1000 cosi smetterò di tormentarvi..


lobivia
00sabato 29 settembre 2012 09:33
Re:
faustweb91, 29/09/2012 02.34:

speriamo sia la volta buona per reperire quello che mi serve per il mio tanto amato e desiderato substrato: Franco ho trovato questo sul web mettendomi a cercare un po tutti i parchi e riserve e alberi che potevano esserci in sicilia e guarda un po vicino al mio paese (nemmeno un'oretta di macchina c'è la riserva naturale di niscemi (ag), sotto la voce flora vediamo scritto: la pianta simbolo della riserva, la quercia da sughero (Quercus suber), è tutt'ora abbastanza diffusa, con esemplari anche di notevoli dimensioni, e da vita, insieme a lecci (Quercus ilex) e roverelle (Quercus pubescens....

potrebbero andar bene per il mio scopo? grazie 1000 cosi smetterò di tormentarvi..





Ero a conoscenza della riserva ma visto quello che siete stati capaci di fare nella valle dei templi....
Delle tre querce , quella che marcisce per prima è la sughera ( mentre lo strato esterno suberificato è in pratica imputrescibile ) ,
viene poi la roverella e per ultimo il leccio ; la qualità del prodotto è nella identica sequenza ,
quindi se puoi scarta foglie e legno del leccio . La sughera , in particolare lascia seccare intere branchie
ed addentrandoti in un bosco ti sarà possibile notare a terra rami di questa essenza apparentemente integri ma
che alla minima torsione si sbricioleranno ; chiedendo il permesso raccogli un po' di questo materiale
( la corteccia potrai usarla in superficie per evitare eccessiva evaporazione , come rifugio per gli insetti e come abbellimento ).
Il legno di castagno è una scelta non presa in considerazione neppure dagli insetti che alleviamo
( in un BOSCO MISTO NON TROVERAI MAI UNA LARVA DI CETONINO , DI DINASTINO O DI LUCANIDE nei suoi paraggi
od intenta a nutrirsi dei suoi resti : non per nulla la sua paleria viene utilizzata anche senza alcun trattamento
per steccati et similia perché praticamente non attaccata da marciume od insetti ; le ceppaie di questa essenza rimangono
saldamente ancorate a terra anche dopo 30 anni dal taglio ) . Quella che i vivaisti chiamano terra di castagno ,
non ha nulla a che vedere con la terra ma si tratta semplicemente del durame del castagno cariato :
ti macchia le mani di un bel rosso mogano , ed in esso non troverai nulla ( credo di averne vagliato qualche metro cubo
prima della resa all'evidenza ) , nemmeno i lombrichi , per la sua acidità , non per niente utilizzato
per preparare substrati per azalee-rododendri ed altre acidofile.
Riguardo alle carrube secche ( dalle mie parti i vecchi le chiamano "sciuscelle" e raccontano che da bambini ne mangiavano ) ,
pur pensando che non dovrebbero esserci problemi , ti sconsiglio di utilizzarle e di ripiegare sulle molte
e collaudate altre essenze fin qui analizzate .

Franco

P.S. Mi piacerebbe conoscere la fonte dell'informazione circa l'utilizzo del legno di castagno

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faustweb91
00sabato 29 settembre 2012 11:02
Re: Re:
lobivia, 29/09/2012 09.33:



Ero a conoscenza della riserva ma visto quello che siete stati capaci di fare nella valle dei templi....
Delle tre querce , quella che marcisce per prima è la sughera ( mentre lo strato esterno suberificato è in pratica imputrescibile ) ,
viene poi la roverella e per ultimo il leccio ; la qualità del prodotto è nella identica sequenza ,
quindi se puoi scarta foglie e legno del leccio . La sughera , in particolare lascia seccare intere branchie
ed addentrandoti in un bosco ti sarà possibile notare a terra rami di questa essenza apparentemente integri ma
che alla minima torsione si sbricioleranno ; chiedendo il permesso raccogli un po' di questo materiale
( la corteccia potrai usarla in superficie per evitare eccessiva evaporazione , come rifugio per gli insetti e come abbellimento ).
Il legno di castagno è una scelta non presa in considerazione neppure dagli insetti che alleviamo
( in un BOSCO MISTO NON TROVERAI MAI UNA LARVA DI CETONINO , DI DINASTINO O DI LUCANIDE nei suoi paraggi
od intenta a nutrirsi dei suoi resti : non per nulla la sua paleria viene utilizzata anche senza alcun trattamento
per steccati et similia perché praticamente non attaccata da marciume od insetti ; le ceppaie di questa essenza rimangono
saldamente ancorate a terra anche dopo 30 anni dal taglio ) . Quella che i vivaisti chiamano terra di castagno ,
non ha nulla a che vedere con la terra ma si tratta semplicemente del durame del castagno cariato :
ti macchia le mani di un bel rosso mogano , ed in esso non troverai nulla ( credo di averne vagliato qualche metro cubo
prima della resa all'evidenza ) , nemmeno i lombrichi , per la sua acidità , non per niente utilizzato
per preparare substrati per azalee-rododendri ed altre acidofile.
Riguardo alle carrube secche ( dalle mie parti i vecchi le chiamano "sciuscelle" e raccontano che da bambini ne mangiavano ) ,
pur pensando che non dovrebbero esserci problemi , ti sconsiglio di utilizzarle e di ripiegare sulle molte
e collaudate altre essenze fin qui analizzate .

Franco

P.S. Mi piacerebbe conoscere la fonte dell'informazione circa l'utilizzo del legno di castagno

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da quello che hai scritto dovrei buttarmi sulla quercia da sughero, e scartarne la corteccia.. per quanto riguarda il castagno l'informazione l'ho avuta su facebook in un gruppo chiamato ENTOMOLOGIA da un signore
Nicola Tosi che scrive: oltre al substrato che dovrebbe essere composto dal 60-70% di legno marcio e il resto foglie e terriccio, ogni tanto prova a mettergli una bella fetta di mela...
(su un piattino, per non portarla a contatto con il substrato)..

Nicola Tosi scusa cosa importante...legno non di conifere...il top è il castagno ma va bene anche quello di altre latifoglie...


lobivia
00sabato 29 settembre 2012 13:01
Re: Re: Re:
faustweb91, 29/09/2012 11.02:






Questo signore, Nicola Tosi , ammettendo che sia vero quello che dici , è chiaramente una persona per nulla preparata ( in questo settore ) ;
le informazioni scientifiche non puoi cercarle su Facebook , succursale e pubblico di uno dei tanti programmi delle De Filippi .

Franco

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faustweb91
00sabato 29 settembre 2012 13:56
Re: Re: Re: Re:
lobivia, 29/09/2012 13.01:



Questo signore, Nicola Tosi , ammettendo che sia vero quello che dici , è chiaramente una persona per nulla preparata ( in questo settore ) ;
le informazioni scientifiche non puoi cercarle su Facebook , succursale e pubblico di uno dei tanti programmi delle De Filippi .

Franco

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hai completamente ragione ma io cercavo informazioni e posto diverse discussioni dappertutto, i consigli non sono mai da buttare poi certamente bisogna attingere dagli esperti del settore, ma se non l'avessi chiesto a te non l'avrei mai saputo, quindi a mio parere io chiedo anche su facebook perchè non si smette mai di imparare. Di certo non sono uno che alla prima risposta che riceve non vuole sentire altri pareri, a volte si sente giustificato nel criticare.
Comunque è uno dei pochi in questo forum che aiuta chi ha dei dubbi. :)



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