Sai Tony, mentre traducevo l'intervista mi accorgevo di come in realtà questo tuo omonimo
, per quanto di mentalità chiusa e tutto quello che vogliamo, in fin dei conti non faceva poi un ragionamento così assurdo..voglio dire, anche io ho capito che, se ci mettiamo a guardarla dal suo punto di vista, quest'ultimo non è poi così del tutto fuori luogo
In un tempo, gli ho detto, di così grandi cambiamenti musicali – quando il New Wave è ormai al capolinea, obbligandoci a riesaminare tutti i nostri credo del rock – i Queen si stanno alienando da questa cultura. La cosa peggiore è che agli occhi di tutti stanno apparendo essi stessi come i colpevoli del loro peccato originale: quello cioè di credere nel proprio mito.
Un rock gig non può essere più un cerimoniale di idolatria di una Star da parte dei propri fan.
E questa intera illusione, ancora perpetrata dai Queen, sta per fortuna velocemente scomparendo.
Non c’è niente di più sovrabbondante, o insignificante, di una vecchia ballerina in posa che cerca di scaldare il pubblico, come fa Mercury , dicendo "Possiate tutti avere champagne per colazione!"
Queste sono parole , se vogliamo, quasi accettabili...
il tuo infatti è un ragionamento azzeccatissimo : era un periodo di grandi cambiamenti musicali ; se da un lato i Queen sono stati grandissimi nell'osare nuove forme artistiche e allontanarsi da un'etichetta esclusivamente rock,dall'altro forse i critici che vedevano questi cambiamenti in modo negativo,lamentando i bei tempi andati di un rock che stava per loro scomparendo, non lo facevano poi così a torto..
Secondo me sbagliavano semplicemente a considerare i Queen soltanto come una band pseudo-rockettara che voleva avere successo sulla scia dei grandi personaggi musicali precedenti: i Queen non sono mai stati soltanto "rock", e non hanno nemmeno, come la pensava gente come Stewart, cercato di prendere il meglio da ogni espressione musicale per farne un'accozzaglia teatrale e popolare, ma hanno sempre toccato i più svariati generi, sin dall'inizio, facendoli propri e rienventandosi con essi in modo straordinario.
Per quel che riguarda l'atteggiamento dei due "combattenti"
, beh, certo che è divertente leggere gli appellativi che si davano l'un l'altro..ad ogni modo, Tony Stewart aveva forse alcune (sue) buone ragioni per contestare lo show e la musica dei Queen, però poteva farlo senza tutti quei commenti sarcastici e a tratti offensivi sulla figura di Freddie (come hai giustamente osservato) che, sinceramente, non sono segno di una così grande professionalità critica e giornalistica..