LA PASQUA "MULTIUSO" DEI TESTIMONI DI GEOVA

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ilnonnosa
00sabato 28 marzo 2009 20:43

La Pasqua: festa pagana?

Contraddizioni geoviste.

Come loro abitudine i testimoni di Geova sovrabbondano in delicate manifestazioni di intolleranza e di offese gratuite.

Questa volta tocca alla celebrazione cristiana della Pasqua alla quale i buoni testimoni affibbiano l’etichetta di “festa pagana”, come si legge su “La Verità che conduce alla vita eterna”, p. 147, ed. 1990:

“La principale festa della cristianità, la Pasqua, non trova perciò nessun sostegno nella Bibbia. Essa è di origine pagana, e perciò dispiace a Dio”.

Ma questa sconclusionata enunciazione è totalmente campata in aria e sono proprio i testimoni di Geova a squalificarla (inavvertitamente) con elegante rimangiata di code dove smentisce che la Pasqua sia una festa pagana affermando:

“La Pasqua, festa della salvezza… Questa celebrazione cristiana è quindi legata alla Pasqua ebraica” (La Torre di Guardia, 15/2/1990, p. 11).

Per rimediare a questa incauta ammissione i beteliti statunitensi azzardano una nuova ed assai spericolata evoluzione, inventando antichi “riti pagani” inseriti dalla cristianità nelle celebrazioni pasquali. Vedi foto in Svegliatevi!, 8/4/1992 p. 7 e La Torre di Guardia, 1/4/1996 p. 5)

Molti testimoni di Geova provengono dalle varie chiese cristiane; ebbene provate a chiedere a qualcuno di loro quando mai, mentre ancora militava nella cristianità, ha festeggiato la Pasqua partecipando ad una specie di Baccanale; quando mai, cioè, ha festeggiato la Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo cantando a squarciagola e danzando freneticamente attorno ad un falò acceso in aperta campagna.
Riceverete, di certo, una risposta molto intelligente e veritiera, una piroetta su per giù, ma non ve la prendete e perdonatelo.

Altre usanze ritenute pagane dai testimoni di Geova: i simboli.

I manageriali membri del consiglio direttivo, pur di far dimenticare le loro favole e stranezze, si divertono a descrivere le varie usanze pasquali, ritenute dalla cristianità relative e di secondaria importanza, rispetto alla fede di Gesù risorto. Così aggrappandosi, come sempre, a libri ed autori profani, strumentalizzano: “Uova di Pasqua, lepri e conigli pasquali, funzioni all’alba, riti dell’acqua, la benedizione del nuovo fuoco, pasti a base di prosciutto, la Pasqua in America, falò pasquali, la Pasqua in Giappone” (Svegliatevi!, 22/3/1986 pp. 7, 8).

Il geovismo considera falsamente come essenziali alcuni elementi folkloristici in uso in alcuni paesi, mentre in realtà sono del tutto marginali. Non c’è dubbio che molti di questi simboli provengono dal paganesimo e sono ancora oggi presenti tra noi, ma non vi è dubbio che il loro significato è profondamente cambiato. Il vero cristiano non mette più in relazione le lepri, conigli o uova con i riti della fertilità, né considera la Pasqua un’occasione per darsi alla più sfrenata licenziosità. Domandate ai testimoni di Geova se, prima di cadere nella loro organizzazione, festeggiando la Pasqua, ricordavano la dea della fertilità Astarte. Il mistero pasquale è per eccellenza l’opera della nostra salvezza. Il vero cristiano nel periodo pasquale, a cominciare dalla Quaresima fino alla Pentecoste, ricorda con amore Cristo morto e risorto per la redenzione dell’umanità.

Come nel periodo di Natale molti testimoni di Geova mangiano, di nascosto, il panettone, così anche nel periodo pasquale molti testimoni di Geova mangiano, di nascosto dai loro supervisori, l’uovo di cioccolata, la colomba ed altri beni di Dio. A proposito dell’uovo, sapevate che un testimone di Geova può essere espulso dalla sua organizzazione se mangia l’uovo di pasqua?
La notizia è riportata da Gian Antonio Stella sul “Corriere della Sera” del 25/1/1990, p. 13.

“Chi ne mangia un pezzo, spiegò il sorvegliante di circoscrizione Ivan Raimondi ai testimoni di Geova catanesi, “è già sulla strada dell’apostasia”.A Massimo e Salvo, due giovani proclamatori la severità su questa faccenda sembrava un tantino esagerata: possibile che Dio fosse così implacabile? Il sorvegliante non aveva dubbi:”Ve lo mangereste un crocefisso di cioccolata?” Andò a finire in un processo. Un processo a porte chiuse, davanti a un “comitato giudiziario” della congregazione religiosa, che dopo aver accusato i due amici d’aver messo in dubbio l’infallibilità degli “anziani”, li buttò fuori col marchio di eretici…”

Conclusione.

La ragione vera di tali proibizioni da parte dei massimi dirigenti geovisti, è quella di staccare totalmente i loro seguaci da tutto ciò che richiama il loro passato cattolico o cristiano, ricordo che potrebbe provocare ripensamenti. In realtà, al Bibbia non contiene la proibizione delle feste, specie quella di Pasqua.

Solamente nell’indice analitico della Bibbia geovista la Pasqua viene menzionata ben 12 volte. Nella medesima Bibbia risulta che anche Gesù Cristo celebrò la Pasqua, come si legge in Matteo 26:17 e ss.; Marco 14:12 e ss; Luca 22:8 e ss.

Circa la Pasqua cristiana, la stessa Bibbia dei testimoni di Geova è assai esplicita. Nella 1° lettera ai Corinti 5:7 leggiamo: “… Cristo, la nostra pasqua, è stato sacrificato”.

Questo versetto biblico dimostra che la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo rappresentano, non più la Pasqua ebraica, ma la Pasqua cristiana di cui la Pasqua ebraica era la prefigurazione. E’ chiaro, quindi, che la celebrazione liturgica della Pasqua cristiana si basa sul sacrificio di Cristo, come evidenziato dal testo paolino, e non su antiche pratiche pagane.
S. Paolo era, forse, un pagano?

Ciao. Ilnonnosa.
Vecchia Marziana
00domenica 29 marzo 2009 06:26
Discendiamo tutti dai pagani, quindi sarebbe ora che i vertici Geovisti abbandonassero questa scusa e ne trovassero altre.
Ci sono varie strategie per tenere gli adepti staccati dal mondo, ne adottassero di più intelligenti, se ne sono capaci.

Gabriella
salvatore1957
00domenica 29 marzo 2009 10:32

Ilnonnosa dice:
“La Pasqua, festa della salvezza… Questa celebrazione cristiana è quindi legata alla Pasqua ebraica” (La Torre di Guardia, 15/2/1990, p. 11).





(La Torre di Guardia, 15/2/1990, p. 11)
...analizziamo bene alcuni aspetti della Pasqua. Gesù, essendo ebreo, osservò la Pasqua. L’ultima volta che lo fece istituì l’unica celebrazione sacra per i cristiani: il Pasto Serale del Signore, la commemorazione della sua morte. Questa celebrazione cristiana è quindi legata alla Pasqua ebraica.



Credo che la seconda espressione in grassetto si riferisca alla prima e non alla pasqua cristiana.

Abolire il Natale e la Pasqua che ricordano due meravigliosi eventi dela vita di nostro Signore è comunque esagerato alla luce di una debole scusa come quella della "paganità".

Lo scopo della WT è quella di tenere separati i propri soci dalle
proprie famiglie e dalle cerchie di amicizie; alienandoli dal mondo
per renderli succubi e totalmente dipendenti dalle gerarchie
teocratiche betelite.

Per venti anni solo raramente abbiamo incontrato i nostri parenti
dapprima offendendoli, poi suscitando la loro compassione poi
tramutatasi in indifferenza (limitatamente a questi periodi di festa).
Quante occasioni perdute!


Achille Lorenzi
00domenica 29 marzo 2009 19:54
salvatore1957 ha scritto:

Credo che la seconda espressione in grassetto si riferisca alla prima e non alla pasqua cristiana.


In effetti è così. La frase citata per intero parla del "Pasto serale" e non della "Pasqua" nel senso cristiano del termine:
*** w90 15/2 p. 11 par. 8 Dal “Sèder” alla salvezza ***

8 Per i cristiani può essere utile studiare tutte le feste che Dio comandò all’antico Israele, ma ora vale la pena che analizziamo bene alcuni aspetti della Pasqua. Gesù, essendo ebreo, osservò la Pasqua. L’ultima volta che lo fece istituì l’unica celebrazione sacra per i cristiani: il Pasto Serale del Signore, la commemorazione della sua morte. Questa celebrazione cristiana è quindi legata alla Pasqua ebraica.
Non c'è stato quindi nessun ripensamento da parte della WTS, contrariamente a quanto scrive ilnonnosa:

«Ma questa sconclusionata enunciazione è totalmente campata in aria e sono proprio i testimoni di Geova a squalificarla (inavvertitamente) con elegante rimangiata di code dove smentisce che la Pasqua sia una festa pagana affermando:
“La Pasqua, festa della salvezza … Questa celebrazione cristiana è quindi legata alla Pasqua ebraica” (La Torre di Guardia, 15/2/1990, p. 11). ».

La frase così come è scritta nella "Torre di Guardia", ad una lettura superficiale, potrebbe anche essere fraintesa, ma per chi ha una maggiore conoscenza di ciò che credono i TdG non ci sono comunque dubbi che nella rivista si sta parlando del "Pasto serale" e non della Pasqua cristiana.

In merito al fatto che i TdG non festeggiano la Pasqua cristiana, in questa pagina del sito ho esposto quali sono le loro motivazioni:

www.infotdgeova.it/dottrine/pasqua.php

Achille
Citocromo c
00lunedì 30 marzo 2009 14:38

Circa la Pasqua cristiana, la stessa Bibbia dei testimoni di Geova è assai esplicita. Nella 1° lettera ai Corinti 5:7 leggiamo: “… Cristo, la nostra pasqua, è stato sacrificato”.

Questo versetto biblico dimostra che la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo rappresentano, non più la Pasqua ebraica, ma la Pasqua cristiana di cui la Pasqua ebraica era la prefigurazione. E’ chiaro, quindi, che la celebrazione liturgica della Pasqua cristiana si basa sul sacrificio di Cristo, come evidenziato dal testo paolino, e non su antiche pratiche pagane.
S. Paolo era, forse, un pagano?



Bravo, ilnonnosa. Aggiungo che in 1Cor 5,7-8 Paolo dice: "Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità."
[SM=g1543902]
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