Il primo approccio

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Tridente.Bologna
00martedì 10 gennaio 2006 23:01
Il primo impatto per un nuovo aspirante giocatore è sempre un momento topico. Penso che prima o poi sia capitato a tutti i giocatori con più esperienza di trovarsi a tu per tu con una persona che vorrebbe intrapprendere il nostro hobby. Questa è la situazione che mi sono trovato ad affrontare la scorsa settimana con =Hawkeye=. =Hawkeye= pur essendo all'inizio ha subito posto domande molto precise e sagaci che mi hanno messo un po' in difficoltà. Ho provato ad affrontare un discorso generale, poi ho provato a spiegare perchè si giocano più regolamenti di altri, poi ho provato a farlo entrare più nella sostanza facendogli provare una partita a DBA, poi mi sono accorto che parlare di ZOC, PIP, turni e macchinamenti non era la via più corretta. Insomma credo di avergli fatto solo una gran confusione [SM=g27813] . Il problema è che il nostro hobby è così vasto che non si sa da dove iniziare [SM=g27819] . Ma voi come avreste affrontato l'argomento [SM=g27833]

Piccolo OT, =Hawkeye= spero mi darai una seconda possibilità [SM=g27822]
Saphur 3
00mercoledì 11 gennaio 2006 09:59
Hehehhehe beh aklmeno lui è stato aiutato :D
Io sono autodidatta ed imparo un po per volta dal forum e dai manuali che ho reperito solo in inglese (non so nemmeno se esistono in italiano). Lentamnte sto mettendo su un bell'esercito (Grazie a Dadi che in un post mi ha dato le linee guida per creare l'esercito) e poi attendo qualche convention per scocciare un po tutti voi :D
dadiepiombo
00mercoledì 11 gennaio 2006 10:14
è così per tutti, anche il mio primo approccio con wargame non è stato quello che pensavo, poi ho trovatola via [SM=g27827]: . Diciamo che ognuno entra da una diversa porta e chi fa entrare il neofita non ha idea di quale sia la porta giusta ( e pensa che possa essere la sua). Del resto per il neofita è ancora più difficile orientarsi e avere le idee chiare.

L'unica cosa che posso dire è che il neofita deve avere quel minimo di determinazione ed essere disposto a prendere qualche testata contro le porte sbagliate prima che si apra la porta giusta [SM=g27828]

Il "Virgilio" della situazione poi dovrà cercare di capire le esigenze del neofita senza costringerlo a sbattere la testa troppe volte contro la stessa porta [SM=g27824]

scherzi a parte, =Hawkeye= dicci di più su cosa ti piacerebbe trovare in questo hobby, quale periodo storico, qual'è la tua immagine di gioco ideale? Ti piace più la storia o il gioco?, quale periodo storico? Ti piacciono i soldatini grandi o piccoli?, le masse o i dettagli? Hai un passato modellistico?

Qui sul forum puoi trovare tanti uscieri (tu porta il casco [SM=g27832] ) [SM=g27828] [SM=g27828]
Tridente.Bologna
00venerdì 13 gennaio 2006 14:22
In realtà il mio problema era più generale e non necessariamente accentrato su =Hawkeye= . Anzi direi che lui è un caso un po' particolare [SM=g27829] , domande intelligienti, dubbi legittimi.... insomma il mio opposto [SM=g27826] [SM=g27828] . In generale le persone vedono qualcosa che le attira, tipo una partita fatta a casa di un amico, o in una sagra paesana o girando per strada vedono un negozio dove ci sono miniature entrano e si informano. Questo fa si che ci sia un punto di approccio da cui partire, ossia ciò che in quel momento vedono. Poi avviene il momento della spiegazione chiarimenti e prove.... [SM=g27815] . Ho notato un paio di errori comuni che io, come molte altre persone, commettiamo abitualmente. Il primo è la partita di gruppo. Anche se si ottiene un'attmosfera più goliardica (e anche questo è wargame [SM=g27811] ), di solito però i giocatori più esperti tendono a getire loro il gioco senza lasciare molto spazio ai neofiti e non permettono loro di apprendere veramente il gioco.
Il secondo errore è l'insistenza. A volte moderarsi un può, può essere più costruttivo che essere troppo entusiasti. Diciamo che una via di mezzo non guasta mai [SM=g27822].
Il terzo errore che può accadere è quello di cercare di convincere il neofita a seguire la propria strada, ossia di farlo giocare esclusivamente a giochi che noi amiamo ma che a lui probabilmente interessano poco se non addirittura per niente, senza permettergli di trovare la sua di strade. Il problema è che se io non amo un gioco è difficile anche che io lo possieda e quindi.....
juzay62
00venerdì 13 gennaio 2006 17:39
Re:

Scritto da: Tridente.Bologna 13/01/2006 14.22
......Ho notato un paio di errori comuni che io, come molte altre persone, commettiamo abitualmente. Il primo è la partita di gruppo. Anche se si ottiene un'attmosfera più goliardica (e anche questo è wargame [SM=g27811] ), di solito però i giocatori più esperti tendono a getire loro il gioco senza lasciare molto spazio ai neofiti e non permettono loro di apprendere veramente il gioco.
Il secondo errore è l'insistenza. A volte moderarsi un può, può essere più costruttivo che essere troppo entusiasti. Diciamo che una via di mezzo non guasta mai [SM=g27822].
Il terzo errore che può accadere è quello di cercare di convincere il neofita a seguire la propria strada, ossia di farlo giocare esclusivamente a giochi che noi amiamo ma che a lui probabilmente interessano poco se non addirittura per niente, senza permettergli di trovare la sua di strade. Il problema è che se io non amo un gioco è difficile anche che io lo possieda e quindi.....



Dunque vediamo un po andiamo per ordine [SM=g27828]

Secondo me l'approccio goliardico e indispensabile in fondo quello che noi facciamo e giocare [SM=g27811] Non riesco a immagginare un gruppo di amici che giocano un tavolo di qualsiasi cosa senza il giusto pizzico di goliardia che renda la cosa piu simpatica e divertente [SM=g27811]

Per la partita di gruppo chi si avvicina al Miles sa di avvicinarsi a un gruppo e quindi non credo possa immaginare un qualcosa diverso dal giocare in gruppo.

Per la problematica dei giocatori esperti e niubbi: se una persona e un "niubbo" completo e si avvicina a un club all'inizio si dovra adattare a giocare quello che il club propone. Poi, man mano che diventa sempre meno niubbo, comincera' a diventare sempre piu propositivo e magari anche un pochino esigente [SM=g27811]

Di norma al Miles cerchiamo di far giocare sempre coloro che ci vengono a trovare, anche se non conoscono il regolamento o il periodo. Anche per farli sentire il piu possibile a loro agio.
Per poter divertirsi a giocare in un gruppo una persona deve sentirsi prima benvenuto.
Ne sa qualcosa Appius......vero Stefano?

Per quel che riguarda l'insistenza sono d'accordo. Non bisogna obbligare nessuno, ma nemmeno bisogna snaturarsi per compiacere.
Secondo me l'entusiasmo si trasmette con l'entusiasmo (sempre e quando non sfoci in caciaroneria).

Per il terzo punto: il neofita quando smette di esserlo? quando prende la sua strada. Cioe' quando, ormai padrone di un certo periodo e magari di uno o due regolamenti di quel periodo comincia a essere partecipe attivo dell'attivita del club.
E ovvio che all'inizio giochera' i regolamenti e i periodi che vanno per la maggiore, ma in seguito prendera' la sua strada e potra proporre cose nuove e periodi magari poco sfruttati.
E se tu non ami troppo il regolamento che lui ti propone qualche volta, dovrai giocarlo lo stesso cosi come lui giochera' il tuo anche se non lo ama troppo. Questo e spirito di corpo.......o di club.

Naturalmente le mie considerazioni sono frutto dell'esperienza all'interno di un club. Ma in realta gia due persone di per se formano un club quindi......... [SM=g27811]

[Modificato da juzay62 13/01/2006 17.43]

)appius(
00sabato 14 gennaio 2006 19:38
Sostanzialmente sono d'accordo con Juan, anche se credo che sia molto diverso il caso del neofita che entra a far parte di un gruppo di veterani rispetto al caso di chi ha già una certa esperienza ed entra in contatto con un gruppo già esistente.
Nel primo caso, il neofita deve solo badare a imparare e a cogliere l'opportunità di inserirsi nel nuovo hobby con l'apporto di esperienza dei suoi nuovi compagni; una fortuna non da poco che io, ad esempio, non ho avuto nel wargame ma che ho avuto nel 54 mm e per la quale non ho mai smesso di rimgraziare i miei maestri dai quali, all'inizio, "assorbivo" tutto ciò che potevo.
Il secondo caso è un po' più delicato, perchè un buon gruppo dovrebbe saper "accogliere" il nuovo venuto nel vero senso del termine, essendo cioè disposto a rinunciare a qualcosa per far sentire a proprio agio il nuovo arrivato; egli. infatti, non essendo un neofita, ha le sue esperienze e i suoi gusti e non è detto debba passivamente accettare, solo perchè arrivato per ultimo, tutto quello che il gruppo fa senza poter interloquire.
E' una questione di reciproco rispetto: un nuovo giocatore non può entrare in un gruppo e pretendere di stravolgerne le tradizioni, ma un gruppo non può nemeno accettare un nuovo venuto solo a parole, infischiandosene in realtà delle sue pregresse esperienze e continuando solo sua sua strada.
Tra persone intelligenti, è sempre il confronto costruttivo a permettere la crescita, partendo dal presupposto che si instauri un rapporto di reciproca stima.
Se non ascoltiamo il nostro interlocutore significa o che non lo stimiamo (e questo può starci) o che siamo troppo chiusi nel nostro mondo (e questo, almeno nel wargame, non va bene).
Per questi motivi ho apprezzato Juan e gli altri non tanto e non solo per i piacevoli caffè del venerdì sera o per le due fugaci esperienze "mordi e fuggi" (comunque istruttive) di "Classical Hack" e di "Fire & Fury", ma soprattutto per essersi voluti cimentare in "Prima Acies!".
Un gruppo di giocatori esperti che però sono disposti ad ascoltare e provare le esperienze di un nuovo venuto: non è da tutti ed è una grossa prova, secondo me, di intelligenza, di rispetto e di signorilità.
Tridente.Bologna
00domenica 15 gennaio 2006 19:11
Per la goliardia sono pienamente d'accordo e anche per la partita di gruppo, l'unico limite sono i giocatori più esperti, che dovrebbero avere il buon senso di rinunciare sia alla vittoria, sia a fare il generale in capo a tutti i costi, per poter ottenere una vittoria maggiore, ossia insegnare e coinvolgere il "neofita" [SM=g27811] .
Appius invece ha evidenziato un tipo d'approccio a cui non avevo ancora pensato, ossia quello del giocatore esperto. In effetti nel wargame storico, per il numero di regolementi, periodi, scale di miniature ecc. spesso ci si trova nelle condizioni di avere molti giocatori che vogliono fare cose diverse. L'unico modo di far sopravvivere un gruppo che si trova in queste condizioni è l'uso dell'intelligenza, che in questo caso si tramuta in uno "scambio di cortesie". Una volta faremo ciò che piace a te e una volta faremo ciò che piace a me [SM=g27822] . Penso che questo sia il compromesso che permetta di ottenere il miglior, se non addirittura unico, risultato possibile. Non sarebbe male avere un collante comune, tipo periodo storico, regolamento o scala di miniature, ma di solito tale collante ha un effetto a doppio taglio. Gli elementi del gruppo già costituito gioverebbero di tale collante se tutti fossero d'accordo, ma potrebbe risultare simile ad un muro per un nuovo venuto che non apprezza l'elemento trainante già scelto [SM=g27819] . Più mi addentro nel wargame storico più mi rendo conto che i circoli vivono su compromessi molto fragili. Infatti un circolo di solito nasce attorno ad regolamento giocato tra poche persone. Poi piano piano cominciano ad aggregarsi altre persone che o amano ciò che già si fa o propongono qualcosa di nuovo. A secondo dell'atteggimaeto del circolo si possono ottenere due risultati. Il primo porta ad un ampliamento del "parco giochi", sacrificando però un po' del tempo che si dedicava prima al regolamento "padre". Il secondo risultato è quello di allontanare le persone che non vogliono sottomettersi, mantenendo però gli obbiettivi iniziale. Ogni atteggiamento reca con se aspetti positivi e negativi, non voglio essere io a giudicare le due situazioni perchè ritengo che sia una scelta troppo difficile e personale, però mi piacerebbe vederne anche una terza [SM=g27829]
dadiepiombo
00domenica 15 gennaio 2006 19:24
credo che in Italia non si possa parlare di veri e propri club ma di gruppi di amici che si trovano a giocare insieme.
Spesso quindi dipende tutto dal grado di amicizia e affiatamento dellepersone.
Mi è capitato di frequentare più club, in generale ci sono quelli di impronta "tribale" dominati cioè da un capobranco che tende a imporre ai "soci" la sua visione del gioco. Detta così pare ridicola ma ci sono personaggi con forte carisma (e a volte smodata ego) che riescono a tenere insieme un club che altrimenti scivolerebbe in una pigra anarchia.

Ci sono poi club "da camera" od "da salotto", fatti di persone che stanno bene insieme, appunto più gruppo di amici. Per quanto aperti a volte rischiano di escludere i neofiti che temono di non inserirsi abbastanza. Voglio dire il neofita/nuovo arrivo ha già il suo giro di amicizie e quindi sta cercando solo qualcosa (il gioco) da questo gruppo e non altro. Gruppi di questo tipo poi tendono a trovarsi a casa di Tizio o di Caio rendendo forse più difficile l'inserimento del neofita/nuovo arrivato (esempio ci si trova a seguito di telefonate e non per appuntamento fisso in una sede fissa, per cui se il nuovo non si fa vivo per un po' viene tagliato fuori).

Tra le due tipologie di gruppi comunque preferisco il secondo.
juzay62
00lunedì 16 gennaio 2006 12:03
Re:

Scritto da: Tridente.Bologna 15/01/2006 19.11
.....l'unico limite sono i giocatori più esperti, che dovrebbero avere il buon senso di rinunciare sia alla vittoria, sia a fare il generale in capo a tutti i costi, per poter ottenere una vittoria maggiore, ossia insegnare e coinvolgere il "neofita" [SM=g27811] .



Non sono d'accordo. [SM=g27828]
Se i giocatori "esperti" diventano un limite forse bisognerebbe rivedere la parola "esperti".

Che significa rinunciare alla vittoria? Se stai facendo una partita propedeutica non c'e vincitore e non c'e sconfitto.

Insegnare vuol dire fare una partita spiegando il regolamento e aiutando entrambe le parti con consigli, suggerimenti e altro. In una partita propedeutica non ci deve essere la competizione, altrimenti e una partita e basta.

Se il giocatore "esperto" e abbastanza "esperto" da capire questo bene........altrimenti e tutto fuorche esperto [SM=g27825]


Scritto da: Tridente.Bologna 15/01/2006 19.11
L'unico modo di far sopravvivere un gruppo che si trova in queste condizioni è l'uso dell'intelligenza, che in questo caso si tramuta in uno "scambio di cortesie". Una volta faremo ciò che piace a te e una volta faremo ciò che piace a me [SM=g27822] . Penso che questo sia il compromesso che permetta di ottenere il miglior, se non addirittura unico, risultato possibile.



Concordo [SM=g27811] .....mi pare di cmq di averlo scritto sopra


Scritto da: Tridente.Bologna 15/01/2006 19.11
Non sarebbe male avere un collante comune, tipo periodo storico, regolamento o scala di miniature, ma di solito tale collante ha un effetto a doppio taglio. Gli elementi del gruppo già costituito gioverebbero di tale collante se tutti fossero d'accordo, ma potrebbe risultare simile ad un muro per un nuovo venuto che non apprezza l'elemento trainante già scelto [SM=g27819] .



Se ti aggreghi ad un gruppo (che tu sia neofita o no) per farti accettare devi prima imparare ad accettare. Non puoi pretendere di entrare e imporre i tuoi regolamenti fin da subito. Deve essere una cosa graduale. Anche se non apprezzi l'elemento trainante lo devi giocare e se proprio non ti piace, dopo un po puoi proporre un "testo" alternativo.


Scritto da: Tridente.Bologna 15/01/2006 19.11
Più mi addentro nel wargame storico più mi rendo conto che i circoli vivono su compromessi molto fragili.



TUTTI i circoli vivono di compromessi molto fragili non solo quelli di wargame.
Questi contano sulla capacita' di adattamento delle persone, dello spirito di club, e della tolleranza.

Tutte cose che come immagini non e facile far conciliare


Scritto da: Tridente.Bologna 15/01/2006 19.11
Infatti un circolo di solito nasce attorno ad regolamento giocato tra poche persone. Poi piano piano cominciano ad aggregarsi altre persone che o amano ciò che già si fa o propongono qualcosa di nuovo. A secondo dell'atteggimaeto del circolo si possono ottenere due risultati. Il primo porta ad un ampliamento del "parco giochi", sacrificando però un po' del tempo che si dedicava prima al regolamento "padre". Il secondo risultato è quello di allontanare le persone che non vogliono sottomettersi, mantenendo però gli obbiettivi iniziale. Ogni atteggiamento reca con se aspetti positivi e negativi, non voglio essere io a giudicare le due situazioni perchè ritengo che sia una scelta troppo difficile e personale, però mi piacerebbe vederne anche una terza [SM=g27829]



Bisogna vedere a cosa punti: punti ad avere un club di sole due persone che conoscono a menadito un solo regolamento oppure a uno di xxx numero di persone che svariano da un periodo che va dall'uomo preistorico alle guerre stellari?

Per il primo caso non ci vuole molto....per il secondo devi avere la mente abbastanza aperta e trovare il giusto equilibrio nei tre punti da me indicati prima [SM=g27811]

Ovvio che questo e il mio modestissimo pensiero [SM=g27828]
Tridente.Bologna
00lunedì 16 gennaio 2006 13:43
Lo so Juzay62 che ho praticamente ripetuto ciò che hai scritto, forse evidenziando un po' quello che c'era tra le righe e rimarcando ciò che chiaramente avevi già detto, ma quello che è palese e ovvio per alcni non lo è sempre per tutti [SM=g27829] . Forse leggendolo e rileggendolo potrebbe aiutare molti (in alcuni casi anche al sottoscritto [SM=g27819] ).
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