Hanno ucciso l'Uomo Ragno: gli 883 festeggiano i suoi 20anni!

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angelico
00domenica 24 giugno 2012 00:56
ERA IL 1992 e, come accade ogni tanto nel mondo della canzone, tutta l'Italia si trovò, che gli piacesse o meno, a cantare Hanno ucciso l'Uomo Ragno degli 883. Oggi, venti anni dopo, Max Pezzali ha deciso di tornare sul "luogo del delitto" e di riprendere le canzoni di quell'album così determinante per la sua carriera di musicista e così "simbolico" di quel periodo della storia italiana, e rileggerle con gli occhi di oggi, tutte in chiave rap, producendo un disco che, al tempo stesso, è pieno di nostalgia e di sguardi verso il futuro.

Certo, oggi l'immagine dell'Uomo Ragno, l'idea che abbiamo di quel supereroe, forse non è più la stessa. "No, anzi - dice Pezzali - al contrario. L'Uomo Ragno è ancora più adatto a raccontare i nostri tempi, è un nerd con gli occhiali, che fa un lavoro precario, ma che dietro questa facciata lotta per il bene e ci consente di sognare un futuro migliore, la cosa di cui abbiamo più bisogno oggi. supereroi normali, gente che abbia la forza di affrontare in maniera straordinaria la normalità".

E con "straordinaria normalità" Pezzali all'epoca, affiancato da Mauro Repetto negli 883, provava a rimescolare le carte del pop italiano, dimenticando i cantautori e gettandosi a corpo morto in una musica sottilissima, elettronica, con testi scritti in italiano "corrente", e degli slogan diventati immediatamente materia del parlare collettivo. "E' vero, Hanno ucciso l'Uomo Ragno era diverso da tutto quello che c'era in circolazione in Italia, parlava della vita quotidiana dei ragazzi con un suono e delle parole che nessun'altro usava. Facevamo pop, ecco tutto. Ed è quello che ho continuato a fare nei venti anni successivi".

Oggi a raccontare la realtà giovanile con un linguaggio diretto e immediato ci sono i rapper, proprio quelli che Pezzali ha chiamato a rileggere i brani degli 883: "Sono rimasto sorpreso, all'inizio, dell'entusiasmo con il quale hanno aderito al progetto. Poi ho capito, come mi hanno detto in tanti, che gran parte di questa generazione è cresciuta con quel disco in testa, che le canzoni degli 883 sono state parte della loro colonna sonora quando erano più giovani e che per loro interpretarle era naturale".

Operazione nostalgia? Revival degli anni Novanta? In parte certamente sì, e lo rende smaccatamente chiaro il singolo che Pezzali interpreta con J-Ax, Siamo sempre noi, l'unico inedito dell'album. "Volevamo riprendere il mood dell'album originale e raccontare quel momento dal punto di vista di due che c'erano e hanno vissuto pienamente quel mondo, due persone che, nel bene e nel male, hanno contribuito a costruire un pezzo dell'immaginario collettivo giovanile di quel decennio. Ma ci tengo a dire che non credo ci sia nostalgia in Siamo sempre noi, non è roba da 'raduno degli alpini'. È piuttosto un pezzo che guarda senza timore verso il futuro, cantato con lo spirito di chi ha ancora voglia di divertirsi nella musica, guardando avanti e facendo sorridere chi ascolta".
(22 giugno 2012)

www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/06/22/news/max_pezzali_uomo_ragno-37207175/?ref...
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