Flavio Tosi, Lega Nord: Stiamo con chi ce la dà

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angelico
00sabato 12 maggio 2012 22:38
Flavio Tosi, Lega Nord, ad Affaritaliani.it: il nostro obiettivo è il federalismo. Stiamo con chi ce lo dà
Sabato, 12 maggio 2012 - 18:16:00
Di Tommaso Cinquemani

"Per le prossime elezioni vorrei una legge elettorale con le preferenze e che renda possibile creare maggioranze dopo il voto. Se non sei costretto ad allearti prima ti puoi confrontare con chiunque, perché federalismo fiscale e riduzione della spesa pubblica non sono argomenti né di Centrodestra, né di Centrosinistra". Flavio Tosi, neo confermato sindaco di Verona e braccio destro di Maroni, sceglie Affaritaliani.it per bocciare l'alleanza con il Pdl: "A parte i risultati raggiunti da Bobo si fa fatica a vedere qualcos'altro di positivo in ciò che ha fatto il Cavaliere". E sul simbolo del partito afferma: "Se Bossi non sarà più segretario allora è più probabile un simbolo diverso da quello attuale". Poi boccia Grillo: "Faccio fatica a vedere il suo programma politico, se andasse al governo non so dove andrebbe a parare". E sull'uscita dell'Italia dall'euro afferma: "Non credo che oggi potremmo sostenerla economicamente. Rischiamo di pagarla molto cara".

Affaritaliani.it ha lanciato un sondaggio tra i suoi lettori chiedendo quale leader della Lega avrebbero voluto vedere alla segreteria. Lei ha battuto tutti piazzandosi al primo posto. Verso quale direzione timonerebbe il Carroccio se fosse segretario?
"Io non sarò di certo il candidato, quindi non si pone il problema".

Certo, ma facendo una ipotesi, come vorrebbe che la Lega si evolvesse?
"Io, come presidente della Liga veneta e sindaco di Verona, e non certo come candidato, credo che la Lega debba diventare un movimento più moderno e legato al territorio. In un certo periodo siamo stati definiti come il 'sindacato del territorio'. Ecco, dovremmo tornare ad essere così. Come il Sudtirol Folks Partai o come la Csu bavarese".

Insomma, rimettere al centro il territorio…
"Esatto. Dobbiamo diventare un movimento che rappresenti in maniera piena un territorio per confrontarsi e 'contrattare' con il governo centrale forme di autonomia e gradi di federalismo. Questo non vuol dire danneggiare il resto del Paese. In fondo la responsabilizzazione della spesa pubblica aiuterebbe tutti. Ma per contrattare con il governo centrale dobbiamo tornare ad essere la prima forza del Nord".

Se dovesse fare un bilancio della passata alleanza con il Pdl, sarebbe positivo o negativo?
"E' stato positivo per la parte che riguarda Maroni, e non lo dico perché lui è il mio punto di riferimento. Maroni è stato un ottimo ministro nel Welfare nel penultimo governo Berlusconi. Ha portato a casa una difficilissima riforma senza contrapposizioni e tensioni sociali".

E nello scorso governo?
"E' stato forse il miglior ministro dell'Interno di tutti i tempi: avevamo portato a casa la devolution, un discreto traguardo, anche se poi è stata affossata dal referendum. In questi ultimi tre anni e mezzo, a parte i risultati tangibili raggiunti da Maroni, si fa fatica a vedere qualcos'altro di positivo in tutto quello che ha fatto Berlusconi".

Proprio nulla?
"Non si è fatto niente a livello di riduzione dei costi, di sburocratizzazione e di efficientamento della Pubblica Amministrazione. La valutazione complessiva non può essere positiva. Gli elettori ci chiedono che cosa abbiamo portato a casa a Roma in tre anni e mezzo…".



Insomma, è d'accordo con quanto aveva detto Monti alcuni giorni fa. E cioè che i costi sociali che gli italiani pagano oggi sono dovuti alle mancate riforme fatte dal governo Berlusconi.
"Beh, da tutti i governi. Sono decenni che l'Italia ha bisogno delle riforme. Berlusconi è solo l'ultimo, Prodi prima, ma anche Andreotti e Craxi".

Addirittura?
"Certo, l'esplosione dell'indebitamento italiano va dall'80 al 95. Lì è stato fatto lo sfacelo dei conti pubblici".

Fra poco più di un anno, se non prima, ci saranno le elezioni politiche. La Lega dovrebbe guardare a sinistra o a destra?
"Innanzi tutto voglio dire che spero in una modifica della legge elettorale. Se queste non fossero state le Comunali sarebbe stato un disastro".

Il 'Porcellum'è una legge fatta da voi però, da Calderoli…
"Lo so, purtroppo. Con questa legge per le Politiche si crollerebbe ancor di più".

Quale legge vorrebbe?
"Una legge che dia libertà ai cittadini di decidere chi eleggere. Con collegi uninominali o con le preferenze, ancora meglio. E poi la possibilità di non allearsi prima del voto".

Un ritorno alla Prima Repubblica?
"Vorrei una legge dove la maggioranza la fai dopo le elezioni. Se non sei costretto ad allearti prima, non sei neppure più obbligato, come successo con Berlusconi, ad avere questo patto di lealtà assoluta che ti porta quasi a morire assieme. Nel caso in cui si facesse una maggioranza dopo il voto la Lega potrebbe discutere sulle cose da fare con chiunque, indipendentemente dal concetto di Centrodestra o Centrosinistra. A tal proposito puoi parlare con chiunque di federalismo fiscale e riduzione della spesa pubblica".

In questi giorni si fa tanto parlare del simbolo della Lega. Alcuni vorrebbero che il nome di Bossi venisse tolto, lei sarebbe d'accordo?
"La Lega ha sempre usato varie tipologie di simbolo, con scritto Bossi, Padania o anche nulla. Sarà il consiglio federale a stabilire il simbolo dopo il Congresso federale di giugno. Se Bossi non sarà più Segretario federale allora diventa più probabile un simbolo diverso da quello attuale".

Insomma, tutto si nasconde dietro a questo 'probabile'…
"Beh, io ho sempre detto che riterrei poco opportuna la ricandidatura di Bossi a segretario".

Queste Amministrative hanno visto l'exploit del Movimento 5 Stelle. Alcuni l'hanno paragonato alla Lega degli esordi. Quel è il suo giudizio su Grillo?
"Una parte dell'elettorato ha votato Grillo e l'altra Lega. Perché sempre di voto anti-sistema si tratta. Di sicuro una parte del suo elettorato era leghista. I candidati sono brave persone, oneste e idealiste, che però hanno scarsa esperienza amministrative e se avessero responsabilità di governo non so dove andrebbero a parare. Attribuisco a questo il divieto fatto da Grillo ai suoi di andare in televisione".

In che senso?
"In tv rischierebbero di apparire deboli dal punto di vista del programma. La Lega ha sempre avuto un'idea ben precisa di quello che voleva fare, che tipo di Paese voleva".

E Grillo no?
"Faccio fatica a vedere un suo programma politico preciso".

La Grecia potrebbe uscire dall'euro se non riuscirà a formare un governo che accetti le direttive della Troika. L'Italia è in una situazione certamente migliore, ma non se la passa poi così bene. Lei come vedrebbe l'uscita del nostro Paese dalla moneta unica?
"Il problema è fare in maniera molto pragmatica un'analisi costi-benefici. Se uno avesse potuto non entrare nell'euro sarebbe stato meglio. Avremmo potuto svalutare la lira e fare tante altre cose. Ci siamo entrati con costi altissimi e temo che uscirne ci costerebbe altrettanto. Non so se oggi potremmo sostenere economicamente l'uscita dalla moneta unica. Dovremmo ricontrattare il concambio, chiudere tutte le partite con gli altri partner europei e rischieremmo di pagarla molto cara".


affaritaliani.libero.it/politica/flavio-tosi-lega-nord-ad-affaritaliani120...
Dayna87
00martedì 15 maggio 2012 10:12
Stiamo con chi ce la dà

ahahah non ho resistito [SM=g7350]
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