Firenze, un bambino intossicato da un formaggio contaminato

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angelico
00martedì 15 marzo 2016 14:43
Firenze, un bambino intossicato da un formaggio contaminato
Il piccolo, 14 mesi, è ricoverato al Meyer. La Asl sta cercando tutti i prodotti della ditta SC Bradet s.r.l. in vendita a Firenze. "Ci può essere Escherichia Coli"

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15 marzo 2016



Firenze, un bambino intossicato da un formaggio contaminato
L'ospedale Meyer di Firenze
Un bambino romeno di 14 mesi è ricoverato al Meyer di Firenze con una intossicazione alimentare. Soffre di una sindrome emolitico-uremica provocata dal batterio Escherichia coli, e il contagio potrebbe essere avvenuto attraverso un formaggio romeno. La Asl spiega che "è stata immediatamente avviata dall'unità funzionale Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell'area fiorentina un'indagine epidemiologica che ha portato a sospettare che la causa della malattia possa essere collegata al consumo di formaggio a pasta molle di origine romena. Si invita chiunque sia in possesso di prodotti a base di latte della ditta SC Bradet s.r. l. a non consumarli e riconsegnarli al più presto all'esercizio dove sono stati acquistati". Il formaggio sarebbe una ricotta venduta in alcuni market romeni e non solo. Gli accertamenti degli ispettori Asl hanno chiarito che il bambino aveva consumato formaggi della ditta SC Bradet s.r. l., che il 9 marzo 2016 aveva già iniziato a ritirare in via precauzionale i propri prodotti a base di latte (formaggi) a causa proprio della presenza del batterio in alcuni campioni. Gli stessi prodotti hanno provocato 14 casi di intossicazione in Romania dal 24 gennaio ad oggi.

Il bambino ricoverato al Meyer si trova in reparto, è in condizioni serie ma non gravi. La sindrome emolitico-uremica provocata da Escherichia coli colpisce in maniera seria i bambini mentre ha una sintomatologia più lieve e prevalentemente intestinale sugli adulti. I servizi di sicurezza alimentare stanno accertando l'effettiva presenza del prodotto segnalato in commercio.

E Coldiretti spiega che nel 2015 sono raddoppiati gli arrivi in Italia di formaggio dalla Romania, giunti a quota 1,6 milioni di chilogrammi di prodotto, il massimo storico per le importazioni di prodotti caseari dal paese dell'Est Europa. La Coldiretti chiede «che venga reso immediatamente obbligatoria l'indicazione

di origine in etichetta di tutti i formaggi, ma anche l'indicazione delle loro caratteristiche specifiche a partire dai sottoprodotti. Non è un caso che l'89% dei consumatori ritiene che la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole per i prodotti lattiero caseari, secondo la consultazione pubblica on line sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche Agricole che ha coinvolto 26.547 partecipanti».

firenze.repubblica.it/cronaca/2016/03/15/news/formaggio_romeno_un_intossicato-13...
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