Alcol e insetti

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chitin
00venerdì 2 novembre 2012 13:49
Comincio a diventare un infestante molesto... [SM=g27990]

Mi piacerebbe sapere qualcosa in più sull'informazione data da un utente del forum a proposito dell'interazione tra alcol (etanolo) e insetti. È vero che si paralizzano? Perché? Per quanto?


Ecco le ipotesi partorite dai cervellazzi mio e del papo.

Papà(agronomo, classe '54): gli insetti avvertirebbero l'assenza di ossigeno o la presenza di qualcosa di non respirabile, chiuderebbero gli stigmi ed entrerebbero in uno stato di quiescenza. [SM=g11015]

Io('gnurant e basta): in pratica, l'alcol, entrando in contatto con un tessuto idratato(?) sull'insetto ed evaporando repentinamente, causerebbe una brusca variazione(diminuzione) di energia interna dell'esserino, bloccandolo (tipo raggelandolo). [SM=x951797]


Scusate le castronerie!
EffeCi61
00venerdì 2 novembre 2012 19:50
Ordunque... di solito l'alcool in questo forum viene proposto come uno dei possibili "contact killer" per gli stadi mobili delle cimici dei letti. Nello specifico l'effetto killer è dovuto tanto alla rapidissima disidratazione (l'alcool a 95° assorbe acqua come una spugna) quanto all'intossicazione attraverso l'apparato respiratorio.
E, in effetti, dopo un secondo o due... tac!

Recentemente qualcuno ha detto di aver utilizzato batuffoli di cotone imbevuti di alcool per "presidiare" scarichi dei troppo pieni e dei sanitari, ma si trattava ovviamente di una strategia "do it yourself" di fantasiosa improvvisazione.

Considerando che gli insetti "vedono" il mondo soprattutto attraverso i propri chemiocettori, non dubito che l'alcool possa comunque avere un notevole effetto repellente, considerata la sua volatilità.
Per gli umani, al contrario, è spesso attrattivo... [SM=x1835168]

Non ricordo altre citazioni o affermazioni recenti che riguardassero l'alcool... tu avevi in mente qualcos'altro?

Saluti al tuo papà da un agrario non agronomato classe '61 [SM=g27987]
chitin
00sabato 3 novembre 2012 00:04
Ricambia:)


Non ricordo altre citazioni o affermazioni recenti che riguardassero l'alcool... tu avevi in mente qualcos'altro?



No, esattamente questo! Il riferimento era a questo topic(alcool in uno spruzzino contro cimex)!
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10339570...

Quindi, se non ho capito male, muoiono proprio, non si paralizzano. È muoiono per disidratazione ed asfissia, niente a che vedere col sistema nervoso?

Grazie mille per le risposte! [SM=g27986]
chitin
00lunedì 5 novembre 2012 01:33
Lo Chanteclair funziona allo stesso modo disidratandoli? Dovrò venir a capo della reazione innescata prima o poi [SM=x951797]
EffeCi61
00lunedì 5 novembre 2012 23:29

Lo Chanteclair funziona allo stesso modo disidratandoli?



Credo che la frazione tensioattiva blocchi le aperture degli spiracoli, e che quella sgrassante distrugga lo strato protettivo della cuticola.

Gli americani invece, a livello di contact killer, oltre al "rubbing alcohol" (alcool isopropilico, da loro lo vendono al supermarket), usano molto questo, che è un detergente per pavimenti...
alex59.59
00lunedì 12 agosto 2013 00:21
Questo ormai vecchio articolo, potrebbe darvi una spiegazione logica sull'effetto dell'alcool. Evaporando molto velocemente, la superfice si raffredda; quindi se è vero ciò che hanno scoperto i due ricercatori, l'insetto dovrebbe bloccarsi per "congelamento" interno.

Cito l'articolo testualmente (fonte: scientific american)

Ricercatori israeliani hanno scoperto per la prima volta pompe di calore naturali in creature viventi. David Bergman e colleghi dell'Università di Tel Aviv hanno usato immagini all'infrarosso per mostrare che le vespe possono talvolta mantenersi molto più fredde della temperatura che le circonda. Si tratta anche della prima volta che si è osservato l'effetto termoelettrico svolgere un ruolo nella fisiologia di un animale. Alcune vespe e calabroni vivono in regioni del globo dove le temperature locali possono raggiungere valori molto alti. Le vespe sociali vivono nei nidi ed escono regolarmente per procurarsi il cibo. Durante queste attività, la vespa produce calore che ha origine nei suoi muscoli di volo e si diffonde poi nel resto del corpo. Questo dovrebbe rendere la vespa ancora più calda, ma nel corso di esperimenti con calabroni orientali Bergman e colleghi hanno scoperto che la temperatura corporea interna degli insetti può risultare molto inferiore a quella ambientale. In un articolo pubblicato sulla rivista “Physical Review Letters”, i ricercatori ipotizzano che la vespa sia dotata di una sorta di pompa di calore, che viene alimentata dall'energia generata da reazioni elettrochimiche nel suo corpo. Inoltre, energia addizionale sarebbe generata dall'effetto fotovoltaico nel corpo del calabrone: vale a dire che quando il corpo è esposto alla luce del sole, viene prodotta una corrente elettrica. “Questo potrebbe spiegare - afferma Bergman - come mai i calabroni restano attivi anche nelle giornate estive più calde”. Gli scienziati hanno analizzato l'insetto con tecniche di micrografia a scansione elettronica, osservando così una microstruttura molto simile a quella di una pompa di calore termoelettrica, ma su una differente scala di lunghezza. Ishay, J. S., Pertsis, V., Rave, E., Goren, A. & Bergman, D. J. Natural thermoelectric heat pump in social wasps. Physical Review Letters, 90, 218102, (2003).
chitin
00lunedì 12 agosto 2013 11:58
Re:
alex59.59, 12/08/2013 00:21:

Questo ormai vecchio articolo, potrebbe darvi una spiegazione logica sull'effetto dell'alcool. Evaporando molto velocemente, la superfice si raffredda; quindi se è vero ciò che hanno scoperto i due ricercatori, l'insetto dovrebbe bloccarsi per "congelamento" interno.

Cito l'articolo testualmente (fonte: scientific american)

Ricercatori israeliani hanno scoperto per la prima volta pompe di calore naturali in creature viventi. David Bergman e colleghi dell'Università di Tel Aviv hanno usato immagini all'infrarosso per mostrare che le vespe possono talvolta mantenersi molto più fredde della temperatura che le circonda. Si tratta anche della prima volta che si è osservato l'effetto termoelettrico svolgere un ruolo nella fisiologia di un animale. Alcune vespe e calabroni vivono in regioni del globo dove le temperature locali possono raggiungere valori molto alti. Le vespe sociali vivono nei nidi ed escono regolarmente per procurarsi il cibo. Durante queste attività, la vespa produce calore che ha origine nei suoi muscoli di volo e si diffonde poi nel resto del corpo. Questo dovrebbe rendere la vespa ancora più calda, ma nel corso di esperimenti con calabroni orientali Bergman e colleghi hanno scoperto che la temperatura corporea interna degli insetti può risultare molto inferiore a quella ambientale. In un articolo pubblicato sulla rivista “Physical Review Letters”, i ricercatori ipotizzano che la vespa sia dotata di una sorta di pompa di calore, che viene alimentata dall'energia generata da reazioni elettrochimiche nel suo corpo. Inoltre, energia addizionale sarebbe generata dall'effetto fotovoltaico nel corpo del calabrone: vale a dire che quando il corpo è esposto alla luce del sole, viene prodotta una corrente elettrica. “Questo potrebbe spiegare - afferma Bergman - come mai i calabroni restano attivi anche nelle giornate estive più calde”. Gli scienziati hanno analizzato l'insetto con tecniche di micrografia a scansione elettronica, osservando così una microstruttura molto simile a quella di una pompa di calore termoelettrica, ma su una differente scala di lunghezza. Ishay, J. S., Pertsis, V., Rave, E., Goren, A. & Bergman, D. J. Natural thermoelectric heat pump in social wasps. Physical Review Letters, 90, 218102, (2003).




Quindi ci avevo preso con la diminuzione di energia interna(brusca variazione negativa di deltaE)?

Comunque anche la spiegazione del boss dovuta alla proprietà igroscopica dell'alcol era abbastanza esplicativa.
alex59.59
00martedì 13 agosto 2013 01:15
Eri vicina, leggiti però, il principio di funzionamento delle pompe di calore termoelettriche cosidette ad effetto Peltier.
OdioLeBlatte
00martedì 13 agosto 2013 07:01
Io pensavo più fosse legato ad un effetto disidradante. Se sulla pelle umana comunque produce una certa " secchezza" , ed il nostro epidermide è sí bello spesso, sulle cimici, la cui " corazza" non sembra essere ne dura ne estremamente resistente ( dico sembra perchè non ne ho mai vista una dal vivo), a differenza dei pesticidi a base acquosa che gli scivolano addosso, l' alcol riuscisse in un certo qualmodo a " penetrare".
chitin
00martedì 13 agosto 2013 09:33
Re:
alex59.59, 13/08/2013 01:15:

Eri vicina, leggiti però, il principio di funzionamento delle pompe di calore termoelettriche cosidette ad effetto Peltier.



Viene meno la sorgente termica e il calore sottratto alla cella congela le poverine?
alex59.59
00giovedì 15 agosto 2013 23:56

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Viene meno la sorgente termica e il calore sottratto alla cella congela le poverine?
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In pratica sì, perchè l'energia prodotta dall'insetto stesso non riesce a compensare. Nella maggior parte dei casi, si riprendono dopo un po'.
Non muoiono insomma.

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Io pensavo più fosse legato ad un effetto disidradante. Se sulla pelle umana comunque produce una certa " secchezza" , ed il nostro epidermide è sí bello spesso, sulle cimici, la cui " corazza" non sembra essere ne dura ne estremamente resistente ( dico sembra perchè non ne ho mai vista una dal vivo), a differenza dei pesticidi a base acquosa che gli scivolano addosso, l' alcol riuscisse in un certo qualmodo a " penetrare".
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L'effetto disidratante lo provoca il gel a base di silicato di sodio.
EffeCi61
00venerdì 16 agosto 2013 02:38

L'effetto disidratante lo provoca il gel a base di silicato di sodio.



Prego?
Quale gel a base di silicato di sodio?
alex59.59
00venerdì 16 agosto 2013 15:36

Ad esempio nel SOLFATAC GEL (BAYER), ma anche per altri ne è il coformulante, nella scheda tecnica non nè trovi l'indicazione ma semplicemente "coformulante", nel SDS (che però devi richiedere a parte, sì). Comunque ti do indicazione della modalità di preparazione del gel di silice.
È costituito da acido silicico (H4SiO4) amorfo altamente poroso ottenuto, sotto forma di particelle dure e leggermente opache, trattando il vetro solubile, silicato di sodio (Na2SiO3), con acido solforico(H2SO4). Il gel ha una struttura amorfa simile a quella del vetro. Il suo pH è attorno a 5 ma può variare in conseguenza della
dimensione dei pori. Non essendoci particolari precauzioni per la sua manipolazione (frasi R=36/37/38), l'ettichettatura viene riassorbita dal principio attivo.
chitin
00venerdì 16 agosto 2013 15:59
Re:
alex59.59, 16/08/2013 15:36:


Ad esempio nel SOLFATAC GEL (BAYER), ma anche per altri ne è il coformulante, nella scheda tecnica non nè trovi l'indicazione ma semplicemente "coformulante", nel SDS (che però devi richiedere a parte, sì). Comunque ti do indicazione della modalità di preparazione del gel di silice.
È costituito da acido silicico (H4SiO4) amorfo altamente poroso ottenuto, sotto forma di particelle dure e leggermente opache, trattando il vetro solubile, silicato di sodio (Na2SiO3), con acido solforico(H2SO4). Il gel ha una struttura amorfa simile a quella del vetro. Il suo pH è attorno a 5 ma può variare in conseguenza della
dimensione dei pori. Non essendoci particolari precauzioni per la sua manipolazione (frasi R=36/37/38), l'ettichettatura viene riassorbita dal principio attivo.




Solfac. È questa? www.disinfestazionitorino.com/images/prodotti/pdf/SOLFACGELschedadisicur...

Sicuro che sia questo tipo di gel? Ci sono tanti modi per preparare un idrogel, anche meno costosi (fonte:tecniche galeniche)
alex59.59
00sabato 17 agosto 2013 23:34
Ho sbagliato prodotto, il prodotto corretto è il SILIKIL S, d'accordo è roba vecchia non più in commercio. Comunque vi allego la scheda completa:
im3.freeforumzone.it/up/35/98/1093278576.pdf

poi ce ne sono altri, sempre roba vecchia, che appena trovo le schede ve li posto.


Però il glicerolo (volgarmente glicerina) è un alcol, e da solo è molto avido di acqua. Chissà che funzioni anche senza il principio attivo vero è proprio cioè come faceva il vecchio silicato. Che mi dici?
chitin
00sabato 17 agosto 2013 23:54
Re:
alex59.59, 17/08/2013 23:34:

Ho sbagliato prodotto, il prodotto corretto è il SILIKIL S, d'accordo è roba vecchia non più in commercio. Comunque vi allego la scheda completa:
im3.freeforumzone.it/up/35/98/1093278576.pdf

poi ce ne sono altri, sempre roba vecchia, che appena trovo le schede ve li posto.


Però il glicerolo (volgarmente glicerina) è un alcol, e da solo è molto avido di acqua. Chissà che funzioni anche senza il principio attivo vero è proprio cioè come faceva il vecchio silicato. Che mi dici?




Secondo me il glicerolo è gelificato con amidi, idrossietilcellulosa o simili (potrebbero essere anche silicati di Al ma non credo) [SM=x951797] e poi fa da conservante (l'esca alimentare dura 6 mesi)

chitin
00domenica 18 agosto 2013 12:09
Re:
alex59.59, 17/08/2013 23:34:

Ho sbagliato prodotto, il prodotto corretto è il SILIKIL S, d'accordo è roba vecchia non più in commercio. Comunque vi allego la scheda completa:
im3.freeforumzone.it/up/35/98/1093278576.pdf

poi ce ne sono altri, sempre roba vecchia, che appena trovo le schede ve li posto.


Però il glicerolo (volgarmente glicerina) è un alcol, e da solo è molto avido di acqua. Chissà che funzioni anche senza il principio attivo vero è proprio cioè come faceva il vecchio silicato. Che mi dici?




Ti avevo risposto ieri, ma mi diceva che non eri più in linea.
Comunque, la sds che hai postato recita: "formulation: dust/powder" quindi è la polverina che agisce per contatto. Agisce per disidratazione perché rovina la cuticola, che così lascia evaporare quantità eccessive di acqua. Il gel che noi consigliamo invece viene ingerito e agisce dall'interno legandosi irreversibilmente ai recettori nicotinici dell'acetilcolina, la sovrastimolazione causa il blocco del recettore, paralisi, morte.

OdioLeBlatte
00lunedì 19 agosto 2013 06:12
In effetti Chitin, era a questo che pensavo io... quali polveri e polveri... [SM=g27988]
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