Riscaldamento e umidità per le Messor
D'accordo con Memo che si possa tentare lo spostamento; solo che è sempre un po' traumatico, e io, con una colonia agli inizi preferirei non rischiare...
Vi racconto quello che ho potuto sperimentare direttamente, non certo per contraddire o altro, semplicemente sono le informazioni che ho raccolto negli anni di allevamento e parlando anche con altri, e le metto a disposizione. Credo che l'utilità del forum sia proprio in questo scambio di esperienze diverse; poi le nostre formiche sono così elastiche e intraprendenti che sono capaci di sbalordirci adattandosi a tutte le condizioni!
Per la temperatura: il fatto che siano specie nostrane non vuol dire che la temperatura, sotto la superficie del terreno aperto, esposta al sole, non raggiunga e superi i 30 gradi. Infatti anche io agli inizi non tenevo molto conto di questo, perché avevo più paura che l'ambiente si seccasse, che il contrario.
Poste in nido di gesso, al secondo anno di vita della colonia, avevo effettivamente difficoltà a gestire l'umido, spesso eccedendo per paura che l'ambiente seccasse troppo, ma eccedendo all'incontrario. Uno dei motivi per cui il gesso si rivela non sempre adatto, eppure la colonia prosperò ugualmente.
In natura però le colonie più grosse di Messor le ho avvistate proprio in condizioni davvero desertiche, e se è vero che bottinano alla sera e la mattina, limitando il traffico nelle ore più calde, per la covata le temperature ottimali di sviluppo sono sicuramente sui 30 gradi.
Ovviamente ce la fanno anche con meno! Le mie prime Messor le ho osservate nel bergamasco e a Milano nei parchi, dove umidità e temperature non erano certo quelle della riviera sarda! Anche in questi ambienti però sceglievano sempre spazi aperti esposti al sole.
Questo è quello che ho potuto osservare invece nelle colonie artificiali che allevo, dove la covata viene sempre spostata nel punto più caldo possibile. In presenza di una temperatura elevata costante, la regina di una colonia a uno stato avanzato accelera la produzione di uova! Fanno eccezione le formiche di montagna (tipo Myrmica ruginodis) che superata una certa temperatura scelgono luoghi più freschi.
Parlando con un mirmecologo, mi ha detto di considerare che le formiche italiane sono essenzialmente termofile per quel che riguarda la covata, e che comunque le operaie, anche quelle di Messor, BEVONO, anche se non ce ne accorgiamo sempre. Il fatto che siano più adatte di altre a rimanere a secco a lungo non deve ingannare, e sicuramente la regina riesce a farne a meno, per cui è vero, non è necessario che possa accedere direttamente all'acqua, e sembra sia sufficiente l'umidità dell'aria.
La mia colonia iniziale di Messor è stata mantenuta in barattolo/terra per tutta la prima fase, per cui non ho esperienza diretta sulle sue reazioni in provetta; di fatto si è sviluppata benissimo anche così, però la terra umida, anche minimamente, non so se imita alla perfezione le stesse condizioni della provetta (con le altre specie comunque funziona no? Quindi dobbiamo ritener il cotone/acqua sufficiente ai suoi fabbisogni!).
Ho solo potuto osservare che una colonia ben sviluppata (migliaia di operaie) in condizioni di terreno asciutto da tempo, all'immissione di acqua sulla superficie, si precipita ad assorbire l'umidità con un atteggiamento che può essere solo interpretato come un "bere”. Eppure lo spazio delle camere interne non era asciutto...
Credo possiamo pensare che sia solo una questione di numeri, e che in presenza di tante operaie il fabbisogno idrico debba essere compensato in questo modo.
Spero di essere stato utile con le mie personali esperienze. Sono certo che altri hanno sperimentato con successo altri sistemi. Ma ripeto che è comunque importante che ci scambiamo informazioni sui nostri sistemi di allevamento, proprio anche per raffrontare le reazioni delle diverse specie alle diverse condizioni a cui le sottoponiamo abbastanza innaturalmente...
A presto e grazie a tutti per i contributi che ne verranno.