18 MARZO

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marco31768
00giovedì 17 marzo 2016 22:05

1956


Elvis si esibisce alla 'County Hall' di Charleston, South Carolina, alle ore 15,30 ed alle ore 20,15.

«I due giorni di pausa servirono ad Elvis per raggiungere New York e prepararsi alla quinta partecipazione allo 'Stage Show'. Non appena concluso il programma televisivo, insieme alla band partì immediatamente alla volta di Charleston distante circa 900 chilometri».

Dal libro di Sebastiano Cecere "Elvis in concert 1945-1977".

marco31768
00giovedì 17 marzo 2016 22:06
1959


In Germania, Elvis cade dalla Jeep e si fa male ad un ginocchio. Questo incidente lo costringe ad un riposo di tre giorni.
Elvis chiede che la notizia non sia divulgata alla stampa.

marco31768
00giovedì 17 marzo 2016 22:07
1962


Elvis è nello Studio B della RCA a Nashville ed inizia a registrare le canzoni, le quali per la maggior parte, comporrano 'Pot luck'.
Sono incise "Something blue", "Gonna get back home somehow", "(Such an) Easy question", "Fountain of loe", "Just for old times sake", "Night rider" (questa versione sarà amessa postuma nel sesto volume di "Essential Elvis", nel 2000) e "You'll be gone" (che sarà inserita come bonus song in "Girl happy" nel 1965).

marco31768
00giovedì 17 marzo 2016 22:08
1974


Elvis si esibisce al 'Coliseum' di Richmond, Virginia, alle ore 20,30.
Indossa il 'Blue Vine' durante lo spettacolo che dura 72 minuti, davanti ad un pubblico composto da 11791 spettatori; l'incasso ammonta a 109250 dollari.

Una registrazione del concerto, copia di seconda generazione di una effettuata con apparecchiatura professionale, è stata pubblicata dalla FTD nel compact disc FORTY EIGHT HOURS TO MEMPHIS, nel 2011.


Lo spettacolo, però, aveva esordito nel CD bootleg del 1997 GUARANTEED TO BLOW YOUR MIND, su etichetta "Luxor", in una registrazione tratta dal mixer, la cosiddetta 'soundboard'.



«Lo spettacolo del 12 marzo aveva riscosso grande successo e gli oltre undicimila biglietti erano stati venduti in pochissime ore. In virtù di ciò, durante l'organizzazione del tour, fu fissata immediatamente questa replica che ottenne lo stesso riscontro.
Probabilmente, al fine di creare un back-up del concerto del 20 marzo seguente ed in virtù dell'eccitazione che stava creando il secondo show in pochi giorni, la RCA decise per una registrazione professionale. Paradossalemnte, quando questa è emersa, , la 'Follow That Dream' ha effettuato le proprie indagini interne per poi scoprire che le bobine originali a sedici piste (sui nastri professionali, ogni pista contiene la registrazione di uno strumento o una voce che in seguito verranno mixate tra loro) sono andate perse, o peggio, cancellate.
Dopo aver completato 'I got a woman / Amen', Elvis salutò così il pubblico: "Buonasera, signore e signori; è un piacere essere qui a Hampton Roads... No, volevo dire Richmond!"
Durante le presentazioni, introducendo il bassista, mostrò di non avere ancora perso il senso di auto-ironia che lo aaveva sempre contraddistinto: "Al basso c'è Duke Bardwell... Bardwell? Ma che nome è questo? È quasi brutto come Elvis!"
Fu un'esibizione di elevayo livello con altissimo coinvolgimento da parte del pubblico. Il momento culominante fu il medley rock a metà spettacolo, durante il quale l'organizzazione dei 65 poliziotti assunti per tutelare il palcoscenico, fu messa a dura prova. 'An American trilogy', 'Help me' e 'Fever' furono invece brani di pathos maggiore.
Glenn Clark ricorda un episodio che dimostra come anche il Colonnello, nonostante la sua reputazione di uomo di ghiaccio, non avesse mai perso il contatto con i fans: "Mio padre aveva scattato un po' di fotografie dello spettacolo del 12 marzo e le portò con se la sera del 18. Vide il Colonnello, col quale s'intrattenne a parlare, e gli chiese se poteva farne firmare qualcuna dedicata alla moglie. Il Colonnello andò nel backstage e tornò dopo pochi minuti; su una delle fotografie, Elvis aveva scritto; 'A Helen con i migliori auguri. Elvis Presley'"
.

Dal libro di Sebastiano Cecere "Elvis in concert 1945-1977".













marco31768
00giovedì 17 marzo 2016 22:09
1975


Elvis si esibisce all'Hilton Hotel di Las Vegas, Nevada, alle ore 20, nello spettacolo di apertura del nuovo ingaggio della stagione.
Il concerto dura 70 minuti ed il cantante indossa il 'White Two Piece Benefit Suit With Light Blue Shirt'.

Una registrazione amatoriale è stata pubblicata sul CD pirata TOP ACTS IN VEGAS, VOLUME 5 dalla "Stage Entertainment" nel 1995.


Nel 2015, la 'AudiRec' lo ha riproposto in OPENING NIGHT 1975.


«È possibile (ma non confermato) che in questa serata si siano tenuti in realtà, due spettacoli anziché uno, mentre il rituale chow ad inviti fu posticipato al primo aprile, giorno della grande inaugurazione della nuova ala dell'Hilton. Contrariamente a quanto riportato su qualche pubblicazione di scarsa affidabilità, Elvis non chiuse lo spettacolo con 'Take my hand, precious Lord' (si tratta di un errore di trascrizione, dovuto alla frase 'take my hand' all'interno di 'Can't help falling in love'),.
Quasi tutti i presenti notarono che (forse in virtù della degenza in ospedale) Elvis aveva considerevolmente perso peso. Lui stesso scherzò su questo argomento, dopo aver letto alcune recensioni: "Se pensavate di trovarmi ingrassato, avreste dovuto vedermi un mese fa, appema uscito dall'ospedale. Sembravo Mama Cass". L'episodio fu sottolineato dal 'Memphis Press Scimitar' del 20 marzo, mentre 'Variety', con la penna do Forrest Duke, riportò: "Presley sembra in ottima forma e canta benissimo. Una volta salito in scena ci dà davvero dentro, riducendo al minimo le chiecchere col pubblico, una saggia inversione di rotta rispetto alle ultime visite in città. Un ottimo spettacolo che sicuramente soddisferà i suoi fans".
È molto interessante anche il punto di vista di Geiger Will, pubblicato dal 'Washington Post' del 25 marzo: "Elvis è il leone più anziano della jungla del rock and roll. Con un po' di auto-ironia nasconde la sua stanchezza per alcune canzoni che ha ormai cantato troppe volte. E finge di aver difficoltà a torcere a sinistra le sua famose labbra. Ci scherza un po' con le dita e poi dice che tutto ciò poteva avere senso quando aveva 19 anni. Ora Elvis è più sensuale dell'androgino Mick Jagger o dell'anti-sociale James Dean. In una parola: di-na-mi-te!"
Durante le presentazioni salutò un suo collega di rilievo: "Vorrei presentarvi un mio buon amico. Ha chiuso lo spettacolom ieri sera... E ha fatto bene! No, stavo solo shcerzando. Ha una delle più belle voci nella musica ed è un eccellente chitarrista... Può fare quello che vuole ma i suoi capelli non si muovono mai. Un grande amico: Glen Campbell"
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Dal libro di Sebastiano Cecere "Elvis in concert 1945-1977".




marco31768
00giovedì 17 marzo 2016 22:11
1976


Elvis si esibisce al 'Freedom Hall Civic Center' di Johnson City, Tennessee, alle ore 20,30.
Lo spettacolo dura 60 minuti ed il cantante indossa il 'Blue Suit With Siver Phoenix', davanti a 7000 spettatori; l'incasso ammonta ad ottantamila dollari.
Lo spettacolo è disponibile in una registrazione amatoriale, sul CD pirata BACK ON TRACK, emessa nel 2015 su etichetta 'EP Collector'.


«I limiti di uno spettacolo, che vedeva al suo interno diversi nuovi elementi nei punti nevralgici, si manifestarono fin dall'inizio. Evidentemente Londin non conosceva alla perfezione le stesure dei brani e gli stacchi. Infatti, al primo errore su 'See see rider', Elvis fermò per ricominciare da dove avevano sbagliato. Come sempre il pubblicò trovò il tutto molto divertente. Un osservatore più attento e competente di musica live, avrebbe potuto commentare che 'le prove si fanno prima di andare in tournée'. Ma è il caso di dire che con Elvis era realmente 'tutta un'altra musica'.
La notizia che Elvis alloggiasse al 'Bristol' fece velocemente il giro dei dintorni, tanto che il capo della polizia informò le autorità che, a quel punto, qualora fosse accaduto qualcosa di spiacevole, la sua forza avrebbe potuto mostrarsi inadeguata a fronteggiare l'entusiasmo dei fans. Qualcuno asserì di aver visto anche qualche donna arrampicarsi sul tetto dell'albergo, con il serio rischio di procurarsi lesioni anche permanenti»
.

Dal libro di Sebastiano Cecere ""Elvis in concert 1945-1977".





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