Il 30 aprile 1983,
la mitica Beat It di Michael Jackson conquistava il vertice della prestigiosa Billboard Hot 100 - la classifica dei singoli più popolari negli Stati Uniti - restandovi saldamente agganciata per tre settimane consecutive.
Un risultato ancora più straordinario se si tiene conto che
Beat It fu soltanto il terzo dei sette singoli estratti dal leggendario album Thriller ad entrare, l'uno dopo l'altro, nei primi dieci posti della Hot 100: un record assoluto nella storia della chart di
Billboard.
Ma com'era nato questo
grande classico rock dell'LP più venduto di tutti i tempi?
Ce lo racconta
Joseph Vogel, nel suo
Man in the Music: The Creative Life and Work of Michael Jackson (2011):
«Conoscendo le ambizioni di Jackson per il disco, si era tutti d'accordo sul fatto che l'album avesse ancora bisogno di una canzone rock crossover ad alta energia. 'The Girl Is Mine' avrebbe potuto catturare il pubblico adulto contemporaneo, ma c'era bisogno di qualcos'altro per portare l'LP davvero al top.
Per settimane Jones - lo afferma lui stesso - tormentò Jackson al riguardo, sfidandolo a comporre una versione black del successo dei Knack del 1979 'My Sharona'.
In realtà, ancora sconosciuto a Jones, il pezzo era già in corso d'opera, ma Jackson era riluttante a presentarlo nella sua fase iniziale.
"Mi piacciono le mie canzoni", riflette nella sua autobiografia, "però inizialmente sono timido a suonarle per la gente, perché temo che non le gradiscano, e questa sarebbe un'esperienza dolorosa.
Alla fine mi ha convinto a fargli sentire ciò che avevo. Ho tirato fuori 'Beat It', gliel'ho accennato, e lui è impazzito. Mi sentivo in cima al mondo".
L'obiettivo di Jackson per la canzone era semplicemente quello di "scrivere il tipo di brano rock che sarei andato ad acquistare, ma nello stesso tempo anche qualcosa di totalmente diverso dalla musica rock che ascoltavo alla radio Top Forty". [...]
La demo di 'Beat It' era notevolmente più scarna rispetto a quelle di 'Billie Jean' o 'Wanna Be Startin' Somethin''. Non c'è strumentazione: solo la voce di Jackson, beatboxing e incredibili armonie nel ritornello.
Ma Jones non ha avuto problemi a percepirne il potenziale. "Sapevamo che avrebbe inventato la nitroglicerina", disse.
La leggenda vuole che un giorno, mentre ascoltava un mix della canzone a Westlake, un altoparlante abbia preso fuoco, un qualcosa che nemmeno Quincy Jones aveva visto prima».
Una miscela esplosiva che continua ad attrarre gli appassionati di musica ancora oggi, potendo vantare oltre
un MILIARDO di streams su Spotify.
Di seguito, il
videoclip ufficiale.
Post di Vincenzo Compierchio e Francesca De Donatis con foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.