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Nubifragio in Liguria e Toscana.

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2011 15:32
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....Aiutiamo la popolazione colpita....
Un disastro fra Liguria e Toscana
Almeno 6 morti e danni enormi
Tragico il bilancio accertato delle vittime, e ci sono ancora dispersi. Alcuni paesi della costa ligure sconvolti dai torrenti in piena. Frane e strade allagate rendono difficile la circolazione. Poi il fronte si è spostato verso il Veneto. L'allerta maltempo continua nelle prossime ore per tutto il centro-sud, in Campania e Sicilia
(eikon)
ROMA - Era atteso. Il nubifragio era annunciato dagli allerta della protezione civile. Già ieri sera forti temporali hanno flagellato la provincia di La Spezia, le Cinque Terre e la Lunigiana. È piovuto per ore. Alcuni fiumi sono esondati e l'acqua ha creato colate di fango che scendendo dalle colline hanno travolto case, automobili, infrastrutture. Sei persone sono morte, settanta sono rimasti senza casa. Decine di milioni di euro i danni, ma la stima precisa sarà fatta nei prossimi giorni.

Video Dall'alto 1 / Disperati 2 / mappa 3
Fotoconfronto 4 / Barche 5 /Levanto 6 / Aulla 7 / Danni 8 / Strada 9 / Oggetti 10 / Turisti 11
Video Ruspe 12 / Mobili dalla finestra 13
Video Fiume 14 / Ponte 15: prima e dopo 16
Casa 17
Il racconto "Io, finita sott'acqua ho pregato" 18
Le previsioni 19

I temporali hanno messo in ginocchio Liguria e Toscana e si stanno spostando lentamente verso il Sud della penisola. C'è il timore che, con il passare delle ore, il bilancio delle vittime peggiori, perché ci sono ancora dispersi. In Liguria devastata la Val di Vara, nello Spezzino: a Borghetto Vara sono quattro le vittime accertate, semidistrutti Cassana e Rocchetta Vara. Nelle Cinque Terre sono Vernazza, Monterosso (dove è tornata alla mente l'alluvione del 1966) e Levanto i paesi più colpiti dall'alluvione, ma anche Pignone, Brugnato, Carrodano, Levanto e Corniglia.

La zona e impraticabile e anche quasi irraggiungibile. Tra Genova e La Spezia la linea ferroviaria è interrotta tra Monterosso e Corniglia per una frana e ci vorranno 24 ore per rimuovere i detriti, l'autostrada A12 è chiusa sempre per frana, l'A15 Parma-La Spezia è allagata per l'esondazione del fiume Magra, la strada statale Aurelia invasa dai detriti. Nello Spezzino si cercano ancora 8 dispersi a Borghetto Vara, Vernazza e Monterosso. Qui non si trova un volontario della protezione Civile, che potrebbe essere stato trascinato in mare dalla piena del torrente. Centinaia le persone evacuate, molte via mare.

"Monterosso non c'è più", dice il sindaco di una delle perle delle Cinque Terre, Angelo Betta. Un volontario del paese, 20 che ieri stava cercando di liberare i tombini, è stato travolto dall'acqua e non è stato ancora recuperato. L'unità di crisi della Regione Liguria, che ha chiesto lo stato di emergenza, si sta recando lì in battello per rendersi conto della situazione, mentre continuano frenetiche le attività di coordinamento dei soccorsi da parte della Prefettura di La Spezia. Un centinaio di militari, con diversi mezzi pesanti al seguito, sono partiti per la Liguria. Il ministero della Difesa, già impegnato nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dell'alluvione in Toscana, ha accolto la richiesta di aiuto che era stata formulata dalla Prefettura di La Spezia.

Anche la Lunigiana, in Toscana, è in ginocchio. Sono caduti 366 millimetri di pioggia in 24 ore, un evento che si verifica ogni 50 anni. Gli abitanti di Aulla hanno raccontato che da loro "è stata l'apocalisse": due le vittime per l'esondazione del Magra, settanta anche qui gli sfollati. Molto colpiti anche i comuni di Villafranca, Pontremoli, Zeri e Mulazzo, questi ultimi due ancora isolati. Il presidente della regione Enrico Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e la giunta ha stanziato 2 milioni di euro per una prima e immediata risposta per le attività di soccorso. I sindaci dei comuni colpiti dall'alluvione nella lunigiana emetteranno un'ordinanza per vietare l'uso dell'acqua per scopi alimentari. Vietato utilizzare l'acqua per usi alimentari.

Nelle ultime ore forti disagi si registrano pure in Veneto e Friuli. Nell'alto Vicentino, a causa della pioggia che cade ininterrottamente da ieri, il livello del fiume Bacchiglione si è innalzato di due metri, superando a Vicenza i tre metri (ma i limiti di guardia, 4 metri e mezzo, sono ancora lontani). A Venezia la marea ha toccato oggi una massima di 103 centimetri alle 10.50, con il fenomeno dell'acqua alta nelle parti più basse della città, e per questa sera, intorno alle 23, è previsto un nuovo 'picco' di marea di 85 centimetri.

Nel Friuli situazione preoccupante in provincia di Pordenone: a Barcis è stata chiusa al traffico la strada regionale 251 della Valtellina per lo straripamento del torrente Varma. I vigili del fuoco hanno salvato un automobilista rimasto bloccato nell'abitacolo della propria auto nel guado del fiume Meduna a Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda.

Situazione sotto controllo dal punto di vista del maltempo in Lombardia dove non piove da stamani: oggi è anche stata riaperta la galleria 'Bolladore', lungo la Statale 38 dello Stelvio, chiusa il 24 ottobre a causa della presenza di acqua sul piano stradale.

In Valle d'Aosta, dopo la nevicata di ieri, sono possibili distacchi di piccole e medie valanghe al di sopra dei 2500 metri di quota. Nella parte occidentale dell'Emilia la pioggia ha smesso di cadere, è stata riaperta la linea ferroviaria Parma-La Spezia ma è stato istituito il divieto di circolazione, sempre per smottamenti, lungo la strada comunale Lamino-Calcaiola. Gli allagamenti hanno interessato anche i comuni della Bassa, mentre a Trecasali cinque persone hanno rischiato di annegare con la loro auto dopo essere finite in un fosso a lato della strada.

Nel Lazio la pioggia che si è abbattuta dalle prime ore dell'alba sulla Capitale non ha provocato i danni del nubifragio di giovedì scorso 21, anche se sono molte le strade allagate e i mezzi pubblici deviati. La Protezione civile parla di "situazione sotto controllo". A Ostia, tuttavia, è stata chiusa la fermata Stella Polare della ferrovia Roma-Lido, mentre è sospesa la circolazione sulla Ferrovia Fr1 Fara Sabina-Roma-Fiumicino Aeroporto, fra le stazioni di Poggio Mirteto e Fara Sabina, per uno smottamento. E a Roma il controsoffitto di tre laboratori della Facoltà di Fisica dell'Università Roma Tre è crollato a causa delle infiltrazioni dovute al maltempo. Nessuno è rimasto ferito, ma i locali sono stati dichiarati inagibili.

Pioggia forte e insistente in tutta l'Umbria, dalle prime ore del giorno, così come nelle Marche e in Abruzzo, ma non si segnalano problemi particolari. In Molise per il momento non piove, ma è arrivata un'allerta meteo dalla Protezione civile: si prevedono precipitazioni diffuse anche a carattere di rovescio o temporale.

A Napoli i vigili del fuoco sono stati costretti a intervenire in diverse zone della città per segnalazioni di infiltrazioni e caduta di calcinacci e la Protezione civile regionale ha diramato agli enti locali un avviso di criticità meteo.

E se la Sardegna è stata solo sfiorata dalla perturbazione che ieri ha investito con violenza la Liguria, Calabria e Sicilia, dove per il momento le precipitazioni non stanno suscitando allarme, sono attentamente monitorate dalla Protezione civile per la vulnerabilità dei territori.

L'esercito si è mobilitato con 224 uomini, soprattutto il Liguria. Il ministro della difesa Ignazio La Russa nel pomeriggio ha annunciato l'impegno di "due elicotteri della marina militare nell'area di La Spezia" e di "un rimorchiatore fa invece la spola con vernazza". Il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, ha sorvolato nel pomeriggio le zone colpite e in serata ha tenuto un vertice nella prefettura della Spezia con il sottosegretario agli Interni, Sonia Viale, e i rappresentanti delle istituzioni locali. Domani ha in programma un nuovo sopralluogo. L'allerta maltempo continua nelle prossime ore per tutto il centro-sud, almeno fino a mezzanotte, e sono attesi temporali in Campania e Sicilia.

(26 ottobre 2011)

www.repubblica.it/cronaca/2011/10/26/news/l_italia_flagellata_dalla_pioggia_dopo_liguria_e_toscana_ora_tocca_al_veneto-23911502/?ref...
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Sei vittime, quattro dispersi
ritrovata la coppia pugliese
Resta difficile la situazione nelle Cinque Terre e in Lunigiana dopo la devastante alluvione delle ore scorse. Molte le frazioni ancora isolate e prive di acqua, luce e gas. A Massa aperta inchiesta per "omicidio colposo"
Il fiume di fango a Monterosso (ansa)
ROMA - E' di sei morti il bilancio ancora provvisorio della devastante alluvione che ha colpito il Levante ligure e la zona settentrionale della Toscana. Il bilancio al momento è di 6 morti e 4 dispersi, tre a Vernazza (La Spezia) e una a Monterosso (La Spezia), un volontario della Protezione Civile 1. Ritrovata sana e salva la coppia di Taranto di cui si erano perse le tracce e per la quale erano scattate le ricerche.

Scompare un volontario 2 / Strade nel caos 3 / mappa 4
Video Dall'alto 1 5-2 6 / Disperati 7 / Danni 8 / Strada 9 / Oggetti 10 / Turisti 11 /
Borghetto 12 / Ruspe 13 / Mobili dalla finestra 14 / Fango 15
16Fotoconfronto 17 / Villa crollata 18 / Barche 1- 192 20
Negozi sommersi 21/ Auto in mare a Monterosso 22

Su quanto avvenuto in particolare ad Aulla, la procura di Massa ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo. L'indagine avviata dal procuratore Aldo Giubilaro al momento è contro ignoti.

A più di 48 ore dall'alluvione, intanto, restano isolati, senza acqua, luce e gas, diversi paesi dell'Alta Val di Vara e alcuni piccoli borghi delle Cinque Terre, una delle zone più colpite da frane e esondazioni. Vernazza, dove si scava ancora tra il fango alla ricerca di altri dispersi, è ancora raggiungibile soltanto via mare. Nel paese non c'è più una sola auto. Quelle che c'erano, una settantina, erano tutte posteggiate nell'unico parcheggio del paese, che si trovava all'imbocco della strada principale. Quel parcheggio non c'è piu, è stato inghiottito dalla piena, e con esso tutte le auto che vi erano parcheggiate.

"Facevano paura - ha raccontato il pizzaiolo Aldo Basso - le ho viste passare dalla mia finestra lungo via Roma e scomparire nella piena". Alcune di quelle auto sono state portate addirittura fino al porto, e sono ora in fondo al mare. E a Vernazza è arrivato poco fa il capo della Protezione civile, prefetto Franco Gabrielli, per un vertice in Comune e un incontro con la popolazione. "Dovrete aver pazienza, è questo l'aiuto che vi chiediamo - ha detto Gabrielli - perché qui siamo di fronte ad una situazione in cui gli interventi non saranno brevi. Ve lo dico in modo chiaro, sarei disonesto e bugiardo se vi dicessi il contrario: non sarà una cosa rapida".

In Lunigiana alcune frazioni restano isolate, come Parana, nel Comune di Mulazzo, raggiunta ieri sera solo grazie agli elicotteri. Ma ci sono altre frazioni che sono raggiungibili solo con i ricognitori dell'Esercito o con mezzi speciali della Forestale. Infatti le strade sono allagate o inagibili a causa di frane e smottamenti, e cinque ponti sono crollati, travolti dalla piena del fiume Magra. Al momento sono 120 i militari
dell'Esercito al lavoro nella zona di Aulla. Sul posto ci sono i paracadutisti della Brigata Folgore, e i militari del 2/o Reggimento Genio pontieri di Piacenza e 10/o reggimento Genio guastatori Cremona. Il lavoro, ha spiegato il capitano Marco Amoriello, portavoce della Folgore, è di ricognizione e supporto per la popolazione delle frazioni isolate alle quali viene prestata assistenza e la verifica della situazione viaria. In particolare i genieri si occuperanno della riapertura della viabilità stradale e della realizzazioni di ponti Bailey.
(27 ottobre 2011)

www.repubblica.it/cronaca/2011/10/27/news/bilancio_maltempo-2...
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28/10/2011 22:06
 
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Alluvione, un aiuto per ricostruire
Salviamo la scuola di Monterosso
La scuola elementare e media "Enrico Fermi"

La Repubblica e Sky lanciano una raccolta fondi per salvare la scuola elementare e media "Enrico Fermi" di Monterosso (nelle Cinque Terre), travolta dall'alluvione di martedì. L'edificio scolastico, frequentato da cento studenti, ora è chiuso perché gravemente danneggiato. Per far riaprire la scuola devastata, che il sindaco Angelo Betta appena un mese fa aveva inaugurato dopo i lavori di ampliamento, bisogna fare una donazione sul conto corrente dedicato alla sottoscrizione:

Banca Unicredit
CODICE IBAN IT 07 U 02008 09432 000101739561.

Il beneficiario da indicare nel versamento è: Alluvione, un aiuto per ricostruire.


La scuola era appena stata ristrutturata e, ironia della sorte, messa in sicurezza con lavori di adeguamento antisismico. Ma a metterla ko non è stato un terremoto. È stato il fiume di fango che martedì ha travolto tutto il paese.

(28 ottobre 2011)

www.repubblica.it/cronaca/2011/10/28/news/alluvione_un_aiuto_per_ricostruire_salviamo_la_scuola_di_monterosso-2...
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Alluvione, la rabbia dei cittadini
Pale di fango contro il ministro Matteoli Gli abitanti di Aulla hanno perso tutto e sono esasperati. Preso a pugni il consigliere della Lega Nord di Pontremoli Il giorno dopo la tragedia è quello della resa dei conti. Dopo il conteggio dei morti, il cui numero è salito a sette, mentre continuano le ricerche dei dispersi, gli abitanti delle zone colpite dall’alluvione hanno cominciato a tirare le somme di quanto accaduto.

E si sono accese le polemiche nei confronti delle istituzioni, locali e nazionali. Le contestazioni più dure nei confronti del consigliere comunale della Lega Nord di Pontremoli, Michele Lecchini, che è stato colpito al volto con un pugno.

Mentre il Governo dichiarava lo stato di emergenza e stanziava 65 milioni di euro per gli interventi più urgenti, ad Aulla, cittadina della Lunigiana epicentro della tragedia, si manifestava tutta l’esasperazione dei cittadini. Qui la gente ha perso tutto, e la visita ufficiale del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha finito per suscitare più rabbia che altro: un gruppo di persone ha lanciato con delle pale il fango contro il corteo di auto con a bordo il ministro e i rappresentanti delle istituzioni locali. Fango che è finito dritto in faccia al sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, che aveva aperto il finestrino. Aggressioni – ma questa volta solo verbali – anche nei confronti del primo cittadino di Aulla, Roberto Simoncini, al quale una donna ha gridato “assassino”. “Comprendo la rabbia degli abitanti”, ha risposto il sindaco, che si è anche difeso dalle accuse che parlano di avvertimenti tardivi sull’esondazione del Magra e di una sottovalutazione del problema: “Si gioca allo scaricabarile per trovare un colpevole a tutti i costi”. Qualche contestazione anche per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Che però ha ricevuto da altri anche abbracci per gli aiuti della Regione agli alluvionati. “Noi siamo qui fin dal primo momento, sempre qui – detto il governatore toscano – e abbiamo preso decisioni importanti e tempestive con l’assessore Gianni Salvadori già nei giorni scorsi”. Poi non ha negato che si tratta di “una sfida da far tremare i polsi”. E a proposito dell’indagine aperta dalla magistratura di Massa Carrara, il governatore ha ribadito che quando la Regione “avrà degli atti importanti li passerà subito alla Procura, di cui noi ci fidiamo”. Rossi non ha voluto invece commentare le polemiche sul mancato allarme.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/29/alluvione-la-rabbia-dei-cittadini-pale-di-fango-contro-il-ministro-matteoli...
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Benzina e diesel più salati: aumenta l'accisa per «l'emergenza maltempo»
Dal 1 novembre al 31 dicembre, per finanziare gli aiuti a Liguria e Toscana, si pagheranno 0,89 centesimi per litro

MILANO - Aumenta l'aliquota d'accisa sui carburanti per finanziare gli interventi di emergenza a seguito delle alluvioni in Liguria e Toscana. Lo rende noto l'Agenzia delle dogane. A partire dal primo novembre e fino al 31 dicembre 2011, l'accisa su benzine e gasolio usato come carburante aumenta di 8,90 euro per mille litri, cioè 0,89 centesimi di euro (poco meno di un centesimo) al litro, a cui va aggiunta l'Iva al 21%. Dall'aumento sono esclusi i consumi del settore dell'autotrasporto commerciale. Questo incremento è stato stabilito dall'Agenzia delle dogane in seguito alle decisioni del Consiglio dei ministri del 28 ottobre scorso, in cui è stato deliberato lo stato di emergenza per gli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito Liguria e Toscana ed è stato deciso di reintegrare il fondo per le spese impreviste di un importo pari a 65 milioni di euro per l'anno in corso, al fine di finanziarie gli interventi necessari.


31 ottobre 2011 13:12

www.corriere.it/economia/11_ottobre_31/benzina-aumento-accisa-per-finanziare-emergenza-maltempo_e78bef26-03b8-11e1-af48-d19489409c...
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E' un cane che si morde la coda:costruiscono dove non devono,disboscano e poi succedono i disastri...nel frattempo lo Stato condona per recuperare soldi per il deficit,poi si tassa qualcosa di uso comune e cosi' via....la storia infinita!! [SM=g27994]
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02/11/2011 13:50
 
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beh ma dietro chi c e?
solo lo stato?nn credo...

pensa che la malavita sta incendiando le auto dei custodi del circeo per intimorire amm pubblica e gli stessi amministratori del circeo....perche volgiono costruire anche li...

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Nubifragio a Genova, 7 morti
tra le vittime anche due bimbi
Da mezzanotte alle 13 sono piovuti sulla città 300 millimetri d'acqua, pari a un terzo della quantità che cade mediamente in un anno. Esondati i torrenti Fereggiano, Bisagno e Sturla. La protezione civile consiglia di ripararsi ai piani alti dei palazzi. Ancora diversi dispersi e il bilancio dei morti è provvisorio
Via Fereggiano, c.so Sardegna (bussalino)
GENOVA - Genova è allagata 1, invasa da acqua e fango, in ginocchio. Il torrente Fereggiano ne ha uccisi sette. Una donna anziana schiacciata dalle auto travolte dall'acqua, una mamma con i suoi due figli, annegati in uno scantinato allagato in zona Marassi. Poi altri tre adulti. Alcuni sono ancora dispersi e il bilancio è purtroppo provvisorio. Oltre al Fereggiano, sono usciti dagli argini anche i torrenti Bisagno e Sturla, nelle zone di San Fruttuoso e Sturla.

La ragazza morta si chiamava Shpresa Djala, aveva 28 anni, ed era di origini albanesi, dei suoi due figli, Gianissa Diann, aveva solo un anno ed è morta insieme alla mamma. Una terza vittima è Angela in Sanfilippo, aveva 40 anni, era moglie di un agente della polizia penitenziaria. Sugli altri non si hanno ancora notizie. Ma delle sette vittime, cinque sono state recuperati nella zona di via Fereggiano, tra i quartieri di Marassi e Quezzi.

La pioggia continua a cadere incessante, il cielo è nero, vigili urbani, forze dell'ordine e i vigili del fuoco arrivano dove possono, con sommozzatori e gommoni. Nel centro della città, auto galleggiano senza controllo. Da mezzanotte alle 13 sono piovuti sulla città 300 millimetri d'acqua, pari a un terzo della quantità che cade mediamente in un anno.

Foto 1 2/2 3/3 4 /4 5 /5 6 - Tutti i video 7
Il Bisagno è esondato, città sott'acqua 8 / Twitter 9
ARCHIVIO: 40 anni fa, il disastro e il riscatto 10
Mandate a Repubblica le vostre foto 11 - Galleria 12
IL METEO 13

Alle nove di questa mattina la situazione sembrava ancora sotto controllo. Le strade erano percorribili, le scuole aperte. Alle 11 e mezza il livello dell'acqua del Bisagno, il più grande dei torrenti della città, era pericolosamente alto. La pioggia fortissima, il cielo scuro. A mezzogiorno alcuni presidi delle scuole hanno fatto salire gli alunni ai piani più alti. In due scuole gli allievi sono ancora bloccati negli edifici. Domani e lunedì le scuole resteranno chiuse.

Alle 13 il Bisagno era al limite di guardia, i torrenti Sturla e Fereggiano già tracimati a monte. I vigili del fuoco hanno cominciato a evacuare la gente da negozi e magazzini del pianterreno. Alle 13,50 il Bisagno ha esondato. Ha allagato il quartiere Foce, nella parte bassa della città. Poi Genova ha cominciato ad affondare. Mentre la pioggia continuava a cadere.

La furia dell'acqua straripata in via Fereggiano, a Genova, ha strappato la conduttura del gas, la protezione civile ha raccomandato ai cittadini "di salire ai piani alti" delle abitazioni per fuggire alla furia dell'alluvione. I tombini sono intasati, il traffico paralizzato, quartieri e negozi sono sommersi, sottopassi allagati, veri e propri fiumi di fango attraversano le strade, lo stadio di Marassi è sommerso da un metro e mezzo d'acqua. In via Mogadiscio si è ribaltato un bus. E' emergenza nel levante e nella bassa Valbisagno. Ora la perturbazione si sta spostando a Ponente, paura per Genova-Pegli.

La città è isolata. Autostrade per l'Italia ha chiuso il tratto dell'A12 Genova-Sestri Levante, tra l'allacciamento con l'A7 e Genova Nervi, in direzione di Livorno, e in direzione opposta tra Genova Est e Genova Nervi. I treni sono stati fermati, i voli cancellati. In Corso Torino, Corso Sardegna e tutta la zona dei quartieri di San Fruttoso e San Martino le persone sono salite per le scale cercando di raggiungere i piani più alti. Gli automobilisti si sono arrampicati sui tetti delle macchine per strada. L'acqua è arrivata fino ai giardini di Brignole e in piazza della Vittoria. Poi è arrivata nel resto delle strade.

La situazione è diventata senza controllo. Come successe il 7 e 8 ottobre di 41 anni anni, nel 1970 quando i morti furono ufficialmente 35, più diversi dispersi. Allora piovve per due giorni e per un totale di 900 millimetri d'acqua. Le previsioni per i prossimi giorni non sono buone. "Le piogge ora già in atto sono destinate nelle prossime ore ad una brusca intensificazione ", ha detto il meteorologo di 3bmeteo.com Sergio Brivio. Il massimo delle precipitazioni si avrà tra sabato e domenica sera, poi lenta attenuazione delle piogge, che resteranno sempre presenti fino a martedì, aggravando ulteriormente la situazione.

"Ci si metta in salvo perché in questo momento non c'è altro da fare. Adesso è come se ci fosse una guerra in corso, bisogna andarsene via dai piani terra e non restare in strada. Questo deve entrare nella nostra testa e nella cultura quotidiana, non c'è altro modo per difendersi", ha detto il sindaco di Genova, Marta Vincenzi. "Sono distrutta. Il disastro è avvenuto attorno al Fereggiano, un fiume che abbiamo messo in sicurezza. C'era un muro d'acqua, pauroso, incredibile. Mai vista una cosa così in tutta la vita. Uno Tsunami", ha continuato. Ma la polemica è già iniziata e si sta scatenanando sulla pagina Facebook del sindaco, con i cittadini che chiedono perché non ci sia mossi in anticipo per bloccare tutto. "Non facciamo polemiche su scuole aperte o chiuse - ha concluso il sindaco - i bambini si sono salvati stando a scuola. E se fossero stati con i loro genitori in strada in macchina?".

L'alluvione di oggi è stato "eccezionale rischio e il presidente del Consiglio firmerà nelle prossime ore il decreto per la dichiarazione "di compromissione degli interessi primari in conseguenza dei fenomeni meteorologici avversi che stanno interessando le regioni del Nord-Ovest del Paese". Al capo del dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli "sarà attribuito l'incarico di commissario delegato" per l'adozione di ogni indispensabile provvedimento sul territorio interessato dall'eccezionale maltempo. "Abbiamo richiesto al premier di
mettere a disposizione del capo dipartimento della Protezione civile tutte le risorse umane e materiali che i territori ci richiederanno", ha detto Gabrielli.

"C'è una situazione di pericolo che è tutt'altro che rientrata - ha continuato Gabrielli - per questo è necessario che tutti facciano la loro parte. I cittadini dunque si mettano in viaggio solo se necessario, evitino di utilizzare l'auto, stiano lontani da fiumi, torrenti e ponti".

(04 novembre 2011)

www.repubblica.it/cronaca/2011/11/04/news/genova_alluvione-2...
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Genova, Berlusconi: “Si è costruito dove non si doveva”. Ma dimentica i suoi due condoni In una nota il premier stigmatizza l'eccessiva cementificazione della Liguria senza ricordare le sanatorie edilizie varate nel 2003 e nel 2009. Immediata la polemica. A livello locale il sindaco Pd Marta Vincenzi rivendica la scelta di non aver chiuso ieri le scuole: "Decisione provvidenziale". La mamma della 19enne morta: "Dovevano chiudere quei maledetti edifici"Il sindaco di Genova Marta Vincenzi viene contestata durante la visita in via Fereggiano “E’ evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire”. A mettere nero su bianco queste parole, dopo l’alluvione che ha colpito Genova e ha visto la morte di quattro donne e due bambine, non è un ambientalista della prima ora, ma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Che per un giorno intero ha deciso di non dire nulla e tantomeno di farsi vedere nelle zone alluvionate. Ma che, 24 ore dopo la tragedia, decide comunque di emettere una nota. A far notare l’incoerenza, per primo, il responsabile Green economy del Pd Ermete Realacci: “Le parole di Berlusconi a commento della tragedia di Genova sono senza vergogna – spiega – Le migliaia di case abusive sono infatti il risultato dei due condoni (edilizi, nel 2003 e nel 2009, ndr) che portano la sua firma, provvedimenti che solo qualche giorno fa pensava di riproporre per l’ennesima volta tra le pieghe delle misure di risanamento finanziario del suo governo”.

E infatti, proprio a inizio ottobre, il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto aveva parlato di una doppia sanatoria – edilizia e fiscale – da inserire nella manovra finanziaria in via di approvazione. Un progetto messo da parte dopo la levata di scudi che aveva coinvolto non solo l’opposizione, ma anche parte della stessa maggioranza (Tremonti in primis), la Chiesa e Confindustria.

La frase di Berlusconi scatena immediatamente la polemica. Di “stupro dell’ambiente” parla il presidente della Camera Gianfranco Fini che, pur senza chiamare in causa il Cavaliere, attacca: “Nessuno può avere la presunzione che si possa stuprare l’ambiente senza che ci sia la vendetta della natura”. Il nome di Berlusconi viene pronunciato esplicitamente dall’Idv: “Quanto accaduto ieri a Genova, e solo dieci giorni fa alle Cinque Terre e in Lunigiana, è figlia degli ingentissimi tagli inferti da questo governo alla difesa del suolo per un miliardo di euro e di quella politica dei condoni edilizi ‘a gogò’ e delle sanatorie degli abusivismi con cui l’ineffabile duo Berlusconi-Tremonti ha caratterizzato la sua azione politica”, ha detto Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo Idv alla Camera. Il presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Vasco Errani chiede invece “prevenzione” e “risorse” perché “le scelte del governo, confermate dai tagli per realizzare le opere di conservazione e messa in sicurezza del territorio e dalla rigidità delle nuove norme sulla protezione civile, vanno purtroppo nella direzione opposta”.

Contro l’Italia “del cemento, del fango, senza legge, senza giustizia e senza vergogna” si scaglia il comico genovese Beppe Grillo con un post dal suo blog: “Oggi mi sento impotente. La distruzione di Genova era annunciata. E io non ho potuto fare nulla. Ho visto la mia città trasformata in fanghiglia con le auto che cadevano sul porto insieme alla pioggia e ai morti sapendo che si poteva evitare – scrive Grillo – L’Italia del Fango sta mostrando la sua faccia, il suo ghigno, il suo sberleffo. L’Italia Senza Giustizia che manda in galera chi denuncia”. Perché, spiega l’ideatore del Movimento 5 stelle, “il cittadino è solo, senza rifermenti, senza informazione, senza rappresentanti. L’Italia del Cemento – continua Grillo – lo sta seppellendo vivo”. E chiede: “Chi arresteranno ora per disastro colposo? I meteorologi? Persino di fronte al default dell’Italia non si arresta questa bulimia criminale, questo pasto immondo dei partiti sul corpo della Nazione. L’aria è gonfia di pioggia e di rabbia. Genova è tagliata in due come il Paese”.

E’ bufera sul sindaco di Genova: “Si dovevano chiudere le scuole”. A livello locale le polemiche si concentrano sul sindaco di Genova Marta Vincenzi, colpevole per i cittadini di non aver chiuso le scuole ieri. A chi questa mattina, in via Fereggiano – la strada in cui ieri hanno perso la vita 6 persone – le urlava “dimettiti, vergogna“, il primo cittadino ha ribattuto esattamente quanto dichiarato ai giornali il giorno prima in piena tragedia: “La scelta di mandare i bambini a scuola è stata provvidenziale – ha spiegato la Vincenzi – Immaginate cosa sarebbero stati 40mila bambini portati in macchina dai nonni, dai parenti o dagli amici in giro per la città durante l’alluvione”.

Difficile dimenticare però che le vittime di questa alluvione sono state travolte dalla “bomba d’acqua” proprio mentre andavano a prendere i loro figli o fratelli a scuola. E’ accaduto così per la 19enne Serena Costa inghiottita dall’acqua del torrente Fereggiano mentre tentava di riportare a casa il fratello 13enne. Stessa sorte è toccata ad Angela Chiaramonte, infermiera di 40 anni, morta per raggiungere il figlio Domenico al liceo Cassini, così vicino alla stazione Brignole e al Bisagno. E sempre dopo aver portato via dalla scuola ‘Giovanni XXIII’ la sua bambina Joia, è morta anche Shiprese Djala, donna albanese di 28 anni. Solo Evelina Pietranera, 50 anni, è morta per essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, dopo aver dato il cambio al marito Attilio Toffi all’edicola di via Giacometti. “Le dovevano chiudere quelle maledette scuole, le dovevano chiudere – ha gridato a distanza, piena di dolore, la mamma di Serena, Rosanna Costa – Mi hanno chiamata dalla scuola di mio figlio e mi hanno detto di andarlo a prendere. Io ero al lavoro e non potevo così l’ho detto a mia figlia. Ma non l’ho più vista rientrare”.

Ma Marta Vincenzi non ci sta a dire ‘ho sbagliato’ e rivendica le scelte dell’amministrazione comunale: “Abbiamo avvisato la cittadinanza di non usare i mezzi privati. Ma ricordare i comportamenti da tenere in queste occasioni non è bastato. C’erano, in giro per la città, più auto di quelle che normalmente transitano sulle nostre strade”, dice il sindaco che anzi contrattacca: “Buonsenso, senso civico sono concetti che evidentemente non basta ricordare. Vanno intimati, fatti oggetto di divieti”. E mentre il presidente della Regione Claudio Burlando cerca di smarcarsi dalle polemiche con un pilatesco “è difficile decidere cosa fare”, il capo della Protezione civile Franco Gabrielli evoca il “patto sociale” necessario per “evitare che in certe situazioni i sindaci possano essere poi crocifissi” anche se ”le scuole di Genova ieri potevano essere tranquillamente chiuse per ridurre gli spostamenti”.

Ora la paura è tale che il Comune ha deciso di tenere chiusi gli edifici scolastici di ogni ordine e grado anche lunedì 7 novembre, giorno in cui è stato proclamato il lutto cittadino. Tommaso Pezzano, dirigente scolastico della scuola materna, elementare e media Giovanni XXIII nel quartiere di Marassi (quella frequentata dalla piccola Joia), spiega com’è avvenuto il coordinamento tra scuola e amministrazione: “Ci hanno mandato una nota dal Comune, poche righe: stato di allerta meteo due, ma che cosa significa? Tutto e nulla. E noi cosa avremmo dovuto fare? Nessuno ci dava indicazioni”. Nella comunicazione scritta del Comune di Genova, testualmente si legge: “Si invitano le famiglie a connettersi tempestivamente con i mezzi di comunicazione pubblici (Raitre, Emittenti televisive locali, sito del Comune) per acquisire informazioni su eventuali provvedimenti adottati a tutela della pubblica incolumità”. Peccato però che alle 11 la corrente elettrica fosse saltata in quasi tutta la città impedendo ogni forma di comunicazione. “Neppure i cellulari funzionavano – spiega Pezzano – e anche per questo molti genitori sono corsi a scuola per prendere i loro bambini, per portarli a casa”. Una corsa fatale.

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Alluvione a Genova, scoppia la polemica sui fondi-fantasma per il dissesto idrogeologico Il miliardo di euro promesso nel 2009 è sparito. Cancellato dai tagli lineari dello stesso governo che aveva promesso i fondi. A raccontarlo è il ministro Prestigiacomo, nel corso di un’audizione del 3 novembre scorso, giusto il giorno prima della tragediaIl governo sta per stanziare 40 milioni per far fronte all’emergenza ligure prelevandoli dal sistema nazionale delle accise, altri 14,5 dovrebbero arrivare dalla Regione Liguria. Questione di ore. Ma dopo l’ennesima tragedia alluvionale scoppia la polemica sui fondi-fantasma per un piano nazionale di prevenzione del dissesto idrogeologico che non è mai partito. Perché i fondi che erano previsti dal 2009 sono spariti. Svuotati dai tagli lineari dello stesso governo che li aveva promessi. A raccontarlo è il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nel corso di un’audizione del 3 novembre scorso, giusto il giorno prima della tragedia di Genova. La seduta termina con un ordine del giorno che chiede l’immediato ripristino del fondo ma oggi, con la conta dei morti a Genova, la testimonianza del ministro ha il sapore amaro di una enorme sconfitta politica.

Le risorse sono state destinate il 6 novembre del 2009 e prevedevano il reperimento di un miliardo di euro proveniente dai fondi Fas destinati a interventi di risanamento ambientale. Poi sono arrivati i tagli. La Finanziaria 2010 aveva stanziato risorse per 2,1 milioni che si sono ridotte a 800 e sono poi state utilizzate in gran parte per far fronte ai danni provocati dall’alluvione del dicembre 2009 in Liguria, Toscana ed Emilia e per far fronte alle spese conseguenti allo stato di emergenza in Veneto, Campania e Sicilia. “Ad oggi – conclude la Prestigiacomo – al ministero dell’Ambiente non è stata assegnata alcuna risorsa per il piano e, tenuto conto che anche le risorse FAS regionali non sono in molti casi ancora disponibili, di fatto il piano straordinario per il dissesto in molte regioni è ancora fermo al palo”. Una resa.

Così il senatore Pd Roberto Della Seta non fatica molto a stabilire un collegamento tra le tragedie e la politica dei tagli lineari del governo: “Se nessuno le previene quando riceve un ampio mandato per farlo, poi le tragedie accadono davvero. Non è speculazione ma sono fatti che abbiamo tutti sotto gli occhi. Poi se Berlusconi ha l’impudenza di dare la colpa alle vittime dicendo che si è costruito troppo dove non si doveva basta ricordare che i condoni in Italia portano la sua firma”. Anche il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando chiede al governo di ripristinare i fondi promessi e mai arrivati.

Fa sua la denuncia anche Wwf Italia che gira il coltello nella piaga. “Anche nella finanziaria 2012 sono spariti i 500 milioni di fondi per la prevenzione del dissesto idrogeologico promessi da presidente del Consiglio e dal ministro dell’Economia e delle Finanze”. Lo stanziamento, aggiunge l’associazione ambientalista, “doveva essere coperto con i proventi della vendita all’asta delle frequenze della banda larga e da una quota dei Fondi Fas, poi dimezzati da 7,137 miliardi a 3,786”.

Da una parte si riducono i fondi, dall’altra aumentano gli episodi di alluvioni con effetti devastanti. Lo documenta l’agenzia ministeriale Ispra che ha calcolato negli ultimi 80 anni 5.400 alluvioni e 11.000 frane, con 70.000 persone coinvolte e oltre 15 miliardi di euro di danni, registrati solo negli ultimi 20 anni.

Ma se il governo ha tolto allo Stato le risorse pubbliche per intervenire preventivamente, ora lo fa sull’orlo dell’emergenza e solo per tamponare la falla. E’ attesa a ore la firma di Berlusconi su una specifica ordinanza che assegna fondi alla Protezione Civile.

E intanto il Paese reale si è già mobilitato da un pezzo. Il cardinale Bagnasco ha subito annunciato lo stanziamento di un milione di euro dai fondi dell’otto per mille. Continua la campagna di La7 e Corriere della Sera per la donazione di 2 euro con un sms al 45500 da rete mobile. Anche nella manifestazione di oggi a piazza San Giovanni si raccolgono fondi tramite sottoscrizione pubblica per gli alluvionati di Lunigiana e Liguria. La Tv si mobilita questa sera su Rai Uno. Durante la puntata di “Ti lascio una canzone”, i proventi di tutte le telefonate da casa saranno a scopo benefico.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/05/alluvione-a-genova-scoppia-la-polemica-sui-fondi-fantasma-per-il-dissesto-idrogeologico...
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Un tir che stava trasportando generi alimentari in un supermercato è stato inghiottito da una voragine in via Donghi a Genova (Ansa)












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