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Cooperative in rosso. Ecco come Coop Alleanza 3.0 ha accumulato perdite per oltre 750 milioni

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2024 16:20
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Molte cose non tornano nella gestione del primo azionista di Unipol. I costi superano i ricavi e sulla partecipazione nella compagnia pesa una minus potenziale da oltre 400 milioni
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«La Coop sei tu, chi può darti di più», recita da anni lo slogan pubblicitario di successo del mondo delle cooperative della grande distribuzione. A guardare però i conti del gigante delle cooperative, la bolognese Coop Alleanza 3.0, meglio essere clienti che soci del colosso degli ipermercati e supermercati.

Leggi anche: Da Unipol 100 milioni di dividendi per le coop
Coop raggiunge il 65% dei diritti di voto in Unipol

Il rosso del 2022
Anche il 2022 infatti si è chiuso con l’ennesima perdita per la regina della rete Coop, azionista di peso del gruppo Unipol con il 22,25% delle quote. Il saldo del conto economico a livello consolidato è stato negativo per 132 milioni di euro. Il problema è che la striscia negativa di risultati non è episodica ma dura ormai da almeno un quinquennio.

Dal 2018, senza soluzioni di continuità, il passivo cumulato supera di gran lunga i 750 milioni. Qualcosa non torna nella gestione del gruppo presieduto da Mario Cifiello. Vero che una cooperativa non ha come mission prioritaria lo scopo di lucro, ma da qui a perdere così tanti soldi ce ne corre.

Leggi anche: Coop Alleanza 3.0 fa cassa col mattone con una cartolarizzazione da 50 milioni

Il confronto con i competitor
I problemi si notano già a livello di business, cui si affiancano quelli di natura finanziaria. La gestione cosiddetta industriale vede la Coop tra i peggiori gruppi nel mondo della gdo. Già i costi operativi superano i ricavi, poi ammortamenti e svalutazioni portano in rosso i conti a livello di risultato operativo. Tanto per dare un’idea di raffronto sia Esselunga sia le low cost della gdo vantano stabilmente un ebit margin tra il 4 e il 6% del fatturato.

Il caso Esselunga
Esselunga ha cumulato utili per oltre 1,3 miliardi nel quinquennio; Eurospin addirittura di più e Lidl supera gli 800 milioni. Un divario enorme che vede la Coop bolognese arrancare da anni. Un gigante da oltre 4 miliardi di ricavi con 17mila dipendenti e 2,2 milioni di soci che sicuramente non saranno soddisfatti dalle performance del gruppo.

Poche soddisfazioni per i soci
Sono proprio i soci a sostenere la grande cooperativa dato che contribuiscono con il prestito sociale a fornire ogni anno 3 miliardi di liquidità finanziaria. Non che siano trattati molto bene. Nel 2022 dati i pessimi risultati nessun ristorno (dividendi) è affluito nelle tasche dei soci. Che tra l’altro sono remunerati con magri ritorni in linea o forse più bassi delle remunerazioni dei depositanti del sistema bancario.

I depositi del prestito sociale hanno avuto interessi pari allo 0,3% sui depositi liberi, un tasso che arriva all’1% solo per chi vincola il prestito a 24 mesi. Magra consolazione. E può darsi che, vista la concorrenza dei Bot annuali che rendono oltre il 3%, il 2023 possa avere visto un’uscita copiosa di flussi del prestito sociale. Il 2023 è previsto ancora in perdita e il primo utile dopo anni potrebbe arrivare solo a fine del 2024.

La partecipazione in Unipol
Ma oltre al deficit nella gestione dei supermercati, Coop 3.0 ha da anni aperto un problema contabile nei rapporti con Unipol. La cooperativa è il primo socio con una quota nel capitale del big assicurativo del 22,25%. E con altre coop ha blindato da sempre con un patto parasociale il controllo di fatto di Unipol. Una partecipazione strategica storica che affonda nella notte dei tempi.

Il problema sono i valori di carico della partecipazione. Coop 3.0 possiede direttamente 159,5 milioni di azioni Unipol (il 22,25% del capitale e il 29,9% dei diritti di voto) che sono a bilancio per 1,2 miliardi di euro. Certo sulla quota di patrimonio netto spettante, il valore è inferiore al totale del patrimonio netto di Unipol che veleggia a 7,6 miliardi. Ma Unipol è quotata e non si è più ripresa dai fasti del passato quando, nel 2009, il prezzo delle sue azioni sfiorava quota 12 euro.

La minusvalenza potenziale
Oggi Unipol capitalizza solo 3,54 miliardi e la quota di Coop 3.0 ai valori di borsa varrebbe non 1,2 miliardi ma solo poco meno di 800 milioni. Con una svalutazione potenziale di oltre 400 milioni della sua più grande partecipazione. Tutto virtuale ovviamente, dato che non avverrà mai un’uscita di Coop 3.0 e delle altre Coop che compongono il nucleo duro degli azionisti forti, da Unipol. Resta però un patrimonio netto di Coop 3.0 sopravvalutato nella sostanza.

Le altre partecipazioni
Non solo, ma anche l’altra grande partecipazione nella Igd quotata, dove la coop bolognese detiene il 41% del capitale, è a bilancio a valori molto distanti dai valori di mercato. Quel 41% in mano alla cooperativa bolognese è iscritta a bilancio per 328 milioni di euro, quando l’intera Igd capitalizza in borsa solo 273 milioni, con uno sbilancio pesante per la Coop. Che non vede brillare altri investimenti, come per esempio Fico, il progetto del parco gastronomico bolognese, svalutato fortemente, e quell’1% in Eataly, la creatura di Oscar Farinetti che è stata anch’essa svalutata dopo che ha generato perdite per 25 milioni nel suo ultimo bilancio.


Igd
(Immobiliare Grande Distribuzione SIIQ S.p.A. is one of the main players in Italy's retail real estate market: it develops and manages shopping centers throughout the country and has a significant presence in Romanian retail distribution. Listed on the Star Segment of the Italian Stock Exchange, IGD was the first SIIQ (Società di Investimento Immobiliare Quotata or real estate investment trust) in Italy. IGD has a real estate portfolio valued at circa EUR 2,005.1 million at 30 June 2023, comprised of, in Italy, 19 hypermarkets and supermarkets, 27 shopping malls and retail parks, 1 plot of land for development, 1 property held for trading and 6 other real estate properties. Following the acquisition of the company Winmark Magazine SA in 2008 14 shopping centers and an office building, found in 13 different Romanian cities, were added to the portfolio. An extensive domestic presence, a solid financial structure, the ability to plan, monitor and manage all phases of a center's life cycle, leadership in the retail real estate sector: these qualities summarize IGD's strong points.)


www.milanofinanza.it/news/cooperative-in-rosso-ecco-come-coop-alleanza-ha-accumulato-perdite-per-oltre-750-milioni-2023080419...
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