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I ricchi e il paradosso delle tasse: oltre i 500 mila euro l’aliquota «effettiva» è solo al 36%

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2024 20:01
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a metà più povera degli italiani vive con meno di 13 mila euro all’anno e detiene meno del 17% del reddito nazionale. Mentre l’1% più ricco controlla circa il 12% del reddito nazionale, con un reddito medio di 310 mila euro all’anno. Ma, in proporzione, paga meno tasse del restante 99% dei contribuenti. Per chi supera i 500 mila euro l’anno l’aliquota «vera» scende al 36%. A fotografare la situazione è uno studio congiunto di Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Università di Milano - Bicocca, pubblicato dalla rivista scientifica Journal of the European Economic Association.

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Dallo studio emerge che la progressività del sistema fiscale italiano è poca e mal distribuita. «Abbiamo dimostrato che l’intero sistema fiscale italiano è solo blandamente progressivo per il 95% più basso della distribuzione del reddito, con un’imposizione fiscale che sale dal 40% al 50% – spiega Andrea Roventini, autore dello studio e direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna – .Il sistema diventa addirittura regressivo per il 5% dei contribuenti più ricchi con un’aliquota effettiva che scende fino al 36% per chi guadagna oltre i 500 mila euro annui. Il sistema fiscale è addirittura sempre regressivo se si considera la distribuzione del patrimonio invece che quella del reddito».

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Perché i ricchi pagano meno tasse
Il fatto che i redditi più elevati paghino un’aliquota più bassa è dovuto principalmente a tre fattori: l’effettiva regressività dell’Iva, che grava meno sui contribuenti abbienti, il minor peso dei contributi sociali per i redditi superiori ai 100 mila euro, la maggiore rilevanza, per i più ricchi, delle rendite finanziarie e dei redditi da locazioni immobiliari tassate con aliquote proporzionali variabili tra il 10 per cento e il 26 per cento. Lo studio conferma che esistono importanti differenze in relazione alla tipologia di reddito prevalente: i lavoratori dipendenti sono quelli che pagano più imposte, seguiti dai lavoratori autonomi, dai pensionati e, infine, da chi percepisce soprattutto rendite finanziarie e locazioni immobiliari. «Questo lavoro – spiega Demetrio Guzzardi, autore dello studio e ricercatore in Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - combina diverse fonti di dati, quali dichiarazioni dei redditi, indagini campionarie di Istat e Banca d’Italia, stime sulla distribuzione del patrimonio netto, per distribuire a livello individuale l’intero ‘reddito nazionale netto’, corretto per l’evasione fiscale. Così è stato possibile identificare le fasce di reddito che hanno perso di più negli ultimi anni».

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Le disuguaglianze sono aumentate
Dal 2004 al 2015, mentre il reddito nazionale reale diminuiva del 15%, il 50% più povero degli italiani subiva la perdita maggiore con un calo del 30% circa. All’interno del 50% più povero, i più colpiti sono giovani tra i 18 e i 35 anni, che hanno perso circa il 42% del loro reddito. I 50 mila italiani che compongono lo 0,1% più ricco del Paese, invece, detengono il 4,5% del reddito nazionale con entrate medie superiori al milione di euro annuo, cifra che potrebbe essere raggiunta dal 50% più povero soltanto risparmiando l’intero reddito per 76 anni «Solo una ridottissima parte dei redditi dei più ricchi è ottenuta grazie ai redditi da lavoro dipendente», sottolinea.

I poveri diventano sempre più poveri
Lo studio mette a confronto anche la concentrazione dei redditi dell’Italia con quella di altri Paesi. Paragonando le stime ottenute da ricerche analoghe condotte per Stati Uniti e Francia, dalla ricerca emerge che l’Italia presenta un livello di concentrazione dei redditi simile a quello della Francia. Tuttavia «a differenza della situazione in Francia, dove le fasce più deboli hanno visto un modesto aumento della loro quota di reddito – sottolinea Alessandro Santoro, autore dello studio e pro-rettore al Bilancio dell’Università di Milano-Bicocca- in Italia si osserva l’opposto, con le fasce più povere che diventano sempre più svantaggiate».

www.corriere.it/economia/tasse/24_gennaio_14/i-ricchi-paradosso-tasse-oltre-500-mila-euro-l-aliquota-effettiva-solo-36percento-facf1fd2-b12e-11ee-a5f5-cef5d61f30...


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