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Vaiolo delle scimmie, l'Oms dichiara l'"emergenza globale". 18mila casi in 78 paesi e 5 decessi.

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2022 10:37
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“Garantire la diagnosi senza prenotazione. Valutare vaccinazione per chi è a rischio”
Il virus si è diffuso in 74 Paesi, la versione più pericolosa in Nigeria e Congo
23 LUGLIO 2022
AGGIORNATO ALLE 18:26
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Sedicimila casi in 74 paesi in tre mesi sono troppi per un’epidemia. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato che il vaiolo delle scimmie è un’“emergenza globale”. Gli esperti convocati a Ginevra da giovedì per discutere del virus che causa soprattutto febbre e lesioni cutanee in realtà non erano riusciti a raggiungere un consenso. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus allora è intervenuto con una sua decisione: la circolazione del virus iniziata a maggio corrisponde proprio a un’“emergenza globale”.

La definizione di recente era stata usata dall’Oms per il virus Zika (era il 2016), che aveva colpito soprattutto l’America Latina, e per il grosso focolaio di Ebola nel 2014 in Africa occidentale. Anche il coronavirus, prima di assurgere al livello di pandemia, aveva attraversato questo stadio.

L’annuncio dell’Organizzazione di Ginevra non vuol dire che il vaiolo delle scimmie sia particolarmente pericoloso o letale. Su 16mila casi finora si contano 5 vittime, tutte in Africa. A volte ai pazienti viene dato un antivirale dall’efficacia non troppo alta, ma in generale la malattia regredisce da sola senza particolari problemi. In Italia finora si sono contati 407 casi. “La situazione è sotto costante monitoraggio, ma non si ritiene debba destare particolare preoccupazione" ha detto il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

In Congo e Nigeria esiste un ceppo di vaiolo delle scimmie più pericoloso rispetto a quello che si è diffuso altrove. Ma quel che è avvenuto a maggio nel resto del mondo è stato un salto di qualità nella trasmissione che ha sorpreso molti esperti. La malattia tradizionale infatti è conosciuta dal 1970 e nei paesi africani si diffonde soprattutto a causa del contatto diretto con gli animali: più delle scimmie, sono pericolosi i piccoli roditori.

Il virus che si è diffuso al di fuori dell’Africa in maniera cospicua negli ultimi tre mesi è capace invece di trasmettersi in modo efficiente anche da un individuo all’altro, non solo a causa di un contatto animale. Le analisi del genoma del microrganismo hanno mostrato una cinquantina di mutazioni: è possibile che siano loro l’origine di questo cambio di passo nella contagiosità. Attualmente l’indice di replicazione R è stimato in 1,5 circa. Se il calcolo fosse esatto, vorrebbe dire che l’epidemia è ancora in crescita.

Un’altra peculiarità del vaiolo delle scimmie è stata sottolineata ieri dall’Oms: “Il 99% dei contagiati sono individui di sesso maschile e il 98% sono msm”. La sigla indica gli omosessuali e in generale gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (men who have sex with men). Non sono state individuate ragioni per cui il virus debba contagiare un genere più di un altro, né tipi di rapporti sessuali più a rischio di altri. Le cause di questa diffusione sono probabilmente epidemiologiche, legate alla rete di relazioni che avevano i contagiati fra loro.

“Anche se sto dichiarando un’emergenza globale di interesse internazionale” ha spiegato oggi Ghebreyesus, questa è un’epidemia concentrata tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, specialmente quelli con molti partner. Vuol dire che l’epidemia può essere arrestata se usiamo le strategie giuste mirate per i gruppi giusti”.

La principale modalità di trasmissione del vaiolo sembra essere il contatto con le lesioni sulla pelle. La malattia causa infatti delle papule che durano un paio di settimane e contengono virus. Nell’epidemia originale erano diffuse in tutto il corpo. Nei casi osservati da maggio al di fuori dell’Africa le bolle sono invece concentrate nelle zone genitali. Il virus è stato trovato anche nella saliva e nel liquido seminale. Nonostante questo, la definizione del vaiolo come malattia a trasmissione sessuale è ancora controversa. I contatti della pelle e le droplet (le famose goccioline che trasmettono anche il coronavirus) sono sufficienti a contagiare. Questo fa sì tra l’altro che il preservativo non protegga durante i rapporti sessuali.

Alcuni paesi, in primis Gran Bretagna e Stati Uniti, hanno iniziato a offrire la vaccinazione alle persone a rischio: msm che hanno rapporti sessuali promiscui e operatori sanitari che curano i pazienti contagiati. Il vaccino per il vaiolo delle scimmie in realtà non esiste: ci sono piccole quote del vaccino contro il vaiolo normale, prodotto in piccole quantità a scopo precauzionale nonostante quel virus sia stato debellato (proprio grazie ai vaccini). L’unica industria che se ne occupa – la danese Bavarian Nordic – sta lavorando a pieno ritmo per rispondere alla domanda improvvisa.



www.repubblica.it/cronaca/2022/07/23/news/vaiolo_scimmie_oms_lancia_emergenza_globale-358898907/?ref=RHTP-BH-I358826208-...
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