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Pandori e panettoni sotto esame: come riconoscere la qualità

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2019 15:56
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Qualescegliere.it e Altroconsumo hanno comparato diversi marchi dei due più famosi dolci natalizi. In molti casi i prodotti del supermercato hanno ottenuto buoni giudizi

di FEDERICO FORMICA
13 Dicembre 2019
L'8 dicembre è passato, alberi e addobbi di Natale adornano già case, negozi e strade. E i supermercati sono sommersi da pandori e panettoni già da un mese. Tra nomi noti e prodotti a marchio del supermercato, la scelta è talmente ampia che spesso l'unica variabile presa in considerazione è il prezzo. Si compra quello in offerta. Ma per chi vuole fare un acquisto davvero consapevole, due studi usciti nei giorni scorsi forniscono qualche elemento in più.

Qualescegliere.it ha confrontato otto pandori mentre Altroconsumo si è concentrata sui panettoni, provandone quindici. Alcune considerazioni valgono per entrambi i prodotti: una legge, il decreto 22 luglio 2005, stabilisce con precisione ingredienti, quantità e lavorazione. Solo i dolci che rispettano queste regole possono essere denominati "pandoro" o "panettone". Di qui il fiorire di nomi alternativi come "dolce di Natale" e tanti altri. Dunque, la qualità media non può che essere simile. Ma ci sono tanti altri fattori che possono fare la differenza.

L'osservatorio consumi di Qualescegliere, che ha analizzato Bauli, Paluani, Melegatti, Favorina (venduto dal Lidl), Carrefour, Coop, Conad e Duca Moscati (venduto all'Eurospin), ha scoperto che in nessun caso viene rispettata la ricetta originale. Nulla di cui allarmarsi, però: la legge prevede ingredienti obbligatori (presenti in tutti i casi) e facoltativi, che sono stati utilizzati da tutti i produttori. In particolare, nelle otto ricette è onnipresente il latte, in tre c'è anche il burro di cacao e alcuni aggiungono anche lievito di birra o sciroppo di glucosio/fruttosio.

C'è però un problema di trasparenza. È vero che gli ingredienti stabiliti dal decreto ci sono tutti, ma nel caso del burro non è possibile sapere in che percentuale. La legge prevede che la materia grassa butirrica sia almeno al 20%, ma nessun produttore ha ritenuto di doverlo indicare in etichetta. Per quanto riguarda le uova solo Favorina, Duca Moscati e Coop riportano la percentuale, anche se nessuno specifica quella dei tuorli (per legge, minimo 4%).

Secondo l'indagine, che ha tenuto conto anche della forma e della qualità dell'impasto e dell'alveolatura (ma non il gusto), il miglior pandoro nel rapporto qualità prezzo è il Paluani mentre, tra quelli con il marchio del supermercato, il preferito è stato quello del Conad. Rimandati Bauli (il più costoso del lotto, ma cottura e alveolatura meno uniformi del Paluani) e Coop (troppi ingredienti facoltativi; forma, alveolatura e cottura poco uniformi).

"Bacchettata" sul pandoro, Coop si prende però una rivincita col panettone. Viceversa il Paluani, premiato sul pandoro, è arrivato ultimo nella graduatoria dei panettoni. L'organizzazione di consumatori Altroconsumo (milanese come il tipico dolce natalizio) ha sottoposto i dolci a test di laboratorio e li ha fatti assaggiare e analizzare anche a 150 consumatori e a pasticceri esperti. Come accennato, Coop è arrivato primo nella graduatoria della qualità globale, ottenendo 70 punti su 100. Medaglia d'argento al Galup (65 punti) anche se Altroconsumo consiglia soprattutto il Duca Moscati e il Le Grazie, venduto da Esselunga. Questi due panettoni, rispettivamente terzo e quarto in classifica, hanno però un prezzo che è meno della metà del Coop e circa cinque volte meno del Galup. Ultimo, con 43 punti, si è piazzato il Paluani (che Qualescegliere aveva indicato come migliore per i pandori), poco più su c'è il celebre panettone Motta (50 punti) e il redivivo Melegatti con 51.

Altroconsumo fornisce anche una serie di dritte per valutare la bontà di un pandoro. Anzitutto l'alveolatura, che potrebbe confondere i consumatori: mentre per il pandoro gli alveoli (cioè i buchi che si formano nell'impasto durante la cottura) è bene che siano piccoli e uniformi, nel panettone devono essere grandi e non omogenei. Canditi e uvetta: più se ne scorgono in superficie, più ce ne sarà nell'impasto; canditi piccoli e duri non rispecchiano un'alta qualità e i produttori che mettono anche quelli di cedro (più pregiato dell'arancia) sono quelli che "coccolano" il consumatore.



www.repubblica.it/economia/2019/12/13/news/pandori_e_panettoni_sotto_esame_come_riconoscere_la_qualita_-243078537/?ref=RHPPBT-VE-I0-C4-P9...
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