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Android, diverse app condividono i dati degli utenti con Facebook anche se non hanno un account

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2019 23:40
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Il 2018 non è stato un anno particolarmente roseo per Facebook, soprattutto se si considerano gli scandali legati alla privacy. Molti utenti pensano che la condivisione dei propri dati con le società di terze parti sia un giusto prezzo da pagare per usare il servizio, altri però sono del parere che sia necessaria maggiore trasparenza. Ed è proprio l'aspetto della trasparenza che viene a mancare secondo una nuova indagine di Privacy International, con cui sono state scoperte diverse app per Android, anche fra quelle più popolari, che condividono dati con Facebook.



La parte più scabrosa delle scoperte di Privacy International è che le suddette app condividono i dati con il social network anche se l'utente non ha effettuato il log-in su Facebook, e addirittura anche se l'utente non dispone di un account con il servizio. Si ritorna quindi a parlare della gestione dei dati degli utenti (iscritti e non) da parte della realtà di Zuckerberg, e della profilazione degli stessi. Un argomento che è tornato in auge nel 2018 con lo scandalo Cambridge Analytica, che ha causato grossi grattacapi e ha fatto riemergere il discorso della privacy sul web.

Il gruppo ha provato un totale di 34 app celebri su Android (fra cui, ad esempio, MyFitnessPal, Skyscanner, TripAdvisor, Kayak) nel periodo di tempo fra Agosto e Dicembre 2018. Due terzi di queste applicazioni hanno inviato dati a Facebook non appena avviate, sia in presenza di un account attivo sul dispositivo, sia in sua assenza. Attraverso questi dati il social network può conoscere quanto spesso gli utenti utilizzano un particolare servizio, e può raccogliere altri dati con i quali può scoprire diverse altre attitudini di ogni singolo utente, anche se non registrato.

Privacy International ha scoperto che il 61% delle app testate trasferisce dati a Facebook durante il primo avvio: nello specifico il software informa che l'app è stata installata e il Facebook SDK inizializzato, e così Facebook scopre che l'utente sta utilizzando il servizio e viene a conoscenza di ogni volta che viene avviato. I dati vengono accorpati con un ID univoco per ogni utente, e in questo modo Facebook può profilarli uno per uno, scoprendo facilmente il sesso, la professione, l'età, o anche la religione praticata. Il tutto, ovviamente, per offrirgli pubblicità sempre più mirata.

Alcune app, secondo l'indagine, inviano a Facebook un pacchetto di dati specifico ed estremamente dettagliato. Una fra queste è Kayak che invierebbe al social network informazioni sugli utenti (anche non presenti su Facebook) e i voli con cui viaggiano: Facebook scopre così città e date di partenza e di arrivo, numero di biglietti e di bambini al seguito, classe dei voli. In più, con queste applicazioni sembra che non siano sufficienti le opzioni sulla privacy disattivabili sul servizio, visto che le app continuano a inviare i dati descritti dall'indagine anche con le diverse voci deselezionate.


www.hwupgrade.it/news/telefonia/android-diverse-app-condividono-i-dati-degli-utenti-con-facebook-anche-se-non-hanno-un-account_79...
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