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2012 un anno di elezioni in tutto il mondo

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2012 17:56
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Le presidenziali e legislative (si rinnova tutta la Camera e un terzo del Senato) negli Stati Uniti sono sicuramente le elezioni più attese del 2012. Si voterà il 6 novembre.

Per i democratici correrà il presidente in carica, Barack Obama; non è stato ancora scelto lo sfidante repubblicano, anche se il favorito è Mitt Romney.




Anche in Francia si voterà per rinnovare l’Assemblea nazionale (10,17 giugno) e la presidenza (22 aprile, eventuale ballottaggio il 6 maggio). A contendersi l’Eliseo saranno l’attuale inquilino Nicolas Sarkozy dell’Ump e il socialista François Hollande. Parteciperanno come sempre una miriade di partiti e movimenti di estrema sinistra ed estrema destra, tra cui il Fronte nazionale che candida Marine Le Pen.

In autunno si terrà il Diciottesimo congresso nazionale del Partito comunista cinese, i cui delegati eleggeranno la nuova leadership del paese. Hu Jintao, giunto al termine del mandato, cederà probabilmente la presidenza della Repubblica Popolare Cinese all’attuale vicepresidente Xi Jinping.

Il 4 marzo la Russia eleggerà il nuovo presidente. Malgrado le proteste di fine 2011, dopo un’elezione legislativa di dubbia trasparenza, l’attuale premier Vladimir Putin non dovrebbe avere rivali.

Nel 2012 continua il lentissimo processo elettorale dell’Egitto post-Mubarak. L’11 gennaio si è svolto il terzo e ultimo turno per l’Assemblea del popolo, che sarà dominata da partiti islamisti: i Fratelli musulmani e i salafiti di al Nour.

Tra gennaio e febbraio verranno eletti 174 dei 264 membri del Consiglio della Shura. Gli altri sono nominati dal presidente della Repubblica, carica attualmente vacante.

L’ammiraglio Tantawi, del Consiglio supremo delle Forze Armate, ne fa le funzioni, ma l’elezione del nuovo capo di Stato - e la definizione dei suoi poteri - sarà un momento decisivo per la rivoluzione egiziana. La data del voto non è stata ancora fissata.

Il 2 marzo andrà a votare anche l’Iran, per eleggere i membri dell’Assemblea consultiva islamica, o Majlis, organo legislativo del paese. Probabilmente sarà l’occasione per un nuovo scontro di potere tra la Guida suprema Khamenei e il presidente Ahmadi-Nejad. Sempre che la situazione con Israele e Stati Uniti non precipiti prima.



Uno dei più grandi alleati di Ahmadi-Nejad, il presidente venezuelano Hugo Chávez, sarà candidato alle elezioni che si terranno nel paese sudamericano il 7 ottobre. L’incognita maggiore al momento, più che la concorrenza dell’opposizione, è il suo precario stato di salute. Il colonnello bolivariano afferma di aver sconfitto il cancro; non tutti gli credono.

Il primo luglio il Messico potrebbe cambiare volto: si vota infatti sia per la presidenza della repubblica sia per il parlamento.

Il presidente Felipe Calderón non può essere rieletto; il suo partito, il Pan, deve ancora nominare un candidato. Per il Prd (di sinistra) ci riproverà Lopez Obrador, che perse nel 2006 per un pugno di voti. Per il Pri corre Enrique Peña Lieto.

In teoria a giugno i cittadini libici dovrebbero eleggere un’assemblea provvisoria, incaricata di redarre una Costituzione; secondo questo piano, nel 2013 si terrebbero le elezioni parlamentari vere e proprie.

Il paese è ancora molto lontano da quell’obiettivo. La priorità dovrebbe essere disarmare le bande degli ex-ribelli che si stanno spartendo il controllo del paese e costruire istituzioni credibili. Altrimenti, ogni voto sarà una farsa.



Il 21 febbraio sono previste le elezioni presidenziali in Yemen. In base all’accordo con cui Saleh ha rinunciato al potere, facente funzioni è il generale Abd Rabbuh Mansur al-Hadi. Questi dovrebbe essere confermato alla presidenza col consenso dell’opposizione.




Il 2011 sarà, o forse è meglio dire sarebbe, un anno ricco di elezioni per l’Africa: oltre che in Libia, si voterà anche in Kenya (presidenziali e parlamentari, probabilmente entrambe ad agosto 2012), Madagascar (presidenziali e parlamentari, previste per maggio), Senegal (presidenziali il 26 febbraio, parlamentari a giugno) e Zimbabwe (presidenziali e legislative, a data da destinarsi).




In Corea del Sud si voterà ad aprile per rinnovare il parlamento, a dicembre per la presidenza della repubblica. I partiti devono ancora nominare i loro candidati. Tra gli argomenti decisivi della campagna ci saranno i rapporti con la Corea del Nord dopo la morte di Kim Jong-il e quelli con gli Usa dopo l’approvazione di un contrastato accordo di libero commercio.



Nel 2012 il parlamento dell’Albania eleggerà il presidente della Repubblica.

Le elezioni parlamentari del 28 ottobre in Ucraina sono le più importanti tra quelle che si terranno nel 2012 nello spazio ex-sovietico. Kiev è divisa tra Mosca e l’Europa, con margini di manovra ristretti.

Il 15 gennaio il parlamento della Moldova dovrebbe eleggere il presidente della repubblica, sempre che ci siano candidati.
Dieci giorni dopo si vota per rinnovare il parlamento del Kazakistan.

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