00 02/12/2016 13:32
Ci sono ancora enormi differenze tra i vari Paesi europei quando si tratta di mercato del lavoro. E per l’Italia non è affatto una buona notizia. Soprattutto se il dato si combina con l’aumento degli inattivi: gli scoraggiati che hanno smesso di cercare lavoro uscendo dal mercato.
Recentemente Eurostat ha pubblicato dei dati che mostrano la durata prevista della vita lavorativa negli stati Europei per il 2015, utilizzando informazioni demografiche e relative alla forza lavoro per calcolare il numero di anni in cui una persona di 15 anni, in una data nazione, sarà prevedibilmente “attiva” – ovvero, occupata o disoccupata ma in cerca di lavoro – nel mercato del lavoro, nel corso della sua vita.
Norvegia, Svezia, Germania e Regno Unito sono tra i Paesi con la più lunga durata prevista della vita lavorativa – superiore ai 38 anni.
Il rovescio della medaglia è rappresentato da Italia, Polonia, Grecia e Ungheria che sono i Paesi europei con la più corta durata attesa della vita lavorativa – meno di 33 anni.
Ecco la mappa completa, che è stata condivisa da Torsten Sløk di Deutsche Bank.

Deutsche Bank
Tradotto, in Italia chi cerca lavoro ha meno possibilità di trovarlo che nel resto del Vecchio continente. Si spiega così un numero di inattivi così alto, arrivato a ottobre a quota 13,6 milioni di persone. In sostanza lungo la Penisola non solo è difficile trovare occupazione, ma anche complicato mantenerla. Per questo dopo alcuni mesi di ricerca infruttuosa gli italiani si accontentano di un impiego “in nero”, o – peggio – rinunciano a lavorare in modo stabile.


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