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Tanti auguri Cicciolina, onorevole pornostar
di Alessandra Vitali
Ilona Staller festeggia il 26 novembre. E dal prossimo mese le arriverà la pensione da parlamentare. Grazie a quei cinque anni alla Camera. Storia di una pornostar diventata icona della trasgressione. Nell'Italia degli anni Ottanta
Ilona Staller
APPROFONDIMENTI
FOTO Ilona, in arte Cicciolina
Quel giorno di luglio, in piazza Montecitorio, faceva caldo. Ma non per questo le ragazze si presentarono discinte. Lo facevano per abitudine e professione, erano i tempi in cui “ci voleva, per fare il mestiere, anche un po’ di vocazione”. Due luglio del 1987, Ilona Staller in arte Cicciolina, pornodiva eletta nelle liste del Partito radicale ringraziò chi le aveva tributato ventimila preferenze debuttando davanti al palazzo in compagnia delle stimate colleghe Moana Pozzi, Ramba, Baby Pozzi e Hula Pop. Polizia in affanno e, dietro alle transenne, folla fremente in attesa che si ripetesse il rito che la candidata aveva celebrato durante la campagna elettorale: comizi sulla libertà sessuale, via i bottoni della camicia, seno al vento e mani dei sostenitori più impegnate a palpeggiare che ad applaudire. L’attesa, quel 2 di luglio dell’87, non andò delusa. Cicciolina e le compagne omaggiarono la folla con un mini-show, le altre sfilandosi la maglietta, lei invece castigata come si conveniva a una parlamentare, in abito verde aderentissimo niente spacchi o scollature. Non rimase disatteso il monito di Andreotti che, sulla sua rubrica su L’Europeo, aveva auspicato che si presentasse alla Camera in abiti decorosi per rispetto agli elettori, “anche quelli che votano per Benedetto Croce”.

Buon compleanno, Cicciolina da Budapest, figlia di un funzionario del ministero dell’Interno ungherese, arrivata in Italia a vent’anni e adottata dalla grande famiglia di Riccardo Schicchi, all’epoca tycoon del porno, che alla fine degli anni Settanta la lanciò nel firmamento delle stelle dell’eros. Sesso e candore infantile la miscela incandescente sulla quale s’era fondata la sua carriera, sempre al confine fra il soft e l’hard core, abitini bianchi e coroncina di fiori e il fido serpente, “Pito Pitone”, che l’accompagnava nei suoi show. Un’icona di trasgressione che nell’Italia di quegli anni trovò un terreno fertile in cui piantare radici, tanto da conquistare la paternità del primo seno nudo mandato in onda dalla Rai. Era il 1978.

E’ dell’anno dopo, il 1979, l’idea di entrare in politica. Si presenta con la Lista del Sole. Un flop. Meno di dieci anni dopo Marco Pannella la punta – lui sempre a caccia di candidati-shock – e le offre un posto nel 1987 per arricchire le sue liste. Lei comincia a girare città e paesi a bordo di una cabriolet rossa. Se nel mondo della politica c’è chi storce il naso (Emanuele Macaluso, allora dirigente del Pci, scrisse su L’Unità che raccattava voti “regalando baci e facendo vedere le tette”) nelle piazze è sempre bagno di folla.

Grazie all’onorevole pornodiva si moltiplicano i giudizi sprezzanti sull’Italia, mentre fanno il giro del mondo le foto di lei fra gli scranni di Montecitorio inguainata in poco onorevoli abiti. Da parlamentare si occupa delle questioni a lei più care: il divieto di allevare animali da pelliccia, la riapertura delle case chiuse, la creazione di “parchi dell’amore”, la battaglia contro la censura. Sconfina anche nella politica estera: durante la crisi del Golfo, nel 1990, annuncia di essere pronta a fare l’amore con Saddam Hussein per convincerlo a evitare la guerra.

Alla Camera cominciarono ad arrivare le richieste di autorizzazione a procedere contro Ilona per atti osceni (commessi, secondo l’accusa, nei suoi spettacoli e nei comizi politici). Ma i sostenitori non le mancavano: l’Aula la assolse, a scrutinio segreto, bloccando i processi nei suoi confronti con 190 voti a favore e 130 contro.

Poi, la politica passò in cavalleria. Alle politiche del 1992 fu un flop il “Partito dell’amore” ideato – ben prima di Berlusconi – con Moana Pozzi e Cicciolina ritenne più opportuno tornare alle origini. Riprese l’attività da pornostar e cercò di farsi una famiglia. Si sposò con l’artista americano Jeff Koons ma finì piuttosto male, e solo da poco tempo ha vinto la battaglia legale per l’affidamento del figlio.

Quattro anni fa ha pubblicato con Mondadori un libro di memorie, “Per amore e per forza”. Oggi, alle soglie dei sessant’anni, con la maturità torna anche l’interesse per la politica. Ilona si dice pronta a fondare un partito “ottimista-futurista”. Se poi l’idea dovesse non andare in porto, potrà sempre ritirarsi a vita privata e festeggiare con l’arrivo della pensione da parlamentare: tremila euro lordi che la Camera comincerà a versarle dal prossimo mese. Eredità di quei cinque anni in cui è stata per tutti “l’onorevole Cicciolina”.

(19 novembre 2011)


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