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Lavoro: aumentano le tasse sui salari in Italia, cuneo fiscale al 49 per cento

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2016 23:49
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ROMA - Lo spread che finalmente scende, anche se l'obiettivo prefissato non è ancora raggiunto, l'impegno preso dall'Italia con la Ue "severo, ma non impossibile", i malumori di alcune parti politiche. Ma soprattutto la riforma del mercato del lavoro e l'addio all'idea del posto fisso: "I giovani devono abituarsi all'idea che non lo avranno. Che monotonia il posto fisso, è bello cambiare", anche se bisogna "avere condizioni accettabili". Mario Monti, ospite del Tg5 e di Matrix, parla dei temi caldi che il governo si trova ad affrontare, sottolineando con un certo ottimismo la capacità del Paese di fare fronte alle difficoltà. E sul suo mandato dice: "Do per scontato che nel 2013 non ci sarò".

Addio posto fisso. Il posto fisso non esiste e i giovani devono abituarsi a questa idea, ha detto Monti nell'intervista a Matrix: "Tutte le cose che stiamo cercando di fare sono operazioni di ricerca della consapevolezza. I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia". Parole destinate a far discutere, pronunciate proprio alla vigilia del tavolo tra governo e parti sociali sul mercato del lavoro. Poi il premier ha spiegato: "La finalità principale della riforma è quella di ridurre il terribile apartheid che esiste tra chi per caso o per età è già dentro e chi fa fatica ad entrare". Frasi tranchant anche sull'articolo 18: "Non è un tabù - ha detto il premier- può essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia e il futuro dei giovani in un certo contesto, ma può essere abbastanza accettabile in un altro contesto", ha detto Monti, sottolineando la necessità di procedere "ad una modifica del sistema di flessibilità in entrata e in uscita". Per Monti è essenziale una "riforma degli ammortizzatori che tuteli il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro, senza legare la tutela del lavoratore a un posto di lavoro che diventa obsoleto". Per quanto riguarda, il confronto, il premier ha detto: ''Sulla riforma del mercato del lavoro è normale che ci sia più dialogo, ma con tempi brevi, da Italia europea'', ricordando che i sindacati ''hanno di fatto accettato la riforma delle pensioni'' varata dal governo. ''A dicembre i sindacati hanno fatto tre ore di sciopero - ha proseguito Monti - non è stata una manifestazione di debolezza, bensì di grande maturità".

Fino al 2013. ''Non so alla fine, nel marzo del 2013 o ad aprile, che ricordo porterò. Ma so che sarà una parentesi chiusa ed immagino che il ricordo sarà positivo solo se l'Italia sarà migliore di oggi. Ce la faremo''. Così il premier ha risposto a una domanda relativa alla durata del sua carica: "Lo do per scontato" che nel 2013 non sarò più al governo, ha detto, ma " non è quello che mi interessa, mi interessa fare bene adesso in questa situazione difficile e spero che tutti si disinterissino di quello che potrà succedere allora per quanto mi riguarda".

L'appoggio di Berlusconi. Monti, poi, suI clima politico, il premier ha detto che i "malumori" sono "normali in una parte politica non più direttamente al governo", il Pdl. Però "l'appoggio" che l'ex presidente del Consiglio Berlusconi dà a questo governo è "particolarmente significativo" e ha aggiunto: "Trovo che l'appoggio di Berlusconi al governo sia fondamentale come lo è quello del Partito Democratico e del Terzo Polo. Venendo da chi ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio, è un appoggio particolarmente significativo e questo credo che dia anche internazionalmente il segno di una continuità". Poi ha specificato: "Io non mi aspetto appoggio se faremo cose sbagliate, anzi mi aspetto che saremo invitati ad andarcene ed ovviamente ce ne andremo, ma se faremo cose utili, ma anche migliorabili, credo che dare l'appoggio al nostro governo sia un sevizio reso all'Italia''.

Vincolo con Ue non impossibile. "Un vincolo di bilancio che non è stato preso ieri, ma un anno fa. Certamente è severo, ma non impossibile se saremo capaci - noi e tutti i governi che si susseguiranno - di tornare a far crescere di più l'Italia''. Così il premier parla dell'intesa raggiunta a Bruxelles sulla politica fiscale, sottolineandone l'importanza: "È un accordo importante perché consolida, cristallizza, rende definitiva l'adesione alla disciplina di bilancio - ha spiegato Monti - è un bene per tutti in Ue. Nel 2003 furono Germania e Francia, non paesi del sud, a mettere in discussione questa disciplina, è un punto di arrivo importante anche perché non contiene appesantimenti rispetto a quanto già accettato l'anno scorso nel six pack. Infine è importante perché permetterà ai tutori della disciplina e alla Bce di sentirsi più rilassati nella condotta della politica monetaria degli ultimi tempi e la crescita non sarà più un omaggio verbale, ma il cuore della politica economica europei nei prossimi tempi". E ha aggiunto: "Gli italiani sono chiamati a sforzi importanti e sorprende la grande maturità con cui li stanno affrontando".


Privatizzazioni. Quella di fare delle privatizazioni "è una delle possibilità, ma il governo non ha messo tra le priorità le privatizzazioni anche perché in passato non sempre sono state fatte nel modo migliore", ha detto poi il presidente del Consiglio. "Occorreva prima - ha aggiunto - dare prova che sappiamo fare e accettare una politica di vero contenimento del disavanzo, poi ci sarà spazio per un'operazione sul capitale. Ma l'Italia dispone di un importante capitale pubblico, ma soprattutto di un capitale umano non abbastanza valorizzato. Il nostro sforzo, attraverso una maggiore concorrenza e merito, è quello di valorizzare di più il capitale umano".

Liberalizzazioni. Meglio scommettere sul buon fine della liberalizzazioni se non si vuole finire come la Grecia. Mario Monti difende il pacchetto delle liberalizzazioni e avverte che ''se gli italiani sperano di vedere prevalere le resistenze corporative, allora i tassi ripartiranno verso l'alto e andiamo a sbattere''. Uno scenario drammatico che il presidente del Consiglio, accompagna a una battuta leggera nella forma ma durissima nella sostanza: ''Allora - dice infatti - meglio sarebbe studiare il greco, ma quello moderno...''. "Lo sforzo che faccio con i ministri e il Parlamento è la spiegazione agli italiani che se tutti rinunciamo a qualche cosa, con un disarmo multilaterale dei privilegi e delle rendite staremo tutti meglio, non per solidarietà e generosità ma per il proprio stretto interesse in una prospettiva lunga nel tempo". Poi ha aggiunto: "Sulle liberalizzazioni non abbiamo proposto di toccare solo gli interessi di avvocati, farmacisti, notai e taxisti. Da anni l'Ue chiedeva che nell'energia l'Eni accettasse che il governo imponesse la separazioe della proprietà tra gestione e distribuzione. L'Eni non è certo un interesse debole, ma governo si è inmposto e la separazione ci sarà".

Cittadinanza e legge elettorale. Alcuni argomenti come la bioetica, la legge elettorale, la riforma dei regolamenti parlamentari non sono "parte della missione di governo", ha spiegato Mario Monti,rispondendo a una domanda di Vinci. "Questo governo ha compiti limitati e difficilissimi: rendere l'Italia migliore e più attraente a tutti - ha spiegato Monti-. Svolgiamo questi compiti osservando una distanza di rispetto dai partiti perché ci sono temi importanti che non sono il cuore del mandato ricevuto". Il premier ha aggiunto: "io ho opinioni personali, ma non le considero parti della missione di governo. La cittadinanza, la bioetica, la legge elettorale, i regolamenti parlamentari, sono questioni che devono essere sciolte e dipanate dalle forze politiche". Monti ha concluso: "se, per soddisfare le coscienze dei membri del governo, entrassimo nell'agone del dibattito renderemmo più difficile l'appoggio di larga parte del Parlamento ai nostri sforzi".

Accise e pensioni. ''Potevamo immaginare anche noi'' che l'aumento delle accise sulla benzina ''sarebbe stato un disturbo. Ma quale conseguenza avrebbe avuto non toccarle? Non avremmo potuto proteggere dall'inflazione le fasce più basse delle pensioni'', ha detto il presidente del Consiglio. ''Abbiamo dovuto agire sulla benzina - continua Monti -, ma anche sullo scudo fiscale prendendo anche da lì risorse. Quindi è possibile conciliare diverse esigenze, ma purtroppo facendo operazioni che non possono accontentare tutti''.

Merkel e Obama. "Io bacchetto la Merkel? Ma si immagini e figuriamoci se io la bacchetto... Ci sono stati tanti equivoci su questo: ho una grandissima considerazione per la Cancelliera", ha tenuto a precisare Monti, che ha poi parlato anche del presidente Usa: "Gli Usa sono molto interessati che l'Europa ritrovi fiducia nel mondo e ritrovi sviluppo e vedono un Paese come il nostro che sta uscendo dalla zona problematica, hanno simpatie per questo sforzo e vogliono appoggiarlo anche in sede europea", ha risposto il premier riguardo al prossimo incontro che avrà con il presidente Usa Barack Obama negli Stati Uniti.




(01 febbraio 2012)





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