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Prevenire le rughe fa ringiovanire anche il resto del corpo. Ecco perché

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2023 16:55
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Sono segno del processo di «senescenza» che avviene in tutto l’organismo. Migliorare il proprio aspetto esteriore fa davvero rallentare l’invecchiamento. Ecco come agire con l’abbronzatura e le creme antirughe


Sono un cruccio comune a donne e uomini, odiate da tutti perché rendono impossibile dissimulare l’età: anche se falsificassimo la carta d’identità, le rughe sarebbero lì a ricordarci che non siamo più giovanissimi.

Cos’è la «senescenza»
Eppure, potrebbero non essere il risultato del tempo che avanza ma una causa, loro stesse, dell’invecchiamento dell’organismo: secondo questa teoria, che circola da tempo fra gli esperti, quando la pelle non è più giovane rilascia in circolo molecole in grado di accelerare l’invecchiamento anche in altri organi e tessuti. Sarebbe tutta colpa del processo di senescenza: quando le cellule sono anziane entrano in una sorta di quiescenza nella quale non sono più in grado di dividersi, perché se lo facessero sarebbe molto probabile una degenerazione in senso tumorale; il lato negativo di questo metodo per «sterilizzare» il rischio di cancro è la produzione di sostanze infiammatorie da parte delle cellule senescenti, di fatto cocktail tossici che possono danneggiare i tessuti attorno e che, secondo le teorie più recenti, possono «viaggiare» in tutto l’organismo attraverso il sangue e quindi andare a compromettere non soltanto epidermide e derma, ma anche organi e tessuti lontani.

Le rughe mostrano lo stato di salute
La presenza di cellule senescenti è ritenuta una concausa di diverse malattie connesse all’età, dalla cataratta all’artrosi, ed è massiccia nella pelle che invecchia perché la cute è la prima barriera di fronte all’aggressione di inquinanti, fumo, sole, tutti elementi che accelerano la senescenza: sulla pelle questa si manifesta come rughe ben evidenti, che quindi sono il segno di una iper-produzione di sostanze invecchianti in giro per l’organismo. Il legame fra rughe e salute è abbastanza stretto: secondo una recente ricerca gli anziani con un aspetto più giovanile per la loro età hanno anche un minor rischio di avere problemi come cataratta, osteoporosi, calo dell’udito o broncopneumopatie croniche, e vantano pure un funzionamento cognitivo migliore. Qualche tempo fa, inoltre, un’indagine su over 70 ha indicato che a una minor quantità di rughe si associa una mortalità più bassa nei 12 anni a venire.

Prevenire le rughe aiuta il resto del corpo
C’è quindi solo da preoccuparsi se guardandoci allo specchio vediamo rughe attorno a naso e bocca? No, perché secondo questa stessa teoria prevenire le rughe e/o ridurle può aiutare a «ringiovanire» almeno un po’ anche il resto del corpo. Norma Cameli, responsabile della Dermatologia Correttiva e Laserterapia degli Istituti Fisioterapici Ospedalieri di Roma e membro della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), osserva: «Le rughe sono parte di un processo generale di invecchiamento, tutto è collegato: l’esposoma, ovvero l’insieme degli elementi dell’ambiente e dello stile di vita a cui siamo esposti nell’arco dell’esistenza, incide sulla velocità di invecchiamento cutaneo. Per esempio, aumentando la quota di radicali liberi presenti nella pelle, fa sì che le cellule cutanee rilascino citochine pro-infiammatorie e metalloproteinasi, enzimi che degradano collagene e fibre elastiche. Il risultato è una micro-infiammazione cronica che non riguarda però solo la cute».

L’asse pelle-cervello
Non ci sono barriere, l’infiammazione della pelle che la porta a essere visibilmente «anziana» è la stessa che altrove contribuisce a processi che ci invecchiano e ci fanno ammalare. La regia di questi processi che legano l’invecchiamento cutaneo a quello del resto del corpo starebbe peraltro nel cervello, secondo gli studi della neuroendocrinologa Claudia Cavadas dell’Università di Coimbra, in Portogallo: l’ipotalamo e l’ippocampo, aree critiche che con il passare degli anni funzionano peggio incidendo in maniera netta sui processi di invecchiamento, ricevono segnali dalla cute attraverso quello che Cavadas chiama asse pelle-cervello. In topolini esposti a un eccesso di raggi Uvb (come accade quando si esagera col sole) l’ippocampo smette di produrre nuove cellule, avviandosi verso la senescenza. Quando ciò accade, anche al resto dell’organismo arrivano segnali pro-invecchiamento e si riduce, per esempio, la produzione di ormoni sessuali; i ricercatori stanno indagando per confermare che le molecole pro-infiammatorie liberate dalla pelle che si «accartoccia» nelle rughe siano dirette responsabili di fenomeni di invecchiamento altrove, ma l’idea generale è che ridurre le rughe non sia solo un atto estetico, bensì una parte importante del mantenersi biologicamente giovani e sani a lungo. Cameli concorda, sottolineando che è così «innanzitutto perché, prevenendo le rughe, agiamo su elementi che sono coinvolti sui meccanismi generali dell’invecchiamento».

Che cosa fa venire le rughe
L’esposizione al sole, a contaminanti e inquinanti ambientali e pure alla luce blu degli schermi dei dispositivi elettronici (che aumenta la formazione di radicali liberi), sono tutti elementi che favoriscono le rughe; lo stesso vale per il fumo e l’alcol, una dieta poco sana e povera di antiossidanti, la mancanza di sonno o anche i cambiamenti climatici, tutti elementi che danneggiano la pelle ma pure l’organismo in generale, che quindi vanno combattuti per mantenersi complessivamente in salute.

Come proteggere la pelle
La prevenzione delle rughe poi passa anche dalla fotoprotezione con l’uso di filtri solari anti-UV che però, per funzionare, devono essere usati bene e quindi applicati in quantità adeguata (la protezione indicata sulla confezione è garantita con 2 milligrammi di prodotto per centimetro quadrato, ndr), stendendoli 20 minuti prima di esporsi al sole e poi ripetendo ogni 2 ore. Senza dimenticare parti del corpo spesso neglette, come mani e piedi, e l’importanza enorme della protezione meccanica: quando siamo all’aperto, specie in estate, usare cappello e occhiali da sole o coprirsi con magliette è molto utile per ridurre il foto-invecchiamento. È fondamentale poi mantenere la cute ben idratata, perché quando non lo è viene meno la sua funzione di barriera nei confronti degli inquinanti ambientali che così possono penetrare di più», prosegue la dermatologa. «È utile poi proteggere la pelle “dall’interno”: una dieta ricca di vitamine e antiossidanti, eventualmente aiutandosi con integratori che forniscano dosi supplementari di sostanze protettive come coenzima Q10 o resveratrolo, può essere d’aiuto per mantenere la pelle sana».

Antirughe che ringiovanirà davvero
C’è invece da aspettare prima che siano disponibili i cosiddetti senolitici e senomodulatori, farmaci che agiscono direttamente sulle cellule senescenti che contribuiscono all’invecchiamento della pelle e non solo, eliminandole nel primo caso o impedendo che rilascino in circolo le loro tossine, nel secondo: si stanno studiando in diverse condizioni correlate all’invecchiamento e ora stanno iniziando gli studi per un impiego come antirughe in grado di «ringiovanire» tutto l’organismo. Una ricerca del Drexel University College of Medicine di Philadelphia, per esempio, ha dimostrato su un piccolo gruppo di volontari over 40 che applicare sulla pelle la rapamicina, un senomodulatore, riduce i marcatori della senescenza cellulare, aumenta la quantità di collagene nel derma e in ultima analisi migliora l’aspetto della pelle; un altro esperimento sui topolini ha provato che la metformina, antidiabetico con effetti senomodulatori, può ridurre i danni da fotoinvecchiamento. Negli animali è stato inoltre osservato che utilizzare un senolitico per eliminare dalla pelle cellule senescenti aumenta la proliferazione delle staminali nei follicoli piliferi, a indicare che si possono forse risvegliare processi tipici della giovane età. Ci sarà comunque molto da studiare prima che sia possibile utilizzare queste sostanze nell’uomo e la neuroendocrinologa Cavadas ha sottolineato che «non ci si devono o possono aspettare miracoli, potremo magari rallentare il tasso di invecchiamento ma non realmente ringiovanire».

Come usare le creme solari
Per questo, tuttora, la strada migliore per una pelle liscia a lungo rimane la prevenzione con uno stile di vita sano e con la fotoprotezione giusta che, come ricorda Cameli, «serve anche nelle giornate nuvolose o sotto l’ombrellone, perché i raggi solari arrivano comunque sulla pelle. Lo stesso vale per chi va in montagna perché in quota il sole è ancora più intenso e semmai serve un filtro più potente. Attenzione poi alle etichette: quando si legge “protezione 100” si è tentati di credere che si tratti di uno schermo totale, che con una sola applicazione consenta di stare ore sotto il sole. Non è così, perché i filtri presenti in questi prodotti corrispondono al 50+: tutti i solari, di qualsiasi genere, devono essere riapplicati regolarmente e sempre dopo aver fatto il bagno. Non ci sono scuse per non usarli: oggi ci sono molte formulazioni per tutte le esigenze, dai prodotti in gel per le zone coperte di peli agli stick da applicare sulle cicatrici, che vanno protette con cura. Non proteggono, invece, gli autoabbronzanti che funzionano solo reagendo con i cheratinociti, cellule presenti nella pelle, per dare un colorito artificiale all’epidermide; pure essere abbronzati non mette al riparo dai danni del sole, perché conferisce una protezione blanda e quindi non esime dall’utilizzo dei filtri solari», conclude la dermatologa.

Le creme antirughe funzionano davvero?
Nel bagno di chiunque abbia più di trent’anni è difficile non imbattersi in una crema antirughe. La scelta è vastissima, ma funzionano davvero? «La risposta è sì: ripristinano la barriera cutanea e forniscono principi attivi efficaci», dice Norma Cameli, responsabile della Dermatologia Correttiva e Laserterapia dell’IFO di Roma. «Il retinolo per esempio è davvero utile contro le rughe, la vitamina C illumina la pelle e ha un’azione antiossidante. Serve però costanza e prendersi cura della pelle fin da giovani, pulendola in maniera corretta: detergere la pelle ogni giorno con i prodotti più adatti al proprio tipo di cute è il primo passo per averla giovane a lungo. Pensiamo alle asiatiche, per le quali struccarsi è un rito quotidiano: hanno un aspetto migliore delle occidentali, che spesso non si detergono e accumulano strati su strati di prodotti sortendo l’effetto opposto, la cosiddetta “pelle arrabbiata” che rifiuta l’eccesso di creme e diventa più sensibile o perfino allergica. Per ogni tipo di pelle, stile di vita, età si devono individuare la routine di pulizia e i prodotti idratanti giusti: così si possono prevenire e attenuare le rughe». Se però i segni del tempo sono già ben visibili, che cosa fare per ridurli? «Le possibilità sono tante: non si può tornare all’aspetto dei vent’anni, ma la pelle può migliorare molto», risponde Cameli. «Ritrovare tono e compattezza, idratare a fondo, minimizzare i pori dilatati, ridurre le macchie sono tutti interventi possibili che attenuano l’impatto visivo delle rughe. L’estate, però, non è il momento giusto per intervenire con i trattamenti più impegnativi ed efficaci come il laser, il peeling esfoliante, il microneedling perché rendono la pelle più sensibile al sole. In questo periodo si possono fare biostimolazioni con acido ialuronico, che “rimpolpano”, avendo comunque cura di non esporsi al sole per qualche giorno dopo l’intervento; tutti gli altri interventi antietà sono da programmare da settembre in avanti, identificando il trattamento più adatto assieme a un medico esperto», conclude la dermatologa.


www.corriere.it/salute/dermatologia/23_luglio_16/prevenire-rughe-fa-ringiovanire-corpo-e297254a-20a6-11ee-a8dc-d9488408334d.shtml?re...

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