Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Digiuno intermittente, è vero che può essere utile per prevenire il diabete di tipo 2?

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2023 21:53
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 13.465
Post: 2.949
Registrato il: 26/06/2003
Registrato il: 23/10/2011
Sesso: Maschile
07/07/2023 21:53
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Come agisce questo intervento dietetico finalizzato ad assecondare il normale alternarsi del giorno e della notte. I vari modelli di digiuno intermittente. Lo studio

Digiuno intermittente, è vero che può essere utile per prevenire il diabete di tipo 2?
(Getty Images)

Ho letto che il digiuno intermittente può essere utile per prevenire il diabete di tipo 2: è vero?

Risponde Valeria Montani, Direttore facente funzioni UOC Endocrinologia e Diabetologia Presidio ospedaliero Atri (TE), Associazione Medici Diabetologi (VAI AL FORUM)

Il digiuno intermittente è un intervento dietetico, finalizzato ad assecondare il normale alternarsi del giorno e della notte (ritmo circadiano) che regola il funzionamento del sistema endocrino, del sistema nervoso autonomico e del metabolismo dei nutrienti. Vi sono peraltro evidenze, in animali di laboratorio, della sua efficacia nel prevenire e nel curare patologie metaboliche, soprattutto a livello cardiometabolico quali riduzione della pressione arteriosa, dell’insulino-resistenza, del tessuto adiposo e dell’insorgenza di diabete tipo 2, ictus e malattie cardiache. Anche nell’uomo, in soggetti sani, sembra efficace nella prevenzione delle suddette patologie.

Come agisce il digiuno intermittente
Ma come agisce il digiuno intermittente? Il suo meccanismo parte dalla fisiologia della digestione e della secrezione di insulina. Il cibo che mangiamo viene scomposto dagli enzimi nel nostro intestino in piccole molecole che, alla fine del processo di digestione, vengono assorbite, entrano nel circolo sanguigno e arrivano come nutrimento in tutti i tessuti dell’organismo. I carboidrati, in particolare gli zuccheri e i cereali raffinati (come, ad esempio, le farine bianche e il riso), vengono scomposti in glucosio che è successivamente immesso nel flusso di sangue e usato dalle nostre cellule per produrre energia. Quando il glucosio non viene utilizzato completamente, il corpo non lo spreca ma lo immagazzina nel tessuto adiposo trasformandolo in grasso.

Il ruolo dell’insulina
Il principale attore di questo fine meccanismo è l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che viene rilasciato in circolo soprattutto dopo i pasti, quando i livelli di glucosio aumentano, e consente al glucosio stesso di entrare all’interno delle cellule. Tra un pasto e l’altro, quindi, i nostri livelli di insulina diminuiscono e le nostre cellule adipose attivano l’enzima lipasi ormono-sensibile , il principale enzima responsabile della degradazione dei trigliceridi in acidi grassi e glicerolo (lipolisi). Dagli acidi grassi si formano i corpi chetonici da parte del fegato e vengono usati come principale combustibile energetico per la maggior parte dei tessuti corporei. Queste sono le premesse per comprendere che lo scopo del digiuno intermittente è consentire ai livelli di insulina di scendere abbastanza e abbastanza a lungo da permettere al corpo di bruciare i grassi accumulati e favorire l’autofagia.

Vari modelli di digiuno
Le ricerche hanno sperimentato vari modelli di digiuno intermittente e cioè schemi dietetici in cui si alternano periodi di alimentazione libera con periodi di digiuno completo o quasi: in uno dei modelli utilizzati 8/16, i pasti vengono concentrati in 8 ore mentre nel resto della giornata viene effettuato il digiuno; altro modello, chiamato 5-2, vengono ridotte moltissimo le calorie assunte in due giorni della settimana (circa 500 calorie al dì), mentre nei restanti 5 giorni l’alimentazione è libera. Un altro è il digiuno a giorni alterni: a un giorno con alimentazione libera ne segue uno con assunzione al massimo del 25% del fabbisogno calorico. Consigliabile comunque sempre una dieta di tipo mediterraneo nelle fasi di dieta libera.

Studio pilota
Uno studio pilota, pubblicato recentemente sulla rivista Cell Metabolism, ha per la prima volta valutato gli effetti del digiuno intermittente su 19 persone con sindrome metabolica, condizione caratterizzata da insulino-resistenza e dall’associazione di almeno tre fattori fra obesità, elevati valori di pressione ed elevati livelli di grassi (colesterolo, trigliceridi) e di glicemia a digiuno, gravata da elevato rischio di diabete mellito tipo 2 e malattie cardiovascolari.
13 donne e 6 uomini con sindrome metabolica, per la maggior parte obesi, hanno limitato per 12 settimane l’assunzione del cibo a 10 ore al giorno con digiuno nel resto della giornata, senza nessuna indicazione a ridurre l’apporto calorico totale o modificare la loro dieta, né il livello di attività fisica. Al termine dei 3 mesi i partecipanti hanno perso in media 3,3 kg, con una riduzione significativa dell’indice di massa corporea, del grasso corporeo, di grasso viscerale, e della circonferenza vita. Sono stati riscontrati effetti positivi sui parametri cardiometabolici, con riduzione della pressione arteriosa, del colesterolo totale, del colesterolo LDL, in maniera indipendente dalla perdita di peso.
11 partecipanti avevano una forma di pre-diabete (glicemia ≥100 mg/dl e/o emoglobina glicata ≥5,7%), un partecipante era affetto da diabete tipo 2: in questo sottogruppo l’intervento dietetico ha portato a una significativa riduzione della glicemia a digiuno ed emoglobina glicata, particolarmente marcata nel soggetto affetto da diabete.

Efficace per trattare la sindrome metabolica?
Lo studio conclude che il digiuno intermittente, inducendo un ciclo regolare di alimentazione e digiuno e supportando il fisiologico ritmo circadiano del nostro organismo, potrebbe essere una strategia efficace nel trattamento della sindrome metabolica e quindi nella riduzione del rischio di diabete mellito tipo 2 e di malattie cardiovascolari ad essa associati, con un livello di aderenza più elevato rispetto alla restrizione calorica continua e all’incremento dell’attività fisica, comunque auspicabile. Si tratta di uno studio interessante, ma di dimensioni ridotte e follow-up limitato. Al momento, i risultati preliminari sono incoraggianti. Vi sono tuttavia ancora diversi aspetti da chiarire, a iniziare dagli effetti, aderenza e efficacia a lungo termine di questo modello alimentare. Sono infine ancora da comprendere alcuni aspetti pratici, come quale sia la fascia oraria migliore per concentrare i pasti e quali possano essere le conseguenze a livello personale e sociale di questo tipo di alimentazione.


www.corriere.it/salute/diabete/23_luglio_07/digiuno-intermittente-vero-che-puo-essere-utile-prevenire-diabete-tipo-2-c68a7528-1b3d-11ee-802f-6d9619f8b741.shtml?re...
[IMG][/IMG]
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:38. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com