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Colon irritabile: sintomi, alimenti e benefici della dieta fodmap

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2023 17:34
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Un disturbo che colpisce un italiano su dieci ed è spesso legato agli stati d’ansia. La dieta giusta può aiutare, soprattutto la cosiddetta Fodmap: ecco come funziona e come si fa

Colon irritabile: sintomi, alimenti e benefici della dieta fodmap
La sindrome del colon (intestino) irritabile è una patologia funzionale abbastanza diffusa nella popolazione mondiale. In Italia colpisce circa una persona su dieci.


I sintomi
I sintomi tipici sono : dolore addominale e alterazioni della regolarità intestinale (con fasi di stitichezza o, al contrario, di diarrea), gonfiore addominale. In genere questi disturbi sono alleviati dall’evacuazione e si aggravano dopo i pasti.


Le cause (anche psicologiche)
Le cause possibili di un colon irritabile sono molteplici: fattori genetici, acquisiti, errori o intolleranze alimentari, abuso di lassativi, sedentarietà. Anche un forte stress e disturbi dell’umore (ansia e depressione) possono causare alterazioni della sensibilità dei visceri, agendo direttamente sul sistema nervoso centrale. L’irritazione intestinale in questi casi è causata (o aggravata) da fattori emozionali. «C’è anche una genesi dovuta a un dismicrobismo intestinale, in cui viene meno il corretto bilancio tra batteri intestinali “buoni” e “cattivi” – aggiunge Leda Roncoroni, biologa nutrizionista, ricercatore all’Università degli Studi di Milano e responsabile dell’ambulatorio di nutrizione presso il Centro per la Prevenzione e Diagnosi della Malattia Celiaca del Policlinico di Milano —: anche il microbiota alterato può essere una delle cause del colon irritabile».

Quale dieta scegliere
Seguire una dieta ad hoc aiuta a prevenire i sintomi, anche se non guarisce del tutto: «Sicuramente è un supporto per tenere a bada i sintomi (che possono avere gravità altalenanti) e deve diventare uno stile di vita in generale (soprattutto nei momenti in cui il disturbo si fa sentire con forza maggiore)», precisa l’esperta.
Altra precisazione d’obbligo, prima dei consigli, è che la dieta dovrebbe essere suggerita da un esperto in base alla storia del paziente, soprattutto nel caso del colon irritabile, dato che tra i sintomi c’è grande varietà (come quella tra stitichezza e diarrea) che va affrontata con approcci completamente differenti.

Cibi da evitare o limitare
Detto questo, si può suggerire un regime alimentare che vada a escludere (specie nei periodi acuti) o favorire alcuni cibi: «Sarebbero da evitare tutti quegli alimenti che possono scatenare il dolore addominale: cibi grassi, bevande gassate o con caffeina (tè, cioccolato, bevande con cola) che gonfiano – dice Roncoroni —. Opportuno anche limitare gli ortaggi che fermentano (pere, prugne, pesche, albicocche, o nella verdura cavoli, broccoli, cavolfiori, cipolle) e i legumi. Nei periodi critici andrebbero tolti anche latte e derivati , perché il lattosio contenuto in essi è di più difficile digestione. La fibra in genere deve essere assunta con moderazione, o limitata per poi essere reintrodotta gradualmente».

Alimenti che aiutano
Esistono anche cibi «amici» dell’intestino e consigli pratici per i pasti. Tra gli alimenti troviamo mele, banane, arance, mandarini, kiwi. Tra le verdure zucchine, pomodori, cetrioli, finocchi, carote, fagiolini e patate. «È importante la distribuzione regolare dei pasti senza trascurare la colazione – specifica la dottoressa —. Preferire sempre la cottura al vapore, al forno, la bollitura ed evitare i fritti. Come condimento usiamo l’olio extravergine d’oliva e beviamo almeno due litri di acqua al giorno. Non dimentichiamoci che anche che muoversi, fare attività fisica aiuta la motilità intestinale».

Come agisce la dieta fodmap
Se questi sono i suggerimenti «generali» che possono essere dati in prima battuta a persone che non hanno mai fatto una dieta contro il colon irritabile, esiste una seconda fase con un regime alimentare più specifico da seguire con attenzione se non si abbiano avuti i risultati sperati: si tratta della «dieta FODMAP». «È una dieta con solidissime basi scientifiche di matrice australiana – chiarisce Roncoroni —. Se una persona ha già provato altri sistemi o diete e i suoi sintomi non sono migliorati, prescrivo la fodmap».
Si tratta di rinunciare del tutto per 4-6 settimana a 5 gruppi alimentari, che in seguito verranno reintrodotti gradualmente: «Serve a capire quale gruppo di cibi vada bene o male e in che quantità – spiega la specialista —, il tutto per arrivare a meno limitazioni possibili, ma calibrate sul singolo paziente». È più difficile e lunga da portare avanti, ma i risultati più «personalizzati». «Ci sono persone che tornano alla normalità – aggiunge la dottoressa —: hanno tolto tutti i fodmap, si sono disintossicate un po’, poi hanno reintrodotto gli alimenti e hanno focalizzato quali gruppi evitare, arrivando quindi a condurre una fodmap riadattata».

Come funziona
I gruppi alimentari da togliere per le prime 4-5 settimana sono: «I fruttani (pasta, carciofi, crauti, cavolo cappuccio, aglio, cipolla), il fruttosio (asparagi, fave, mango), i galattani (ceci e piselli), il lattosio e i polioli (mora, pesca, cavolfiori). «La fase di reintroduzione, il cosiddetto “challenge”, è il momento più importante e dura per 5 settimane. Si svolge così: ad esempio quando reintroduco i polioli inizio il lunedì con 1/3 di porzione di pesca, mercoledì una mezza pesca e venerdì una pesca intera. Nei giorni di martedì, giovedì e sabato vado a capire se si riscontrano i sintomi e, se sì, a quale quantitativo sono comparsi. Serve a fissare una dose-soglia, perché di alcuni alimenti può disturbare l’eccesso e non l’assunzione limitata. Se è “andata bene” si passa al secondo gruppo, se è “andata male” ci si blocca per due settimane, al termine delle quali ricomincerò con un altro gruppo».

Terza via i probiotici
Terza e ultima opzione per aiutare chi soffre di colon irritabile è il riequilibrio della flora intestinale, quando si siano fatti esami specifici che dimostrino un’alterazione: «In questo caso possiamo integrare l’alimentazione con maggiore attenzione ai cibi che favoriscono il ripristino dei probiotici come la feta, la mozzarella, la verza o dare probiotici per bocca come integratori», conclude Roncoroni.


www.corriere.it/salute/nutrizione/23_giugno_16/colon-irritabile-sintomi-dieta-fodmap-3024c64e-f327-11ed-a9db-6a998963fa4a.shtml?re...
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