Meltdown e Spectre: indicazioni di massima sui cali di performance da Microsoft
09 Gennaio 2018 75
Terry Myerson, Vicepresidente esecutivo della divisione Windows e dispositivi di Microsoft, ha appena pubblicato un articolo che illustra a grandi linee l'impatto nelle performance delle patch che chiudono le falle di sicurezza dei processori note come Spectre e Meltdown. Microsoft sta ancora effettuando benchmark nel maggior numero di scenari possibile, e li divulgherà non appena saranno tutti pronti ("nelle prossime settimane"); per ora, è emerso che:
Con Windows 10 e processori Intel recenti (Core di sesta generazione "Skylake" e più recenti) i benchmark mostrano rallentamenti inferiori al 10 per cento, e Microsoft non prevede che gli utenti se ne accorgano - si parla di millisecondi.
Con Windows 10 e processori Intel meno recenti (Core di quinta generazione "Haswell" e precedenti) alcuni benchmark mostrano rallentamenti più significativi, e Microsoft si aspetta che almeno alcuni utenti se ne accorgeranno.
Con Windows 8.x e Windows 7 e processori Intel meno recenti (di nuovo, da Haswell in giù) Microsoft si aspetta che la maggior parte degli utenti noteranno un peggioramento delle prestazioni. Microsoft spiega che il kernel di questi sistemi usa tecniche di progettazione inevitabilmente più vecchie, quindi le transazioni tra userspace e kernel, che sono quelle "a rischio", sono più frequenti - per esempio, tutti i font di sistema vengono renderizzati nel kernel.
Con Windows Server, a prescindere dall'età del processore, l'impatto sulle performance sarà ancora più consistente - al punto che Microsoft suggerisce di valutare caso per caso se attivare o meno le patch di sicurezza, bilanciando in maniera ottimale sicurezza e potenza di calcolo.
Myerson conclude il proprio intervento osservando che ci sarà ancora molto di cui parlare in merito a Meltdown e Spectre, e chiama all'appello tutti i protagonisti del settore affinché si collabori al fine di "trovare la soluzione migliore per i nostri clienti". Microsoft, dal canto suo, promette la massima trasparenza e oggettività nelle comunicazioni future.
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